DRAGO DI CHEB
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Topic "C O M P L O T T O D I F A M I G L I A"
DRAGO DI CHEB ha risposto al topic di CRAZEOLOGY in Calciopoli (Farsopoli)
QUAL E? LA CAUSA CHE AVREBBE SCATENATO LA REAZIONE DI MARGHERITA? SI DICE CHE IL MOTIVO SIA DA CERCARE NELLA PARTICOLARE CONSISTENZA DELLA "BUONUSCITA" PAGATA AL FIGLIOLO LAPO DALLA FIAT DOPO LA NOTTE BRAVA 2005 Si ? parlato molto dell'assenza di Margherita Agnelli alla mostra fotografica nell'obitorio del Vittoriano che a 5 anni di distanza ha fatto risorgere la gloria dell'Avvocato e la fama (pi? modesta) di Marcello Sorgi, ex-direttore della "Stampa" e del Tg1. L'assenza della temibile madre di Yaki e Lapo ha fatto ricordare ai presenti ci? che avvenne nel settembre 2004 quando a Stresa si celebrarono le nozze del giovane Yaki con Lavinia Borromeo, mentre la madre partecipava nelle stesse ore a un convegno dello studio Ambrosetti a Cernobbio. Nel "tombale" spazio del Vittoriano si ? ricordato l'accordo tombale che sembrava aver messo fine agli appetiti di Margherita Agnelli, ma nell'attesa di vedere le 250 foto del mitico Avvocato, qualcuno riferiva una voce rimbalzata da Torino dove nello stesso giorno si ? svolta la prima udienza sulla vicenda giudiziaria che vede contrapposta Margherita agli avvocati Gabetti e Franzo Stevens. Secondo questa voce la mamma degli Elkann non avrebbe ragioni per insistere nel contenzioso. La sua eredit? ? stata di 900 milioni di euro che comprendono 109 milioni in contanti, 100 milioni per le azioni possedute, 500 per le opere d'arte, e almeno altri 200 per le case che la mamma Marella le ha lasciato a Villar Perosa e a Roma. Ma la voce che rimbalza da Torino riguarda soprattutto la causa che avrebbe scatenato la reazione di Margherita e il suo ricorso in Tribunale per conoscere la reale consistenza del patrimonio italiano ed estero del padre Avvocato. A questo proposito si dice che il motivo sia da cercare nella particolare consistenza della "buonuscita" pagata al figlio Lapo per uscire dalla Fiat e mettersi in proprio dopo la notte brava del 9 ottobre 2005. A quanto risulta il ragazzo Lapo non sembra essere uscito fino ad oggi dalla societ? "Dicembre" che riunisce le quote del fratello John, dello stesso Lapo e della sorella Ginevra nell'accomandita della dinastia "Giovanni Agnelli & C. Sapaz". In questa scatola sono confluite anche le azioni della moglie di Gianni Agnelli e quelle da lei rilevate da Margherita quando accett? il concordato, e che sono state intestate ai figli anche se l'usufrutto ? a favore della madre Marella. Tuttavia viene dato per certo che una parte della quota di Lapo ? stata monetizzata a suo favore per mettergli a disposizione i soldi necessari per andarsene dalla Fiat e camminare sulle sue gambe. Quanti soldi gli siano stati dati nessuno lo sa, ma a Torino si dice che siano tanti e tali da convincere la mamma Margherita di essere "liquidata" a un prezzo molto basso. Da qui la decisione di riaprire una vicenda che sembrava risolta nel 2004 con il suo consenso, e la conseguente decisione di rivendicare a nome degli altri suoi cinque figli avuti dal matrimonio con de Phalen, una valutazione quantomeno analoga. Anche per questo motivo Lapo avrebbe interpretato l'iniziativa della madre come un'azione ostile nei suoi confronti, un segno di profonda sfiducia nel momento in cui si sta ricostruendo una vita professionale dopo l'esperienza devastante di tre anni fa. http://dagospia.excite.it/articolo_index_37204.html -
Topic "C O M P L O T T O D I F A M I G L I A"
DRAGO DI CHEB ha risposto al topic di CRAZEOLOGY in Calciopoli (Farsopoli)
