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CRAZEOLOGY

Tifoso Juventus
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  1. Si. Verissimo. Ma io eviterei lo stesso, perché pure noi ne abbiamo perse parecchie di finali. Loro sono solo messi peggio, ma non ne farei un titolo onorifico per noi, ecco. Poi oh, sono opinioni eh.
  2. Il tema finali perse io lo metterei da parte, nel nostro caso.
  3. Comunque, quando si vuole alzare un trofeo che non sia quello del bar del quartiere, prima o poi qualche squadra forte la devi incontrare, e devi riuscire a vincere. Se non ti va, allora cambia mestiere.... I professionisti delle grandi squadre, i tifosi delle grandi squadre, e le grandi squadre stesse, queste cose se le devono aspettare. Ergo, muovere chiappette e pedalare please. Forza e coraggio che tra poco arriva maggio. Forza Juve e viva la fica! (senza il Ben).
  4. Se non ha voglia di fare altro accetta eccome. Lui il discorso 2006 lo ha tranquillamente archiviato. (come AA del resto) Se ha scritto un libro con Crosetti, dopo tutte le cose brutte a livello personale che gli ha scritto contro, figuriamoci se sta a sottilizzare con la Federazione. E comunque non è detto che per noi non possa essere un vantaggio averlo lì. Dipenderebbe anche molto dalla presidenza della Juve... Si possono fare dei ragionamenti....
  5. Comunque allo JS lo faranno entrare, sicuramente. Quelli che pensano che i rapporti siano così rotti tra lui e AA sbagliano. Sono rotti, ma non fino a quel punto. C'è una fredda cortesia, un freddo rispetto, una fredda stima. Ha tutto il diritto di entrare a vedersi le partite e di intrattenere dei rapporti con amici e ambiente gobbo in generale. Ci mancherebbe altro. E che è? Mica siamo in una dittatura qua.
  6. Questo è quello che appare a noi, dall'esterno, ma esiste una The Dark Side of the Moon anche per lui. Chi conosce un po' addentro l'ambiente lo sa fin troppo bene. E' politicamente corretto d'aspetto, per chi guarda da fuori (addirittura un esempio da seguire), ma non è affatto uno con cui è facile averci a che fare in ambito lavorativo. (come tutti i grandi leader del resto) Se così non fosse, non sarebbe stato, probabilmente, il campionissimo che è stato.
  7. Mi sa che gli verrà proposto qualcosa in federazione, come a Gigi Riva o che ne so.... Da quel punto di vista avrebbe un senso.
  8. Sandreani è una persona molto più abituata a lavorare ricevendo ordini. E' una persona con un carattere decisamente più umile e collaborativo. Del Piero è, e vuole continuare ad essere, una grande star del calcio mondiale. Un leader che c'è prima lui poi tutti gli altri si devono "adeguare". Dubito che in questo tipo di organizzazione possa essere utile e avere uno spazio efficace ed efficiente.
  9. Fino a quando c'è AA, nel club non ci entra, questo ormai si è capito. Bisogna vedere quanto dura AA, e secondo me non ancora per molti anni. Poi toccherà a JE (unico momento dove forse, pur di ricostruirsi una immagine (ormai abbondantemente devastata), potremmo riavere gli scudetti, e magari a mò di spot pubblicitario farà entrare Del Piero). Speriamo non si portino dietro anche Crosetti per la comunicazione...
  10. Ieri ha fatto il suo compitino. Per me Il 6 se l'è guadagnato. Molto meglio di altre volte. Ha corso molto e si è impegnato. Certo però che da l'idea di avere proprio dei limiti tecnici... Quella grande occasione davanti alla porta, (con lui che è costretto a guardare il pallone mentre se lo porta avanti e non si accorge dell'uscita del portiere), grida vendetta. Poi per essere un uomo di fascia non è capace di fare un cross come si deve.... Lascia molto perplessi la sua situazione. Sembra un buon giocatore per squadre di mezza classifica... Si potrebbe infilarlo in qualche trattativa per rubacchiarci qualche giovane buono e talentuoso magari.
