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CRAZEOLOGY

Tifoso Juventus
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  1. Ho smesso di chiedermi come andrà a finire questa storia. So solo che il comportamento dei Torinesi mi ha fatto distaccare molto da qualcosa a cui volevo bene in modo infantile fin da bambino. Prima o poi si cresce, e nei sogni non si crede più. Che peccato.
  2. Morte di Edoardo Agnelli, un giudice: “Non fu tutelato”. Fiat: ”Iniquo, ingiusto” Pubblicato il 1 marzo 2013 20.19 | Ultimo aggiornamento: 1 marzo 2013 22.30 TORINO – Un piccolo azionista della Fiat, Marco Bava, è stato assolto dall’accusa di diffamazione per alcune frasi pronunciate in un assemblea nel 2008 e relative alla morte di Edoardo Agnelli, il figlio dell’Avvocato che, come verificò la procura di Mondovì, morì suicida. Bava, nelle frasi pronunciate in assemblea, mise in dubbio che si fosse trattato di suicidio, sostenendo che la Fiat non avesse vigilato a sufficienza. Il giudice che lo ha assolto, Maria Sterpos, ha in qualche modo dato ragione alle tesi di Bava scrivendo nella motivazione della sentenza: ”E’ chiaro che se qualcuno si era assunto il compito di tutelare Edoardo Agnelli, non lo ha svolto in modo adeguato, sia che egli sia stato ucciso sia che si sia suicidato”. L’avvocato della Fiat ha reagito duramente. Come ha riportato Repubblica, il legale, Giovanni Anfora, ha detto: “Non ci furono carenze o errori del servizio di sicurezza Fiat”; la magistratura, dopo gli accertamenti, “aveva escluso qualsiasi rilievo o osservazione”. Ma quegli atti processuali “evidentemente non sono stati ben compresi o adeguatamente valutati” dal tribunale di Torino”. Nel resoconto di Repubblica, l’avv.Anfora ha sottolineato che per l’imputato (chiamato in causa per numerosi passaggi del suo intervento a un’assemblea del Lingotto nel 2008) la procura aveva chiesto sei mesi di carcere, e ha annunciato ricorso in appello contro “l’ingiusta e iniqua sentenza di assoluzione”. “Non è vero che la sentenza del tribunale di Torino abbia proposto dubbi sulle circostanze del decesso di Edoardo Agnelli, come si desume agevolmente dalla lettura del provvedimento. Si deve evidenziare con definitiva chiarezza che su tale evento è intervenuta più volte la magistratura che ha ripetutamente escluso le fantasiose quanto indimostrate illazioni su fantomatici quanto improbabili complotti”. “Si tratta di teorie avanzate soltanto da avventurieri autoreferenziali in caccia di improbabile notorietà o vantaggi economici”. L’azionista, Marco Bava, doveva rispondere di “oltre venti fatti di diffamazione” e, sottolinea Anfora, “nella sentenza è affermato che ha complessivamente pronunciato parole di oggettiva portata offensiva e che pertanto la parte civile Fiat proporrà impugnazione”. Edoardo morì precipitando da un viadotto dell’autostrada Torino-Savona, il 15 novembre 2000 a Fossano. ”Ritengo responsabile per omessa vigilanza – aveva detto Bava – anche la sicurezza Fiat che non solo allora non ha protetto sufficientemente Edoardo Agnelli”: questa e molte altre erano state le affermazioni di Bava che gli erano costate la denuncia. ”Da sempre – scrive il giudice – Bava ha sostenuto che Edoardo Agnelli è stato ucciso a causa presumibilmente di un suo scomodo ruolo negli equilibri di potere interni alla Fiat”. Nella sentenza si sottolinea che il riferimento alla ”triste vicenda” è stato ”inopportuno e fuori luogo” nell’assemblea. Però si fa presente che nonostante le conclusioni dell’inchiesta giudiziaria ”dubbi sulle circostanze della morte del figlio dell’Avvocato sono stati sollevati da molti”. http://www.blitzquot...o-bava-1491386/