suona benissimo.... fatto st? che purtroppo i due vegliardi (gabetti e stevens) hanno tali e tante entrature che purtroppo riusciranno a svangare questo processo.... Gi? hanno chiesto di portare la controversia relativa a Margherita vs Maron in Svizzera...visto che tutti i protagonisti della storia sono residenti, appunto, in Svizzera.... Vediamo cosa decider? la Cassazione..... Naturalmente spero di sbagliarmi.... confido molto in quanto detto ieri da gobbopugliese, che ha senz'altro pi? titolo e pi? competenza di me a parlare di queste cose.... Lui mi sembrava comunque, moderatamente fiducioso.... Speriamo -
Topic "C O M P L O T T O D I F A M I G L I A"
DRAGO DI CHEB ha risposto al topic di CRAZEOLOGY in Calciopoli (Farsopoli)
CANCELLATA! LA SIGNORA MARGHERITA AGNELLI NON ESISTE PI? PER CASA AGNELLI LA SACRA FAMIGLIA NON HA INVITATO L?UNICA EREDE ALLA MOSTRA DELL?AVVOCATO PER CASO E CAOS, DOMANI VERNISSAGE DELLA MOSTRA E PRIMA UDIENZA IN TRIBUNALE 1 - CANCELLATA! Con l?impennacchiata presenza del Capo dello Stato, Lady Clio Napolitano (sar? presente anche il marito), domani a mezzogiorno, nel ventre del Vittoriano capitolino, si aprir? la mostra fotografica, a cura di Marcello Sorgi, ?Il Secolo del?Avvocato?. Saranno tutti presenti ? da Donna Marella a Suni, trapassando gli Elkann ? tutti, anche Mario D?Urso (che apparecchier? una cena) eccetto l?unica vera erede superstite dell?Avvocato, la sola che porti il cognome Agnelli, alias Margherita. Un vuoto grande come il Colosseo. Come mai? Ha problemi di salute? Il cartoncino d?invito non ? giunto a destinazione? Non ha avr? voglia di incrociare la dissacrata famiglia? Macch?: la Fiat non l?ha semplicemente invitata. La Signora coniugata De Pahlen non esiste pi? per casa Agnelli. La strategia di cancellarla da ogni protocollo, ? da oggi chiarissima. Anzi a Torino zona Lingotto il mancato invio del cartoncino viene pure rivendicato: non si invita chi - nella stesso giorno ? porta in tribunale la Casa Reale, sputtanando da mesi e mesi Lor Signori, alludendo persino all?esistenza di doviziosi conti esteri intestati all?Avvocato e mai resi noti a Margherita. Cos?, il povero Pippo Baudo, domenica scorsa, illustrando la mostra, ha riempito Domenica In con la presenza statuaria di Suni Agnelli, ma nessun cenno ? stato fatto in direzione dell?unica erede Agnelli. 2 - EREDITA? AGNELLI, LA CAUSA VA FATTA IN SVIZZERA Vera Schiavazzi per il ?Corriere della Sera? Una causa considerata ?illegittima?, perch? aperta nel Paese sbagliato e contro persone in parte estranee ai fatti. Una causa che dovrebbe essere celebrata in Svizzera, e perdere per strada una parte dei suoi protagonisti. ? questa la strategia che gli avvocati ? una squadra di professionisti di fama internazionale, due per ciascuno dei personaggi citati in giudizio ? di Marella Agnelli, Franzo Grande Stevens, Gianluigi Gabetti e Siegfrid Maron stanno mettendo a punto contro l'azione civile di Margherita, l'unica figlia di Giovanni Agnelli. Domani, per la prima volta, le parti si incontreranno alle 9 in un'aula del Tribunale civile di Torino, davanti al giudice Brunella Rosso, un magistrato di lunga esperienza nelle contese ereditarie, figlia di un giudice e moglie del giurista e attuale Garante per la privacy Franco Pizzetti. I legali di donna Marella, Marco Weigmann e Paolo Montalenti, hanno inviato al giudice e alla Corte di Cassazione un ricorso che contesta la competenza dei tribunali italiani: ?L'accordo economico raggiunto nel 2004 e liberamente sottoscritto da Marella Agnelli e Margherita de Palhen prevede esplicitamente che ogni eventuale controversia sia trattata dal foro svizzero. Le due signore sono entrambe residenti in quel Paese, dunque ? l? che se ne deve discutere?. Un argomento che, se accolto, farebbe crollare l'attacco di Margherita: non solo perch? il giudice Rosso potrebbe decidere di sospendere il