  11. 25 MAR 2014 12:05 CIUFFO PRIGIONIERO – MONTEZEMOLO CONFERMATO ALLA PRESIDENZA DELLA FERRARI, MA A CONTROLLARLO ARRIVANO 4 MANAGER FIAT CHE SI AGGIUNGONO AI 4 (TRA CUI MARPIONNE) GIA’ IN CONSIGLIO Nel cda della Ferrari sono stati confermati i manager della controllante Fiat Marchionne, Altavilla, Palmer e Piccinini. A questi si sono aggiunti l’ad di Maserati Wester, il responsabile acquisti del Lingotto Garberding, Picca Piccon e Fossati. Escono Coda e Monferino (ex manager Fiat in pensione) e Gent e Owen Jones... Da ‘La Stampa' La squadra della Ferrari si rafforza con quattro nuovi manager del gruppo Fiat che entrano del Cda di Maranello. Si tratta dei top manager Harald J. Wester (ad di Alfa Romeo), Scott Garberding (responsabile acquisti di Fiat), Antonio Picca Piccon (tesoriere) e Giorgio Fossati (responsabile affari legali), che prendono il posto di Gianni Coda, Christopher Gent, Paolo Monferino e Lindsay Owens Jones. A nominare il nuovo consiglio d'amministrazione è stata l'assemblea dei soci Ferrari, che ha anche approvato il bilancio. Il nuovo Cda, che si è insediato a Maranello, ha confermato Luca Montezemolo e Amedeo Felisa per i prossimi tre anni, nel ruolo di presidente e amministratore delegato della Rossa. Confermato anche Piero Ferrari alla vicepresidenza. Oltre a Montezemolo, Ferrari e Felisa, sono stati confermati Sergio Marchionne, Al Mubarak Khaldoon Khalifa, Alfredo Altavilla, Eduardo Humberto Cue, Richard Palmer e Marco Piccinini. L'assemblea ha anche nominato il nuovo consiglio sindacale che è composto da Ignazio Carbone (sindaco effettivo e presidente), Paolo Piccatti e Piergiorgio Re (sindaci effettivi) a cui si aggiungono i supplenti Giorgio Cavalitto e Paolo Claretta Assandri. Prima delle nomine, l'assemblea ha approvato il bilancio del 2013 che si è chiuso con un fatturato salito ben oltre i 2 miliardi di euro ed un utile netto di 246 milioni, valori mai raggiunti prima dalla casa di Maranello. Come anticipato nelle scorse settimane, la strategia di contenere il numero di vetture prodotte per preservare l'esclusività e il valore nel tempo ha dato ottimi risultati. Malgrado le vendite siano diminuite del 5,4% (6.922 vetture consegnate alla rete), il fatturato è salito a 2,3 miliardi di euro (+ 5%), l'utile della gestione ordinaria ha toccato i 363,5 milioni di euro (+ 8,3%) e l'utile netto i 246 milioni di euro (+5,4%). Tutti numeri mai raggiunti, così come la posizione finanziaria industriale netta che, a fine 2013, è stata positiva per 1,36 miliardi di euro. [l. for.]
  12. Sei uno dei pochi. Dubito che ci sia molta gente disposta a mettere in discussione questi anni scoppiettanti di Conte. Ma la realtà è che dal 2006 è tutto fermo, e solo dopo un giudizio serio e circostanziato sarebbe possibile dare un valore effettivo a quanto avvenuto prima e dopo calciopoli. In termini di classifiche e bacheca intendo. Bisognerebbe ragionarci su parecchio, al di là delle belle vittorie sul campo ottenute negli ultimi anni. Probabile che starebbero in bacheca anche questi ultimi successi, ma non si può dirlo a priori. Il fatto che si stia continuando a giocare come se nulla fosse da ben 8 anni è un fatto molto grave, soprattutto perché la nostra proprietà ha avallato e sponsorizzato il tutto. Si accatastano i campionati come i bastoncini dello Shangai, e mettere tutto a posto diventerà sempre più difficile, probabilmente impossibile. Un disastro senza precedenti in nessuno sport degno di tale nome, in nessuna parte del mondo, credo. I miei complimenti alla famiglia Agnelli/Elkann per cotanto ambizioso risultato raggiunto.