  3. FIAT MISTERY - CHI SARÀ MAI IL PENSIONATO DISABILE CHE HA ACQUISTATO TANTE AZIONI DELLA FIAT DA ALLARMARE GRANDE STEVENS E GABETTI E A COSTRINGERLI ALL'EQUITY SWAP BECCANDOSI UNA CONDANNA PER AGGIOTAGGIO INFORMATIVO? - NON SARÀ MICA UN TOP MANAGER LIGURE FRETTOLOSAMENTE LIQUIDATO SULLA PORTA DI UNA CAMERA ARDENTE?... da "Lo Spiffero.com" Chi è il misterioso pensionato di Genova che otto anni fa stava rastrellando azioni Fiat, in quantità così massicce da mettere a repentaglio la quota di controllo della famiglia Agnelli-Elkann? Qual è l'identità di questo vecchietto, per giunta disabile, che con i suoi movimenti in Borsa ha talmente allarmato i vertici del Lingotto da indurli a una mossa ardita - l'equity swap - alla fine sanzionata dalla magistratura? Se lo chiede L'Eco del Chisone nel numero odierno riportando l'intervista che Franzo Grande Stevens, condannato dalla Corte d'Appello, assieme a Gianluigi Gabetti, per quella vicenda a un anno e quattro mesi per aggiotaggio informativo. Nel mese di settembre, ricorda il popolare settimanale pinerolese, Grande Stevens dichiarò al direttore Pietro Trossero che l'operazione finanziaria «ha consentito di conservare il controllo della Fiat. C'era già un acquirente che aveva rastrellato delle azioni e che poi risultò essere un pensionato disabile di Genova». Non si fece certo cogliere alla sprovvista, anche perché aveva subodorato l'inghippo e persino individuato il possibile mandante: «Io immaginavo chi potesse esserci dietro: qualcuno forse che voleva vendicarsi...». Ora che, come si dice, la giustizia ha fatto il suo corso, sarebbe interessante conoscere il nome dell'arzillo speculatore e, magari, pure del vendicatore mascherato. Chissà se i giudici gliel'hanno mai domandato? Noi un'ideuzza ce la siamo fatta e tutte le tracce portano a un top manager ligure frettolosamente liquidato sulla porta di una camera ardente... [01-03-2013] http://www.dagospia....della-51763.htm
  4. Briamonte lascia Franzo? Dicono che… la difesa del suo antico mentore nel processo Ifil-Exor sia stato l’ultimo atto del sodalizio professionale tra Michele Briamonte e Franzo Grande Stevens. L’avvocato, dopo alcune divergenze con la famiglia Agnelli-Elkann e i noti dissapori in Juventus, si appresterebbe a lasciare lo storico studio di via Del Carmine. E, si dice, traballi pure la sua poltrona nel cda del Monte dei Paschi di Siena. Non si parla d’altro nel milieu della città. http://www.lospiffer...ranzo-9211.html
  5. Ior, l'uomo che venne da Torino di Denise Pardo Nella storia più appassionante del secolo - dimissioni papali, terremoto nella corte vaticana, oscurante, vivaddio, la campagna elettorale - per non parlare del paranormale - fulmini a San Pietro, meteoriti in Russia - ci sono altri uomini e dettagli, antropologici o divini, da segnalare. OPERE. Prima di tutto, nel supremo Consiglio di sovrintendenza dello Ior, acronimo dell'Istituto per le Opere di Religione, banca assai scanzonata nonostante il nome poiché coinvolta nei peggiori scandali della nostra vita, c'è un italiano, Antonio Maria Marocco, persino confermato. Che Bruxelles registri: a noi italiani ci vogliono ancora nei piani alti. E quanto alti, e mica perché la sede dello Ior è nel Torrione Niccolò V! CAVALIERI BANCARI. A parte un banchiere dal nome di prosciutto, Manuel Soto Serrano, pro console del Banco Santander, nel cuore l'Opus Dei, il Consiglio Ior è affollato di cavalieri stranieri. Come si sa, c'è il neo-presidente dell'Istituto Ernst Von Freyberg, barone tedesco e Cavaliere di Malta. C'è l'americano Carl A. Anderson, Cavaliere supremo dei Cavalieri di Colombo. Ma