processo fino al parere della Cassazione, cio? per parecchi mesi, ma perch? in Svizzera quel documento ? perfettamente regolare e non ? un caso se l'azione legale ? stata tentata in Italia, dove la legge non prevede che una figlia possa trattare sulla successione della madre ancora in vita. Anche la variabile tempo non ? ininfluente. Tra tre mesi, a fine aprile, l'assemblea degli azionisti Ifil dovrebbe sancire definitivamente il passaggio di consegne tra Gianluigi Gabetti e l'attuale vicepresidente John Elkann, primogenito di Margherita e erede designato alla guida del gruppo dallo stesso Giovanni Agnelli assai prima della sua morte. Per avere successo, dunque, la causa civile avviata da Margherita dovrebbe concludersi in tempi rapidi e consentirle cos?, in caso di annullamento del patto del 2004, di rientrare in gioco come azionista della Giovanni Agnelli, la cassaforte di famiglia della quale ha ceduto le quote e che a sua volta possiede un terzo di Ifil. Ma, tra un ricorso e una riserva, ? molto improbabile che questo accada. Il giudice di Torino, inoltre, dovr? decidere se accogliere o meno la tesi dei legali di Grande Stevens (due avvocati del suo studio, Andrea Gandini e Michele Briamonte) e di Gabetti (Berardino Libonati, ex numero uno di Alitalia, e Carlo Pavesio), secondo la quale non esiste alcun documento tra quelli prodotti da Margherita che provi il loro ruolo nella gestione del patrimonio personale lasciato dall'Avvocato. Intanto, Marella Agnelli ? rientrata dalla sua residenza di Marrakech per essere vicina ai nipoti. Non in Tribunale, ma a Roma, al Vittoriano, dove domattina, nelle stesse ore dell'udienza, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano inaugurer? con loro una mostra fotografica dedicata all'Avvocato. http://dagospia.excite.it/esclusivo.html -
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DRAGO DI CHEB ha risposto al topic di CRAZEOLOGY in Calciopoli (Farsopoli)
Per la verit? la pi? maliziosa in relazione alla sicurezza dei rampolli ? la mamma Margherita Agnelli...... A proposito.....ma a Gennaio non ci deve essere la prima udienza sull'eredit? dell'avvocato? Secondo me sono ore febbrili di contrattazione per arrivare a una soluzione concordata prima che si apra il sipario del processo (pubblico).... -
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DRAGO DI CHEB ha risposto al topic di CRAZEOLOGY in Calciopoli (Farsopoli)
Guarda, sono molto curioso anch'io..... certo le modalit? dei fatti lasciano perplessi.... Mi spiego.... Secondo me ? abbastanza probabile che qualcuno stesse alle calcagna di Lapo e ne conoscesse diciamo....i vizi.... LA DOMANDA A TALE PROPOSITO E': CHI STAVA ALLE CALCAGNA DI LAPO? il secondo aspetto ?: chi ha avvertito i giornalisti quando ? successo il casino? CHI HA AUTORIZZATO "LA STAMPA" A PUBBLICARE (PER PRIMA) LA NOTIZIA? Io non credo che il giornalista della stampa abbia agito senza consultarsi.... io non credo che il direttore abbia dato il nulla osta alla pubblicazione senza adeguate coperture.... QUESTE SONO LE DOMANDE CHE MI PONGO.... PERSONALMENTE NON CREDO CHE MOGGI C'ENTRI.... IL FATTO CHE HANNO PROVATO A INCASTRARLO ANCHE IN QUESTA STORIA LA DICE LUNGA..... Certo che nella galassia Agnelli-FIAT era in corso una bella guerra intestina.... -
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DRAGO DI CHEB ha risposto al topic di CRAZEOLOGY in Calciopoli (Farsopoli)