  13. Ah ok, scusa. Ora ho capito meglio quello che volevi dire. Non era una critica diretta al tuo post. Era più che altro per puntualizzare meglio il tutto. Concordo in pieno con quanto scrivi. Il fatto poi che questo lavoro viene svolto non solo a proprio vantaggio (come può essere per una tangente di un funzionario pubblico, o situazioni di altro genere), ma anche, come facevi notare giustamente tu, ai danni diretti (economici, morali, ecc) del singolo individuo, che viene buttato nel tritacarne senza pietà, la dice lunga sulla situazione. Come scrive Beha, "gli aggettivi applicati alla giustizia mi danno i brividi", e a me tutta la situazione generale mette i brividi. Brutta storia. Brutta brutta brutta...
  14. Ottimo Oliviero, comunque. http://www.ju29ro.com/farsopoli/5588-calciopoli-avete-ragione-parliamone-ma-seriamente-e-senza-sconti
  15. In questo caso però è un po' incasinata la faccenda. Anche perché nessuno avrà mai voglia di mettere in discussione il loro operato. Basti vedere il silenzio assurdo e assordante della nostra proprietà. Certe incongruenze bisogna metterle in luce, altrimenti si accatastano una sull'altra, poi si assestano e si solidificano... Poi qui la faccenda è grossa grossa, perché qualunque cittadino non tifoso, che provi a ragionare sui fatti concreti accertati e sulle varie possibili interpretazioni del diritto applicabile alla vicenda, ha tutto il diritto di pensare legittimamente alla possibile malafede del giudizio (anche nel caso che questa non ci fosse e che si trattasse di una semplice sentenza scritta male e alla veloce, come può fisiologicamente capitare nella realtà). Non gira niente di questa sentenza. Non ci sono le prove, non ci sono le interpretazioni ragionevoli dei fatti accertati, il diritto applicabile è stato stravolto completamente e ci sono innumerevoli profili di illegittimità, ecc, ecc. Perfino se Moggi fosse davvero colpevole e confessasse davanti alle telecamere in diretta mondiale tv il sabato sera alle ore 21, le sentenze continuano a fare acqua da tutte le parti... Molto grave la situazione, molto molto molto molto molto molto grave. Di Exor ho già parlato a sufficienza, ed è altrettanto grave la posizione immobile attuale. Un disastro gigantesco. Mi vergogno di essere Italiano...
  16. AA ha utilizzato la guerra famigliare e le disavventure della Juve di Blanc e Cobolli per sedersi su quella poltrona. Di quegli scudetti non frega più niente a nessuno. (ormai sono stati venduti a titolo definitivo da TUTTA la proprietà della Juventus, in cambio di altissimi favori di sistema politico ed economico, di quelli che a confronto il calcio è una bazzecola) Non appena entrato il giovìn signore, serviva, certo, qualche ricorso utile a fare immagine e a compattare le varie anime della tifoseria, (era venuta fuori troppa altra roba per potersi permettere di far finta di niente), ma il vero obbiettivo era solo tornare a vincere il prima possibile. In modo che tutti tornassimo a sognare e dimenticassimo "...'o passato simm' e Nàpule paesà" (Napoli non a caso ci sta sempre bene come il cacio sui maccheroni). Il patto coi longobardi (durata 5 anni), era quasi scaduto, e l'Inter come da accordi, dopo la grande e volgarissima pappata organizzata e avallata, presto avrebbe sbaraccato, quindi era un'ottima opportunità quella di cavalcare la risalita. Non so se avete fatto caso di una cosa interessantissima nelle varie dichiarazioni dei diversi periodi dei diversi personaggi... Bello vedere come in teoria il piano quinquennale di Blanc e il piano di Thohir abbiano molte similitudini....
  17. Giudici da buttare fuori a pedate e a cui lo stato dovrebbe chiedere un risarcimento danni milionario.
  18. Non ho ancora avuto tempo tempo di ricostruire tutto il battibecco tra DDV e JE di queste settimane. Se qualcuno ha voglia postare le varie sparate mi fa un piacere. Comunque oggi mi hanno passato questa vignetta. E' cattivissima, lo so. Ma mi sto pisciando addosso dal ridere.
  19. Io spero solo che non buttino via il campionazzo come la Champions e la Coppa Italia, (che ancora mi girano le pelòtas, tra l'altro).