anche Marocco tra tanti titoli è un cavaliere visto che presiede i Cavalieri di Gran croce al merito, nomina del Quirinale, vecchio palazzo dei papi, tra l'altro. Che sia un segno provvidenziale per far capire al Cavaliere che non è più l'unico del ramo? GRAN TORINO. Detto questo, l'avvocato Marocco, a Torino è il Notaio con la enne maiuscola per averlo fatto per più di 45 anni e per 64 mila e 361 atti, le operazioni più importanti della città di cui alcune rilevanti sul piano nazionale. Infatti nel Consiglio non conta quanto il due di picche, come si potrebbe pensare viste le altre potenze rappresentate, Germania e America, ma invece molto di più. Per il sommo gaudio nei suoi confronti del segretario di Stato Tarcisio Bertone - il cardinale suo coetaneo, entrambi del '34, piemontese come lui, si racconta che si conoscano dai tempi della scuola - che l'avrebbe sognato presidente dello Ior. Ma anche per la benevolenza di Giuseppe Versaldi piemontese e cardinale solo dal 18 febbraio, importante figura di prefetto degli Affari economici della Santa Sede e neo-commissario dell'Idi. VOTA ANTONIO. Defilatissimo, pronto al calvario piuttosto che al coming out, Marocco sposato a Gabriella Cerruti (rotative) poetessa e sorella di Giancarlo, presidente del Gruppo Sole 24Ore, è il croce-via di tanti italici poteri forti. Nel cda, prima di Ifil poi di Exor, società della famiglia Agnelli fino a due anni fa, Marocco è consigliere dell'editoriale La Stampa e di UniCredit. Che ha lasciato a novembre da neo presidente della Fondazione Cassa di risparmio di Torino (secondo alcuni sostenuto, ma per allontanarlo, dal piemontese Fabrizio Palenzona, devoto a Bertone e vice presidente Unicredit indicato proprio da Crt; secondo altri rabbuiato dalla nomina del notaio) e di lì a poco eletto presidente delle Associazioni delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte. Per acclamazione però, altro che conclave. MOGLI PROFETICHE. Senza dimenticare che l'ultimo libro della moglie del notaio secolarizzato e nell'ombra, uno e altro che trino, allo Ior incarna pure l'Arma da presidente d'onore dell'Associazione nazionale Carabinieri di Torino, è "La devozione e lo smarrimento", più profetico dei Maya o di Nostradamus o con gli agganci giusti in Vaticano. http://espresso.repu...-torino/2200979
  6. CRONACA / CATANZARO 2013-02-15 20:51 Bancarotta fraudolenta, 4 anni di reclusione per Direttore generale Amc Luigi Siciliani è stato condannato dal Tribunale di Crotone. Avrebbe provocato in crack finanziario di 40 milioni di euro mediante il gruppo "La Giara" Luigi Siciliani, Direttore generale dell'Amc è stato condannato a quattro anni di reclusione e all' l'interdizione dai pubblici uffici per cinque anni, con l'accusa di bancarotta fraudolenta. Ad emettere la sentenza il Tribunale di Crotone. Siciliani svolgeva la professione di imprenditore a Cirò. L'azienda presso la quale svolgeva il ruolo di amministratore delegato è il gruppo "La Giara", attraverso cui avrebbe provocato un crack finanziario di 40 milioni di euro. Nello specifico Siciliani si occupava di commercializzare i prodotti tipici calabresi a livello nazionale ed internazionale. Il gruppo "La Giara" è guidato da Samaritana Rattazzi, figlia di Susanna Agnelli. L'accusa di bancarotta fraudolenta è stata rivolta anche ad una ex dipendente del Gruppo: Margherita De Novara. La 53enne è stata condannata a due anni di reclusione con la sospensione condizionale. http://www.catanzarolive.it/index.php?hdPagina=news&hdParametri=2729