1 - FIAT PROLUNGA PIANO BUY BACK A 30 APRILE 2008? (Apcom) - Fiat ha deciso di prolungare il programma di buy back dal 31 dicembre 2007 sino al 30 aprile 2008. Lo comunica la societ?. La societ?, si legge nella nota, ribadisce che la decisione di effettuare gli acquisti "rientra nella propria esclusiva discrezionalit?, inclusa la scelta dei tempi di attuazione, i quantitativi ed i prezzi unitari. In tale contesto, Fiat si atterr? al principio di acquistare azioni proprie solo se tali acquisti saranno portatori di valore per gli azionisti ed a condizione che non comportino ripercussioni negative sul proprio rating". Il programma sar? realizzato sui mercati regolamentati secondo i seguenti termini: avr? termine il 30 aprile 2008 o comunque al raggiungimento del controvalore massimo di 1,4 miliardi di euro o di un numero di azioni pari al 10% del capitale sociale. Il prezzo massimo di acquisto non potr? essere superiore del 10% al prezzo di riferimento rilevato in Borsa il giorno precedente all`acquisto effettuato; il numero massimo di azioni acquistate giornalmente non potr? essere superiore al 20% del totale degli scambi giornalieri di ciascuna categoria. http://dagospia.excite.it/articolo_index_36533.html non c'? niente da fare... Gabetti ? il numero 1.... e questo fa ancora pi? rabbia.... MITI E ROMITI ? LA FIAT NELL?ERA DELL?AVVOCATO: AGNELLI CURAVA LE ?PUBBLICHE RELAZIONI? (E CREAVA IL ?MITO? DEL SUO PERSONAGGIO), VALLETTA E ROMITI SI SBATTEVANO PER MANDARE AVANTI L?AZIENDA? Valeria Braghieri per ?Libero? L'INGEGNERE INNAMORATO DELL'AUTO L'epoca di Vittorio Valletta nell'azienda inizia nel 1921. Finir? il 30 aprile del 1966. Conduce la Fiat fuori da tutti gli scossoni e la salva. Con una filosofia chiarissima: il segreto ? uno solo. Fare pi? grande la torta perch? al momento di dividere le fette ce ne sia una per tutti. Biagi descrive Vittorio Valletta: ?? piccolo di statura, una bocca che, quando sorride, si riempie di denti, una salute di ferro e un'interpretazione quasi paranoica della fabbrica. "La Fiat, la Fiat, poi la famiglia" diceva. Ha sulle spalle una vicenda che avrebbe entusiasmato Edmondo De Amicis. Figlio di un ex ufficiale, lavora per mantenersi agli studi, nottate sui testi di economia e di statistica, prima un diploma, poi la laurea, prima un incarico all'istituto tecnico, poi docente all'universit??. Mangia ancora meno dell'Avvocato, una mela, una fetta di prosciutto. Non beve, non fuma, ha fatto mettere una brandina accanto al suo studio. Spessissimo, alle sei del mattino, la sua utilitaria ? gi? nel parcheggio dell'azienda. Ha l'unica passione dell'equitazione. ? l'unico, oltre al guardiano di turno, a passare dagli stabilimenti anche il giorno di Natale. Ha una sola adorata figlia, Fede, e il cancro gliela porta via. Un amico spiega che, di fatto, oltre alla figlia, appunto, Valletta am? solo la Fiat e che dedic? pochissime attenzioni alle donne. Sosteneva che ?il lavoratore ha diritto ad avere ogni giorno la sua tazza di brodo e una fetta di bollito? e, pi? in generale, voleva che tutti avessero un salario dignitoso e che la gente stesse bene. ?Credeva alla massa, all'individuo prestava pochissima attenzione? racconta Umberto. Finanziava i viaggi dei dipendenti ai santuari cristiani, cre? la mutua Fiat, il premio Fiat, l'asilo Fiat, le colonie Fiat, la casa Fiat, la scuola Fiat... In fabbrica fece passare il concetto salesiano che "chiunque fa ? rispettato". ? uno dei protagonisti del "miracolo" dello sviluppo. Scrive Biagi di quel periodo: ?La motorizzazione del Paese, nascono la 500, la 600, la 850, il trionfo delle autostrade, il passaggio dell'Italia dalla chiusa e ferma civilt? agricola a quella industriale: entriamo in classifica, tra i primi dieci del mondo?. L'incontro tra Valletta e il Senatore Giovanni I (che lo adorava, la prima volta che lo vide disse ?? il mio uomo?), ha un retroscena abbastanza avvincente. Sostanzialmente, sembra, l'allora ragionier Valletta, contattato dall'avvocato Bruno Villabruna, fornendo un'accurata documentazione, salva Agnelli da una brutta accusa di aggiotaggio. Il primo