  20. Della Valle attacca gli Agnelli: "Questi spettacolosi, spettacolari vacanzieri con poca voglia di lavorare dovrebbero fare un grande monumento a Marchionne" Diego Della Valle, a Ballarò su Rai 3 continua ad attaccare la Fiat: “Vista dall’Italia, è il mio punto di vista da italiano, direi che la famiglia Agnelli, insomma questi spettacolosi, spettacolari vacanzieri con poca voglia di lavorare dovrebbero fare un grande monumento a Marchionne. Gli italiani invece non devono certamente fare un monumento nè a Marchionne e tantomeno agli Agnelli. Come italiano direi che non è stato piacevole vedere in un momento in cui serve essere tutti compattati su un progetto di rilancio del Paese vedere che un’azienda e una famiglia che hanno avuto così tanto dall’Italia e dagli italiani se la scappa via alla chetichella solo perché gli fa più comodo”. http://www.tuttojuve.com/altre-notizie/della-valle-attacca-gli-agnelli-questi-spettacolosi-spettacolari-vacanzieri-con-poca-voglia-di-lavorare-dovrebbero-fare-un-grande-monumento-a-marchion-176187 ------------------ Montezemolo vende la quota in Octo Telematics ai russi, quella in Poltrona Frau agli americani Montezemolo vende agli stranieri. Il fondo Charme II - che fa capo alla Montezemolo & Partners Sgr e quindi a Luca Cordero di Montezemolo e al figlio Matteo - ha annunciato ieri la cessione alla russa Renova di Octo Telematics, oggi la vendita della partecipazione in Poltrona Frau alla statunitense Haworth. Montezemolo,presidente di Ferrari e fondatore del treno Italo, strenuo difensore del made in Italy nei suoi interventi pubblici, dismette così all'estero due asset di valore con operazioni molto diverse fra loro: la prima con connotazioni più prettamente finanziarie, la seconda, che segna il passaggio in mani straniere di un marchio made in Italy d'eccellenza come Poltrona Frau, con accezioni maggiormente industriali. Ieri l’annuncio della vendita di Octo Telematics, azienda leader del mercato delle scatole nere per auto, un'operazione "fortemente supportata dall'attuale top management che continuerà a gestire la società”. In vendita era il 90% del capitale di Octo che faceva capo agli investitori finanziari, ovvero il fondo Charme II (65%), Amadeus Capital Partners e R Capital Management. Il restante 10% è in mano al management, guidato da Fabio Sbianchi. L'operazione, secondo quanto si apprende da ambienti finanziari, per il fondo Charme è finanziariamente vantaggiosa e si aggirerebbe attorno ai 400 milioni di euro, anche se i dettagli non vengono ufficialmente svelati. Octo Telematics è stata acquistata nel 2010 dal fondo dei Montezemolo. Ha chiuso il 2012 con utili per 11,44 milioni su un fatturato di 90,3 milioni e un indebitamento pari a 93,794 milioni. Per il 2013 è stimato un giro d’affari superiore ai 120 milioni che si confronta con i 50 del 2010. La trattativa per la cessione di Octo Telematics è durata mesi; nei mesi scorsi, gli adviser avevano raccolto una ventina di manifestazioni d'interesse. Ad acquistarla è Viktor Vekselberg, uno degli uomini più ricchi di Russia e del mondo, uno dei cosiddetti oligarchi russi che con Renova Group si occupa, tra le altre cose, di materie prime (come alluminio o petrolio), energia e telecomunicazioni. È anche presidente della Fondazione Skolkovo, centro di innovazione dedicato al settore dell’alta tecnologia e della ricerca scientifica situato nei pressi di Mosca. L’acquisizione, spiega Vekselberg, “si inserisce perfettamente nella nostra strategia che implica una transizione graduale verso investimenti nell'high tech e in settori innovativi, e nel contempo l'uscita dal settore delle risorse naturali”. Oggi l’annuncio del passaggio di Poltrona Frau in mano americana. La società statunitense