  7. Agnelli: pm Milano, da Svizzera e Liechtenstein mancata collaborazione Milano, 21 feb. (Adnkronos) - La saga sull'eredita' Agnelli si chiude a Milano con una richiesta di archiviazione nei confronti di Margherita e altri cinque indagati, ma a 'ostacolare' il lavoro dei magistrati c'e' stata la mancata collaborazione da parte delle autorita' giudiziarie di Svizzera e Liechtenstein verso cui erano state avanzate delle rogatorie per ricostruire il patrimonio di Giovanni Agnelli all'estero. Nel provvedimento firmato dai pm Gaetano Ruta ed Eugenio Fusco si sottolinea come non e' stato possibile acquisire tutte le informazioni bancarie "non avendo l'autorita' giudiziaria elvetica assicurato la necessaria collaborazione". Allo stesso modo non si e' potuto approfondire ad esempio un elemento indiziario che porta a Vaduz, dove avevano sede "fondazioni trust e Anstalt riconducibili a Giovanni Agnelli", per gli stessi motivi. "I tentativi di far luce su queste entita' giuridiche -si legge- e sui soggetti che le avevano mosse sono stati vanificati, qui come in Svizzera, dalla mancata collaborazione della locale autorita' giudiziaria". http://www.liberoquotidiano.it/news/1189296/Agnelli-pm-Milano-da-Svizzera-e-Liechtenstein-mancata-collaborazione.html
  8. Eredita’ Agnelli: pm, conto segreto in Svizzera da un miliardo Milano, 21 feb – Una “provvista direttamente riferibile all’avvocato Giovanni Agnelli per una cifra compresa tra gli 800 milioni e un miliardo” presso la sede di Zurigo di Morgan Stanley. L’esistenza del ‘conto segreto’, non denunciato nella dichiarazione dei redditi, e’ svelata daPaolo Revelli, ex managing director della banca Usa, secondo quanto emerge dalla richiesta di archiviazione di Margherita Agnelli e degli avvocati Charles Poncet ed Emanuele Gamma, coinvolti a diverso titolo nelle indagini sull’eredita’ di Gianni Agnelli. Le indagini sono state bloccate sia in Liechtenstein che in Svizzera dalla “mancata collaborazione delle autorita’ locali”, eppure i pm ritengono “verosimile l’esistenza di un patrimonio immenso in capo al defunto Giovanni Agnelli, le cui dimensioni e la cui dislocazione territoriale non sono mai stati completamente definiti”. Per questo “l’iniziativa giudiziaria promossa da Margherita Agnelli non puo’ essere liquidata come una pretesa avventata” e “non possono escludersi, in linea teorica, accordi tra le persone coinvolte per marginalizzare Margherita Agnelli sul piano economico”. (RADIOCOR) 21-02-13 20:42:46 (0551) 5 NNNN http://www.statoquotidiano.it/21/02/2013/eredita-agnelli-pm-conto-segreto-in-svizzera-da-un-miliardo/128926/
  9. Eredità Agnelli, chiesta l'archiviazione per Margherita Pm: "Conto segreto svizzero da un miliardo di euro" "Non si è riusciti a ricostruire il patrimonio detenuto all'estero dall'Avvocato" La procura di Milano ha chiesto l’archiviazione per Margherita Agnelli e per gli avvocati Charles Poncet ed Emanuele Gamna, indagati nell’ambito di un ‘capitolo’ sulla eredità di Gianni Agnelli. E spunta il 'miliardo svizzero' Milano, 21 febbraio 2013 - La procura di Milano ha chiesto l’archiviazione per Margherita Agnelli e per gli avvocati Charles Poncet ed Emanuele Gamna, indagati nell’ambito di un ‘capitolo’ sulla eredità di Gianni Agnelli. Margherita Agnelli e Poncet erano accusati di tentata estorsione ai danni di Gamna accusato, a sua volta, di falso in scrittura privata. Stando ad una prima ricostruzione della procura, Margherita Agnelli e Poncet avrebbero fatto pressioni su Gamna minacciando una denuncia per evasione con lo scopo di fargli firmare un documento in cui riconosceva di aver lavorato non per lei, ma a favore di Gianluigi Gabetti e Franz Grande Stevens per pilotare i fondi neri dell’eredità Agnelli verso il figlio di Margherita, Jaky