luglio del 1965, a Mosca, firma un accordo tra la Fiat e l'allora Urss, per la costruzione di un colossale impianto a Togliattigrad. ? considerato il pi? grande affare del secolo. ? il periodo in cui il delfino Gianni II si rende protagonista di una gaffe contrattuale che passer? alla storia. Sar? quando firmer? la proposta per vagliare la possibilit? di una pensione aziendale presentatagli da Luigi Gatti, l'allora rappresentante degli operai. Gianni, convinto che Valletta avesse gi? esaminato, e accettato la proposta, firma senza esitazione e aggiunge anche un personalissimo commento: ?In fondo, ventimila lire al mese non sono un gran che; troppo poco direi?. Valletta ? un uomo di una sola parola. E non si tira mai indietro. Quando chiede un prestito alla Banca Morgan, restituisce i milioni di dollari prima della scadenza. Mentre ? ancora nella stanza dei bottoni dell'azienda di Mirafiori, della sua carriera dir?: ?Mi sono divertito. In quarantacinque anni, mi ? andata sempre bene. La Fiat ? stata il mio giocattolo, lavorare il mio hobby. Per sentirmi allegro, mi basta pensare che ogni giorno, nei cinque continenti, quattromila persone comprano una Fiat. Mi sento a posto solo qui. ? la mia fortuna e la mia disgrazia. Sono certo di avere assolto il dovere assegnatomi da mia madre: operare nell'interesse di tutti, ma soprattutto di chi fatica e lavora?. Ma ogni volta che qualcuno gli chiedeva, "chi avesse fatto grande la Fiat?", lui rispondeva: ?La prepotenza del senatore Agnelli?. E quando gli chiedono che progetti ha per il giorno in cui si ritirer? lui risponde: ?Morire il pi? presto possibile?. Il giorno in cui Valletta compie settant'anni, l'Avvocato gli regala un cavallo. Il 30 aprile 1966 ? convocata un'assemblea. Sono presenti 489 azionisti. Valletta ha ottantadue anni e prende l'ultima volta la parola: ?Il dottor Agnelli non ? soltanto il nipote di suo nonno?. Anche se, in realt?, per l'azienda, lui avrebbe preferito un periodo di transizione con l'ingegner Bono. Valletta diventa presidente onorario, poi ? nominato senatore a vita. Muore due anni dopo. Naturalmente durante il periodo di ferie. Quelli della Fiat, per assistere ai suoi funerali, non perderanno neppure un'ora di lavoro. COME UN SOVRANO DEL RINASCIMENTO Nel momento in cui Gianni prende il suo posto alla Fiat, un'inchiesta rivela che: 99 cittadini su 100 sanno chi ? il Papa, tutti conoscono Gianni. Gi? da tempo, era un "eroe della giovinezza". ? un uomo d'avvenire, ora guida anche la Fiat. Si vendono canottiere con stampata la sua immagine che a "Paris Match" suggerisce l'effigie del condottiero. L'Avvocato e la sua disarmonica faccia aristocratica. Impone un modo di vestire. ?Di lui si descrivono le camicie azzurre tagliate su misura, i maglioni bianchi, i completi grigi di flanella, anche a doppio petto, i blue jeans e le magliette estive, le giacche Principe di Galles, i pullover di cachemire scollati a V che indossa nella stagione invernale, l'orologio al quarzo, il pulsar d'oro che gli stringe il polso, le cravatte larghe alla base, confezionate con stoffe acquistate in Inghilterra, che si rifanno al modello lanciato dal duca Edoardo di Windsor, le scarpe lavorate a spunterbo? ricorda Biagi. ? laconico e tagliente. Senza subordinate n? metafore. ? un instancabile cacciatore di emozioni, ammira i sindacalisti perch? li considera dei combattenti e lui ama la lotta, ha un desiderio spagnolesco di piacere, ambisce a discutere con gente sveglia, spiritosa e cattiva, corre in macchina, viaggia su jet privati, ? sportivo, adora la vela. ?Io sono un uomo legato alle condizioni atmosferiche? e pu? permettersi di seguire le lancette del barometro verso il bello stabile, noter? Biagi. Quando riceve, ? un padrone di casa perfetto e nelle