Haworth acquisterà il 58,6% del capitale dai soci Charme II e Moschini al prezzo di 2,96 euro per azione e lancerà un'Opa obbligatoria successiva allo stesso prezzo. Sinora, il 51,3% del capitale di Poltrona Frau era nel portafoglio di Charme e il restante 7,3% in mano a Moschini. L'operazione dovrebbe essere perfezionata entro la fine di aprile. Con oltre 1,4 miliardi di dollari di ricavi nel 2013, circa 6.000 dipendenti e oltre 600 dealer in tutto il mondo, Haworth dal 2011 è già partner di Poltrona Frau per la distribuzione del canale ufficio in Nord America. Secondo quanto si apprende, l'operazione per il Fondo Charme si aggirerebbe attorno ai 200 milioni di euro. Gli azionisti, si legge in un comunicato, "hanno concesso a Haworth un'opzione di vendita, esercitabile a valle del processo di Opa, ai sensi della quale Haworth avrà il diritto, ma non l'obbligo, di cedere a ciascuno degli azionisti una partecipazione nella società pari al 4,2% (complessivamente pari all'8,4%) del capitale sociale, allo stesso prezzo per azione pagato da Haworth". In altre parole Montezemolo e Moschini reinvestiranno e manterranno una quota dell'8,4% di Poltrona Frau. In questo caso, con l'esercizio dell'opzione, potranno designare fino a tre componenti del Cda, avranno un diritto di veto su specifiche operazioni di gestione straordinaria, saranno vincolati da un lock-up di tre anni, ci saranno opzioni put e call per la risoluzione di eventuali situazioni di stallo decisionale, potranno rivendere i titoli a Haworth tra l'approvazione del bilancio 2016 e quella del bilancio 2019, mentre Haworth potrà acquistare le partecipazioni tra l'approvazione del progetto di bilancio 2019 e quella del bilancio 2022. Haworth acquisirà anche il 98% del capitale della società proprietaria degli stabilimenti di Meda concessi in locazione al gruppo, ad un prezzo complessivo di circa 1,9 milioni di euro. Il fondo Charme ha investito in Poltrona Frau 10 anni fa e la cessione ad un gruppo americano appare come un'operazione di valorizzazione industriale, in cui sono presenti alcune garanzie di continuità gestionale e di tutela della parte italiana. Una prima fase di gestione del Fondo Charme ha portato ad acquisizioni - come Cassina, Cappellini - e alla quotazione in Borsa a 2,1 euro per azione. La crisi economica e finanziaria nazionale e internazionale è stata fra le cause del tracollo del titolo, che è sceso fino a 0,40 euro, per poi risalire lentamente. L'annuncio dell'operazione sta facendo invece viaggiare le azioni Poltrona Frau verso il prezzo dell'Opa di 2,96 euro. Una seconda fase di gestione ha portato Poltrona Frau verso mercati esteri, specie ad est, con particolare attenzione alla Cina. La cessione apre ora una terza fase di sviluppo verso la creazione di un leader mondiale del settore, attraverso l'integrazione fra due gruppi con un portafoglio prodotti complementare: Haworth nell'arredamento di design d'ufficio, Frau in quello residenziale, Haworth nei mercati americani, Frau in quelli europei. La testa di Poltrona Frau resterà italiana: è italiano il numero uno di Haworth, il bolognese Franco Bianchi dal 2005 presidente e amministratore delegato del gruppo Usa; resterà italiano il management con Franco Moschini presidente, Matteo di Montezemolo vice e Dario Rinero amministratore delegato, che siederanno quindi nel Cda. http://www.huffingtonpost.it/2014/02/05/montezemolo-vendita-partecipazioni_n_4728440.html?1391603277&utm_hp_ref=italy ------------------------------ Franzo Grande Stevens esce da Gabriel Finanziaria Svolta storica nella proprietà di una delle tre più importanti fiduciarie torinesi che fanno capo fra l'altro a Franzo Grande Stevens, noto come «l'avvocato dell'Avvocato» in quanto a lungo