Elkann. GLI ATTI: SPUNTA IL CONTO SVIZZERO - Spunta nel documento di richiesta di archiviazione, tra gli altri, per Margherita Agnelli, un conto ‘segreto’ da un miliardo di euro dell’avvocato Agnelli in Svizzera. A rivelarlo ai pm è Paolo Revelli, ex managing director di Morgan Stanley, sentito dagli inquirenti come testimone il 21 dicembre 2009. “Questi ha affermato - scrivono i pm - di avere sempre saputo che presso la filiale di Zurigo esisteva una provvista direttamente riferibile all’avvocato Giovanni Agnelli per una cifra compresa fra gli 800 e il miliardo di euro, fiduciariamente intestata e detenuta attraverso molteplici conti da Siegfried Maron (uno dei consulenti personali dell’avvocato per la gestione del patrimonio, ndr)”. Dall’indagine sarebbe emersa anche la presenza di due società offshore e una finanziaria riconducibili all’avvocato Gianni Agnelli. Si tratterebbe di una sorta di ‘tesoretto’ gestito dall’Avvocato e custodito all’estero. A quanto si è appreso, nel documento con cui chiede l’archiviazione, la procura rileva che le indagini su questo presunto ‘tesoretto’ sono state bloccate sia in Svizzera sia in Liechtenstein dalla “mancata collaborazione delle autorita’ locali”. “Vi sono molteplici indizi che portano a ritenere come verosimile l’esistenza di un patrimonio immenso in capo al defunto Giovanni Agnelli, le cui dimensioni e la cui dislocazione territoriale non sono mai stati compiutamente definiti”. Lo scrivono i pm Eugenio Fusco e Gaetano Ruta nella richiesta di archiviazione. In altri passaggi del documento, i pubblici ministeri spiegano che non si è riusciti “a ricostruire il patrimonio detenuto all’estero dal senatore Giovanni Agnelli” anche perché non sono andate a buon fine richieste di assistenza alle autorità giudiziarie della Svizzera e del Liechtenstein. Per questa ragione, scrivono i pm, “l’iniziativa giudiziaria promossa da Margherita Agnelli non può essere liquidata come una pretesa avventata” e “non possono escludersi in linea teorica accordi tra le persone coinvolte per marginalizzare Margherita Agnelli sul piano economico”. Fonte Agi http://qn.quotidiano.net/cronaca/2013/02/21/849037-agnelli-miliardo-eredita-margherita-avvocato.shtml
  10. Eredità Agnelli, chiesta l'archiviazione per Margherita. Spunta un conto svizzero da un miliardo http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-02-21/eredita-agnelli-chiesta-archiviazione-191228.shtml?uuid=AbHAbwWH
  11. Eredità Agnelli, occultati un miliardo e società Richiesta di archiviazione per Margherita I Pm Gaetano Ruta ed Eugenio Fusco hanno notificato la richiesta di archiviazione per Margherita Agnelli e per il legale Charles Poncet, indagati nell'ambito della vicenda relativa all'eredità di Gianni Agnelli. Trovate alcune società riconducibili all'Avvocato, ma non censite nell'ambito dell'eredità. A queste sarebbero intestati tre moli nel porto francese di Beaulieu, mentre un miliardo di euro sarebbe stato depositato sui conti presso la filiale di Zurigo di Morgan Stanley. Altri beni a Vaduz di WALTER GALBIATI MILANO - La procura di Milano ha chiesto l'archiviazione per Margherita Agnelli e per il suo legale Charles Poncet, indagati nell'ambito della vicenda relativa all'eredità di Gianni Agnelli. Margherita e Poncet erano accusati di tentata estorsione ai danni dell'avvocato Gamna che a sua volta era accusato di falso in scrittura privata. Quanto ai risvolti fiscali relativi al presunto Tesoro dell'Avvocato custodito all'estero in conti offshore, la magistratura italiana ha dovuto rilevare che le indagini sono state bloccate sia in Liechstein che in Svizzera dalla "mancata collaborazione