sue case si mangia divinamente. Gi? nel 1953, lo chef di casa guadagnava trecentomila lire al mese e mille lire per ogni invitato. Nei men? troneggiavano risotto al salmone, le crepes in brodo, il granoturco lessato col burro, i carciofi alla giud?a, il gelato e le torte fatte in casa. L'Avvocato ? inaspettatamente ghiotto di ricotta e di pastasciutta. Ma mangia pochissimo, beve mezzo bicchiere di Chianti a pasto, fuma quattro o cinque Chesterfield senza filtro al giorno. i UN ESORDIENTE DI QUARANT'ANNI Forse anche Gianni Agnelli ? stato un uomo solo. ? stato molto solo e, sostanzialmente, si ? sempre fatto cattiva compagnia. Per questo, probabilmente, detestava i commiati. A un certo punto, ovunque si trovasse, non c'era pi?. Il disagio di Giorgio, l'infelicit? di Edoardo. Il malinconico 25 dicembre. Forse perch? a Natale, tutto ci? che non va, si vede. Saranno le luci... Agnelli era sempre altrove rispetto a dove si trovava e amava che gli altri coltivassero la sua assenza. Da giovane, Agnelli, ha volato molto in alto, su ali robuste. Il peso della Fiat, sul serio, se lo ? caricato solo molto pi? tardi. Diciamo che di fatto, l'Avvocato, ha iniziato a lavorare sul serio alla stessa et? in cui, pi? o meno, gli altri andavano in pensione. Di solito, ? dopo i quaranta che gli Agnelli si rivelano. Fu quando cap? che, sebbene fosse molto ricco, era ancora tutto da farsi. Di lui, un ex dirigente della Fiat, dir? un giorno: ?Era un uomo acuto perch? consapevole della sua strutturale inadeguatezza come imprenditore leader di un gruppo mondiale. Era per? incapace, nel momento della verit?, di fare un onesto outing su se stesso?. Secondo Valerio Castronovo: ?Non ha senso guardare la vita di Gianni Agnelli solo da un punto di vista della Fiat. Pi? che un capo azienda fu un uomo di relazioni internazionali. Fu un uomo del dopoguerra, il portatore di una visione di rapporti tra Europa e America?. Sembra che l'Avvocato non fosse troppo interessato ai processi finanziari e industriali e che si annoiasse apertamente e mortalmente durante i consigli di amministrazione. Di fatto, la sua carriera ? sempre stata aureolata dal fascino personale. Aveva scelto quella strada, e la storia, alla fine, non gli ha dato torto: il privato ? politico. La collezione di opere d'arte, di barche, di auto, di persone... Persone, s?. Pare che l'Avvocato cercasse amici che avevano sempre la stessa caratteristica. E cio? quella di fargli respirare un certo glamour. Forse "amicizie", nel suo caso, era una parola un po' scentrata, in effetti. Naturalmente anche nei rapporti con il suo prossimo l'Avvocato era l'Avvocato. Una volta, a un conoscente che gli chiedeva chi fosse il suo amico che se n'era appena andato, lui rispose: ?Non ? un amico, ? una cattiva abitudine?. Diciamo che frequentava gli altri per avere l'esatto rimando di se stesso. Somerset, Meyer, Rockefeller, Kissinger, Kennedy, Lanza di Trabia... Nomi cos?. Per? forse, alla fine, la sua estraneit? a tutto il resto, specie ci? che del resto riguardava l'azienda, lo metteva un po' a disagio. Dava sempre l'impressione di arrivare a cose fatte. Per questo, probabilmente, ebbe un rapporto cos? conflittuale con Cesare Romiti, ad esempio. Qualcuno sostiene che, pur essendo abituato a trattare con i grandi della terra, nei confronti del suo amministratore, Agnelli non seppe mai tenere una posizione definitiva. Nel 1976, quando le fabbriche sono prese d'assalto dalla contestazione, dalla lotta armata e dal terrorismo, i libici entrano nel capitale della Fiat. ? il momento di Cesare Romiti che arriva al Lingotto su segnalazione del numero uno di Mediobanca, Enrico Cuccia ed ? a lui, si dice, che Romiti rimase sempre fedele. Molto pi? che agli stessi Agnelli. Romiti e Cuccia sono