consigliere del defunto Giovanni Agnelli e già custode dei segreti dell'accomandita della dinastia. La Gabriel Fiduciaria, infatti, ha un nuovo azionista unico: è la banca privata svizzera Pictet et Cie., basata a Ginevra, che ha nominato un nuovo consiglio presieduto da Enrico Corradi (vicino ai Maramotti e consigliere di Credem) e composto da Vittoriano Chiechi, Paolo Ramondetti, Gilles Scholl, Giovanni Chelli, Bernardo Modari Mocenigo e Fabrizio Carnino, tutti più meno legati all'istituto rossocrociato. Dal consiglio d'amministrazione, invece è uscito Riccardo Grande Stevens, figlio di Franzo, attivo come private banker proprio per Pictet.La banca svizzera è diventata azionista al 100% di Gabriel Fiduciaria dopo essere progressivamente salita nel capitale a partire dal 2011 e il passaggio del restante 40%, ancora custodito da Grande Stevens e altri nella Sogefi, è avvenuto poche settimane fa per un corrispettivo di 500mila euro. Gabriel Fiduciaria ha chiuso il 2012 in perdita per 266mila euro. http://www.italiaoggi.it/giornali/dettaglio_giornali.asp?preview=false&accessMode=FA&id=1863011&codiciTestate=1
  21. Finanza: M.Giraudo entra nel circolo golfistico I Roveri (MF) MILANO (MF-DJ)--Michele Giraudo, classe 1990, residente a Londra e figlio di Antonio, gia' a.d. di Juventus F.C., entra nella stanza dei bottoni del circolo golfistico I Roveri, situato alle porte di Torino nella tenuta La Mandria e controllato da Andrea Agnelli, che ha in Giraudo senior uno dei piu' fidati consiglieri. Qualche giorno fa, scrive MF, nello studio torinese del notaio Caterina Bima e' stata siglata una scrittura privata di cessione quote della newco Roveri srl, che controlla il green avendo rilevato oltre il 75% di Royal Park Real Estate, che detiene il controllo dell'Immobiliare I Roveri e del Royal Park Golf & Country Club I Roveri. La lussemburghese Wild Oat, che aveva in carico il 42,6% di Newco Roveri a 2,5 milioni di euro, ha diviso l'intero pacchetto a meta' cedendo il 21,3% alla fiduciaria Fidirev e l'altro 21,3% a Giraudo junior: ognuno dei due acquirenti ha sborsato 1,34 milioni permettendo cosi' al veicolo del Granducato di realizzare una miniplusvalenza. Socio di maggioranza relativa al 44,8% di Newco Roveri resta Andrea Agnelli, che e' affiancato con quote minori dalla sorella Anna, dalla madre Allegra Caracciolo di Castagneto, dalla moglie Emma Ceridwen Felicity Winter, dall'imprenditore torinese Roberto Ginatta e dalla moglie Gloria Cravotto, dal cugino Andrea Nasi e da Maria Elena Rayneri, madre di Michele Giraudo. red/lab (fine) MF-DJ NEWS 3108:25 gen 2014 http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Economia/Finanza-Giraudo-entra-circolo-golfistico-Roveri/31-01-2014/1-A_010569506.shtml
  22. 05 FEB 2014 13:18 1. “SEI TU CHE HAI TIRATO SU JOHN, COME TI AVEVA CHIESTO IL POVERO GIANNI, E SEI SOLO TU CHE PUOI AIUTARLO A NON FARSI PORTARE A SPASSO DA MARCHIONNE”. NEI GIORNI SCORSI GIANLUIGI GABETTI, PRESIDENTE ONORARIO DI EXOR, SI È SENTITO RIVOLGERE QUESTO ACCORATO APPELLO DA ALCUNI ESPONENTI DELLA DINASTIA TORINESE - 2. I VARI MARIA SOLE AGNELLI, LUPO RATTAZZI, TEODORANI FABBRI, NASI E GLI EREDI DI UMBERTO AGNELLI RICONOSCANO CHE CON LA FUSIONE FIAT-CHRYSLER MARPIONNE HA MESSO AL SICURO ANCHE IL LORO TESORETTO. MA C’È IL PROBLEMA DELL’ADDIO ALLE PARTECIPAZIONI ITALIANE E IL TIMORE DI UNA TRASMIGRAZIONE NEGLI USA DELLA FERRARI (LA PRESIDENZA AD ANDREA AGNELLI E LA GARANZIA CHE LA JUVE NON SI TOCCA?) - 3. MA C’È ANCHE UNA PREOCCUPAZIONE ASSAI CONCRETA E BANALE COME QUELLA DEL FLUSSO FUTURO DEI DIVIDENDI DI FCA, ADESSO CHE LA SEDE FISCALE SARÀ IN GRAN BRETAGNA. “CAMBIERÀ QUALCOSA, DOTTOR GABETTI?”, HA CHIESTO PARTE DELLA FAMIGLIA - DAGOREPORT "Sei tu che hai tirato su