delle autorità locali". Eppure i pm ritengono "verosimile l'esistenza di un patrimonio immenso in capo al defunto Giovanni Agnelli, le cui dimensioni e la cui dislocazione territoriale non sono mai stati compiutamente definiti. Per questo, "l'iniziativa giudiziaria - scrivono i magistrati - promossa da Margherita Agnelli non può essere liquidata come una pretesa avventata" e "non possono escludersi, in linea teorica, accordi tra le persone coinvolte per marginalizzare Margherita Agnelli sul piano economico". Un primo indizio dell'esistenza del tesoro occulto di Agnelli era l'esistenza di un conto presso la Morgan Stanley di Zurigo dal quale sono stati pagati i 110 milioni di euro a Margherita, un conto non inserito nel quadro Rw della dichiarazione dei redditi di Giovanni Agnelli presentata negli anni d'imposta 2002 e 2003. Delle risorse offshore dell'avvocato, ha parlato diffusamente Paolo Revelli, ex managing director di Morgan Stanley. "Questi ha affermato di aver sempre saputo che presso la filiale di Zurigo esisteva una provvista direttamente riferibile all'avvocato Giovanni Agnelli per una cifra compresa tra gli 800 milioni e il miliardo di euro, schermati attraverso Siegfrid Maron. Un funzionario della Morgan Stanley, Adolf Brunder sarebbe stato licenziato nel 2004 per aver inviato - secondo le dichiarazioni di Revelli - un fax a Maron con il quale gli assicurava che avrebbe tenuto nascosto agli eredi Agnelli la presenza dei conti presso la sede di Zurigo. Altri indizi, invece, hanno portato gli inquirenti a Vaduz (Liechstein) dove avevano sede fondazioni, trust e Anstalt riconducibili a Giovanni Agnelli. In particolare la fondazione Alcyone aveva come "protectors" Gianluigi Gabetti, Franzo Grande Stevens e il solito Siegfrid Maron. Dalle indagini è risultato perfino che in mano all'Avvocato vi erano tre moli (il numero 25, 26 e 27) presso il porto francese di Beaulieu, in uso all'Avvocato fin dagli Anni 70,e intestati a una finanziaria e a due società offshore, una schermatura di beni, secondo i pm, tale da celarne la proprietà e la provenienza. "Dalla documentazione - scrivono gli inquirenti - risultava che un molo fosse intestato alla Triaria Investments con sede in Jersey - società peraltro intestataria di uno dei conti correnti presso Morgan Stanley di Zurigo, riconducibile, secondo le dichiarazioni di Paolo Revelli, a Giovanni Agnelli - mentre gli altri due erano solo formalmente riconducibili alle società offshore Delphburn Limited, con sede nell'Isola di Man, e Celestina Company Limited, con sede nel Jersey. La riconducibilità diretta dei tre moli all'Avvocato veniva altresì confermata dai figli di Achille Boroli, persona che nel 2004, aveva rilevato i tre moli". Secondo i magistrati, l'esistenza di queste società e la proprietà dei moli sarebbero sufficienti a provare che Agnelli aveva nelle sue disponibilità altri beni sfuggiti al conteggio dell'eredità. E a escludere quindi il reato di estorsione a carico della figlia Margherita. Il procedimento era nato dall'impugnazione dell'eredità, in quanto Margherita riteneva invalido l'accordo firmato nel 2004 che la portò a ricevere circa 110 milioni di euro in contanti e il trasferimento di immobili, arredi, opere d'arte e altro per un valore complessivo di 1,166 miliardi di euro. Margherita riteneva di essere stata vittima di un complotto tra i suoi legali, Franzo Grande Stevens, Gianluigi Gabetti e Sigrifid Maron che volevano escluderla dalle attività del gruppo, privilegiando il figlio John Elkann e nascondendole la presenza di un tesoro offshore, accumulato e nascosto negli anni dal padre. (21 febbraio 2013) http://www.repubblic...erita-53118414/