decisivi nel mettere sull'avviso Gianni Agnelli, ai tempi dei "cento giorni" di Carlo De Benedetti amministratore delegato in Fiat due anni prima, sulla scalata che l'Ingegnere avrebbe potuto tentare contro l'Avvocato. Da quel momento, Romiti ? sul ponte di comando. Storicamente, il suo nome rester? legato al pugno di ferro dell'azienda finalmente mostrato contro violenti e teppisti che hanno preso la mano al sindacato in fabbrica. Il licenziamento dei famosi "61" avviene con i segretari confederali della Triplice che riservatamente pregano Romiti di andare avanti, perch? loro hanno perso il controllo. Ma in fabbrica ? un braccio di ferro di cui nessuno sa prevedere l'esito, dopo anni di pistole fumanti dei terroristi che a Torino hanno steso al suolo personaggi del calibro di Carlo Casalegno, il vicedirettore della ?Stampa?, il presidente dell'ordine degli avvocati, Fulvio Croce, guardie penitenziarie e poliziotti, consiglieri comunali e dirigenti della Dc. Avviene a quel punto la svolta che nessuno sembrava prevedere, la marcia dei quarantamila, guidata dal baffuto Luigi Arisio, un quadro Fiat che nella ripresa della legalit? e dell'ordine in azienda, ferreamente volute da Romiti, avr? pi? o meno la stessa importanza di Lech Walesa e della sua Solidarnosc contro il partito comunista e il suo regime in Polonia. I "quadri" aziendali scendono in piazza per manifestare a favore del licenziamento dei 61 dipendenti che, secondo l'azienda, fiancheggiavano il terrorismo. Romiti comprende che quella dei quadri ? la parte da sostenere. E inizia "la svolta". Torino intera ? in piazza, quel giorno. E Romiti riconsegna agli Agnelli fabbriche in cui si lavora e non si spara. Negli anni Ottanta, l'azienda immette sul mercato alcuni modelli di auto di Vittorio Ghidella, che passeranno alla storia come alcune tra le scelte pi? azzeccate della casa automobilistica: la "Uno", la "Y10", la "Thema", la "Croma" e la "164". Oltre a questo, Romiti negli anni Novanta, pi? precisamente alla fine degli anni Ottanta, ottiene dallo Stato, per la Fiat, 10mila miliardi di lire sotto forma di aiuti, sfruttando le agevolazioni messe a disposizione dall'economia mista. ? l'inizio della lunga serie di cosiddette "rottamazioni", gli incentivi pubblici che continuano ancor oggi, disposti con leggi finanziarie dalla politica e volte ad agevolare il rinnovo delle automobili circolanti. Poi arrivarono le guerre di Romiti contro Ghidella e contro Umberto (li sconfisse entrambi e li costrinse a lasciare). Ma arriv? anche Tangentopoli e Romiti, con il suo coinvolgimento nell'inchiesta, fu costretto a ridurre la sua presenza in Fiat. Fu esattamente con Tangentopoli che i rapporti tra Cesare e Gianni si incrinarono. Nel momento in cui la magistratura indaga sui vertici Fiat per alcune questioni legate all'assegnazione di appalti pubblici, Romiti, naturalmente, viene sentito. E come si difende Romiti? Spiegando che se lui fosse stato al corrente di tutte le operazioni delle societ?, di sicuro ?anche Umberto e Gianni Agnelli avrebbero saputo?. Secondo Marco Travaglio, Paolo Griseri e Massimo Novelli, Romiti, ai pm torinesi dichiara: ?Interrogate l'Avvocato Agnelli, che c'era prima di me, interrogate Umberto Agnelli e chiedetegli se sapevano?. Questi sarebbero, sostanzialmente, gli argomenti chiave di un interrogatorio del 15 giugno 1995. Fu in quell'occasione, e con quella posizione tenuta da Romiti di fronte ai magistrati, che i rapporti tra lui e l'Avvocato si sfilacciarono definitivamente. E con l'Avvocato che, secondo l'amministratore, non lo difese a dovere. Nel 1999, un Romiti gi? uscito dalla Fiat sanc? la fine del suo rapporto con la "real casa" appoggiando in Confindustria Antonio D'Amato invece che "il candidato di Torino", Carlo