John, come ti aveva chiesto il povero Gianni, e sei solo tu che puoi aiutarlo a non farsi portare a spasso da Marchionne". Nei giorni scorsi Gianluigi Gabetti, presidente onorario di Exor e consigliere della Giovanni Agnelli & C., ovvero un signore che a dispetto degli 89 anni ha ancora i piedi ancora ben piantati in due delle tre società che controllano il 30% di Fiat per conto della sterminata famiglia Agnelli, si è sentito rivolgere questo accorato appello da alcuni anziani esponenti della dinastia torinese. Non che i vari Maria Sole Agnelli, Lupo Rattazzi, Teodorani Fabbri, Nasi e gli eredi di Umberto Agnelli non riconoscano che con la fusione Fiat-Chrysler il manager con residenza fiscale in Svizzera non abbia messo al sicuro anche il loro tesoretto. Ma nel corso degli ultimi colloqui con Kaki Elkann, esposto al continuo bombardamento creativo di un Marpionne che già pensa a come disfarsi di Stampa e Corriere e a rivoluzionare completamente la Ferrari, alcuni degli "anziani" sono rimasti colpiti da una certa fragilità del rampollo nel tenere il rapporto con il supermanager italo-canadese. Di qui la scelta di rivolgersi ancora una volta all'immarcescibile Gabetti, che oltre a tutto è anche uno dei quattro garanti della Dicembre, la cassaforte familiare in cima alla piramide di controllo Fiat. Ma qual è veramente il motivo del contendere nella vasta progenie degli Agnelli? Su questo, le voci torinesi sono contrastanti e probabilmente provengono da rami diversi. Sicuramente c'è il problema dell'addio alle partecipazioni italiane e il timore di una trasmigrazione negli Usa della Ferrari, che però Marchionne è sufficientemente abile da gestire distribuendo due caramelle alla Famiglia come la presidenza di Maranello ad Andrea Agnelli e la garanzia che la Juventus, con i suoi dividendi, non si tocca per un bel po'. Ma c'è anche una preoccupazione assai concreta e banale come quella del flusso futuro dei dividendi di Fca, adesso che la sede fiscale sarà in Gran Bretagna. "Cambierà qualcosa, dottor Gabetti?", ha chiesto parte della Famiglia. La prima risposta è che ci sarà da studiare un po', ma alla fine non ci dovrebbero essere particolari problemi. "Con la tassazione al minimo, il flusso dei dividendi, se ci sarà, potrebbe anche aumentare", osserva un esperto gestore di grandi patrimoni privati. Mentre un noto professionista torinese si lascia andare a una battutaccia: "Dividendi a rischio per gli eredi dell'Avvocato? No, se sono preoccupati è perché Londra è un po' lontana dalle piste da sci". Il problema dell'equilibrio nei rapporti tra Elkann e Marchionne però resta intatto. Gli anziani della famiglia ricordano che Gianni Agnelli prese il sopravvento su Vittorio Valletta solo quando fu quest'ultimo a chiedergli dei soldi, sotto forma di aumento. Perché la vecchia scuola del potere insegna che chi chiede soldi ha perso. Se l'impostazione è ancora valida, il giovane Elkann che chiede denari a Marpionne per comprarsi il Corriere ha ancora molta strada da fare per raggiungere il nonno. Se poi il manager con il pulloverino glieli chiede pure indietro, allora non c'è proprio partita. Su tutto. http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/1-sei-tu-che-hai-tirato-su-john-come-ti-aveva-chiesto-il-povero-71341.htm Di vero c'è solo che Marchionne a Torino lo stanno patendo parecchio. Per forza di cose decide molto su tutto il gruppo, e non solo sul discorso auto. Il resto del pezzo sembrano mezze verità miste a fantasie e a ipotesi molto fumose. Comunque il lavoro di JE su RCS dimostra che su alcuni filoni ci lavora anche senza gli ordini dell'italo-canadese, e che alcuni grossi interessi in Italia li conserveranno sempre, credo.
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