  12. Piovono violette http://www.ju29ro.co...o-violette.html
  13. E abbiamo pure quattro stelle: http://www.toyx.it/open2b/var/catalog/images/6676/0-56e56ebb-800.jpg
  14. La nuova sede della Juventus: storia, progetto e foto http://www.ju29ro.co...tto-e-foto.html
  15. Alberto Musy, fermato il presunto aggressore http://tg24.sky.it/tg24/cronaca/2013/01/30/torino_attentato_alberto_musy_consigliere_comunale_udc_fermato_uomo.html
  16. Ho stretto la mano a Tom Horn http://www.ju29ro.co...a-tom-horn.html :sventola2:
  17. #Nonmelasonosentita http://www.ju29ro.com/contro-informazione/4657-nonmelasonosentita.html Se non te la senti, sei sordo? http://blog.ju29ro.com/2013/01/se-non-te-la-senti-sei-sordo.html
  18. Ci tengo a dire anche un'altra cosa, perché credo sia giusto, visto che ero presente. Al contrario dei vari ospiti, che ovviamente trattavano alcuni temi scottanti e mettevano sul tavolo un certo tipo di questioni, Luciano Moggi ha parlato molto bene dell'Avvocato. Ma non lo dico solo io, per fortuna, al link le sue parole esatte, che confermo in toto: MOGGI: “IO, LO STALLIERE BUONO DELL’AVVOCATO” http://www.canalejuv...lavvocato-73297
  19. Io ero presente alla conferenza, anche se in realtà ci sono andato per ragioni mie personali di cui parlerò nel mio prossimo pezzo, che verrà pubblicato entro un paio di giorni, credo. Ho anche fatto una domanda, visto che c'ero, perché sto cercando di ricostruire mentalmente alcune cose. Moncalvo mi ha risposto, e mi è stato molto utile. E' una situazione molto complessa, a mio avviso. Ci sono troppe cose che non tornano per poterle archiviare come semplice "filone giornalistico che gli garantisce adepti e redditi". Ma allo stesso tempo apprezzo molto la linea di AA su questo punto, perché ha evitato di buttarsi nella mischia e prendere una posizione netta, anche solo verbalmente. E non solo per il fatto che egli non è erede di quel ramo, e quindi non ha titolo di parlare più di tanto, ma perché ognuna delle due parti probabilmente spererebbe che lui prenda una posizione favorevole... Scelta saggia la neutralità, a mio modesto avviso. Se scrivessi su questo tema verrebbe un post lunghissimo... Mi limito ad un elenco di punti, senza argomentare troppo. - Gli Juventini tendono a santificare GA, perché era un uomo con tantissime qualità e una grande personalità, ma la realtà è che era anche un uomo potentissimo, con tanti difetti, e con tantissimi scheletri di vario genere negli armadi (italiani e esteri). Ad un certo punto della vita bisogna crescere, e imparare a pesare un po' le persone. Dovrebbero farlo anche gli Juventini, almeno un pochino. - Qualche scheletro credo ci sia anche da quell'altra parte della famiglia, tanto per essere chiari. Dunque anche in questo caso sono fuori luogo le santificazioni a prescindere. - I torinesi che ben conosciamo, quelli ancora vivi, non mi piacciono. E i motivi sono milioni. - Vedo che è stato postato un video di Piroso. Piroso, al di là di quel programma probabilmente molto ben fatto, non mi piace. E il fatto che tifi Inter non c'entra nulla. Mi piaceva qualche anno fa, poi l'ho capito, e ora non mi piace più. - Moncalvo non mi piace. Lo leggo sempre volentieri, spero sempre di carpire qua e là informazioni utili, apprezzo il fatto che si sia messo contro un certo tipo di potere, apprezzo il fatto che l'abbiano spedito fuori dalla Rai per via del tipo di argomenti che trattava nel suo programma (medaglia al valore), ma non mi piace. Non dico altro. - Le cause in corso (tante, ce ne sono in piedi anche in altri paesi europei riguardanti le diverse società ricollegabili ai torinesi), e i fatti acclarati finora, ci dicono che Margherita non ha tutti i torti. E chi conosce un po' la storia dell'impero della Fiat, sa che ciò che dice non è campato in aria. - La legge non è un'opinione. Ci sono delle regole da rispettare sulle eredità. - Margherita, al contrario di ciò che dice la pochissima stampa a lei favorevole, dubito che abbia davvero a cuore il futuro dei figli. O meglio, dubito che le sue attuali richieste nascano da questo suo sentimento. Sembra più che altro un discorso economico e personale nei confronti di Gabetti e FGS... Poi magari sbaglio, ma non mi convince del tutto dal punto di vista umano. Potrei dire altro, ma mi fermo qua. - Margherita e suo marito non penso proprio che abbiano le qualità e la competenza per guidare un gruppo finanziario e industriale come quello di Torino. Le cause riguardano i beni privati di GA, e non il gruppo, è vero, ma attraverso il controllo delle società telecomando che stanno più in alto si controllerebbero quelle più in basso, bene o male, e, al di là della legittimità o non legittimità delle richieste e delle sentenze che avremo, non è cosa loro guidare un gruppo così. - Margherita ha 8 figli in totale, e l'eredità ad oggi ha tenuto interamente fuori quelli di secondo letto, che sono 5. I primi 3 bene o male qualcosa ci hanno guadagnato, invece. Non mi sembra una cosa equa, e non mi sembra neanche una cosa secondaria. Un domani i 5 figli esclusi potrebbero avanzare legalmente delle richieste... Scelte che possono potenzialmente spezzettare un impero per i torinesi sono da evitarsi, lo sappiamo, e ritengo questa necessità assolutamente comprensibile, ma forse sarebbe il caso di cercare qualche nuovo strumento giuridico per rendere tutto un po' più equo, anche per le future generazioni. Quale non so, ma loro hanno centinaia di persone competenti a disposizione per trovare delle soluzioni. - Ho letto il libro molto interessante di Gamna, che a me è sembrato un po' terzo rispetto alle due contrapposizioni, ed è molto impostato contro Margherita. Nessuno però ne esce bene da quel libro, nemmeno l'autore, che oltre al suo personale discorso evasione fiscale (che non è esattamente un colpo di gran classe), mette in piazza molte vicende, personali e non, della sua ex cliente e afferma anche di essersi incontrato privatamente con Gabetti per discutere delle richieste di Margherita, (Gabetti poi diventerà sostanzialmente controparte nelle cause successive della ex cliente di Gamna). Capisco la difficoltà di sentirsi tirato in ballo sui giornali, la rabbia, ecc, e capisco la voglia di raccontare la propria storia dal proprio punto di vista, però ci sarebbero codici deontologici e un po' di etica da rispettare... Senza volergli attribuire colpe a tavolino, che non è compito mio, e sperando, anzi, che egli non ne abbia nessuna, spero che qualcuno (ordini avvocati, ecc) almeno faccia qualche verifica.... Vedremo cosa gli succederà in futuro. Comunque sia, Gamna non mi piace. Chiudo. E' una guerra famigliare dove ci sono in ballo miliardi di euro, ne sentiremo ancora parlare. Mi pare di poter dire però, che sottotraccia ci siano delle cose che noi non possiamo sapere. Ogni tanto guardando alcune cose e leggendo un po' su questi temi si sente un po' di puzza di bruciato. Ognuno si faccia pure la sua opinione, ma prima di parteggiare si guardino almeno i fatti e si cerchi di farlo con un certo distacco. E ricordiamoci sempre che le due parti in causa non guardano in faccia a nessuno. Non dico altro.
  20. Il pasticciaccio dell'Arena Rock http://www.ju29ro.co...arena-rock.html
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