Callieri. Ma psicologicamente, tra Romiti e l'Avvocato, fu tutta un'altra battaglia. Secondo Giorgio Garuzzo, tra i due fu un lungo, continuo inseguimento. Romiti cercava di accrescere sempre di pi? la sua immagine per conquistare l'Avvocato, l'altro si prendeva gioco del suo stile e dei suoi abiti marchiati di un certo "caracenismo di riporto". Ferrante racconta poi di Romiti il giorno del funerale di Gianni Agnelli. ?Una volta arrivato in chiesa resta in piedi, per tutta la durata della celebrazione, con una mano sul petto. C'? qualcuno alle sue spalle che gli chiede di sedersi, viene mandato al diavolo. Ottenne di catturare l'attenzione perch? la gente si chiese come mai Romiti fosse rimasto in piedi. Un paio di anni dopo rivel? che quel giorno gli era venuto in mente di una volta, anni prima, quando aveva partecipato con Agnelli a una messa a Villar Perosa e lui, Agnelli, era rimasto in piedi. "Mi sembra che stare in piedi tutta la messa sia un modo per dimostrare rispetto alla religione e a me stesso" gli aveva detto?. http://dagospia.excite.it/articolo_index_36532.html -
un grosso in bocca a lupo a Biagio.......
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Firma Anche Tu Per Far Radiare Bergonzi
DRAGO DI CHEB ha risposto al topic di Andre@10 in Il nostro forum
preciso.....per me non ? necessario nessun chiarimento....? tutto chiarissimo. Collina ieri sera ai visto la partita o eri a cena con Galliani? Auspico un intervento della magistratura e dei carabinieri. Sui carabinieri, aggiungo, per fortuna il Tenente Colonnello Arcangioli ha smesso di fare danni e Tavaroli dovrebbe essere stato messo nella condizione di non nuocere..... Chi vuole intendere intenda..... Giuseppe. -
present = regalo (cmq il 5 maggio ? stato un grande regalo fatto da Dio.... )
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.....
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haaa !!! mi aspettavo (visti i commenti) che stavamo sotto.... grazie DUKE!! FORZA JUVE!!
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dai commenti che ho letto non credo stia andando bene oggi.... :'( :'( :'( risultato? grazie
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Manifestazione A Roma Il 14/04/2007
DRAGO DI CHEB ha risposto al topic di arturo in L'Archivio Di Tifosibianconeri.com
letto, approvato, sottoscritto e...... -
complimenti...bellissima iniziativa....non mi pentir? mai di aver scelto questo forum come punto di riferimento per la mia passione in bianconero....
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sono arrivato ora....risultato e situazione....? anche se dal poco che ho letto mi sembra nera... :'( :'( :'( grazie
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:'( :'( :'( :'( :'(
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L'ultimo Saluto Ai 2 Ragazzi
DRAGO DI CHEB ha risposto al topic di juventino a vita!!!! in L'Archivio Di Tifosibianconeri.com
silenzio e contemplazione di fronte al mistero della vita.... essa ci viene donata e tolta....senza un perch?....senza un motivo... a me piace pensare che Dio richiama a se prima le sue creature migliori...le sue creature pi? amate.... vegliate su di noi e sulla nostra maglia angeli bianconeri....Addio.... Un forte abbraccio alle famiglie in questi momenti di angoscia e sofferenza... -
L'ultimo Saluto Ai 2 Ragazzi
DRAGO DI CHEB ha risposto al topic di juventino a vita!!!! in L'Archivio Di Tifosibianconeri.com
silenzio e contemplazione di fronte al mistero della vita.... essa ci viene donata e tolta....senza un perch?....senza un motivo... a me piace pensare che Dio richiama a se prima le sue creature migliori...le sue creature pi? amate.... vegliate su di noi e sulla nostra maglia angeli bianconeri....Addio.... -
Alzi La Voce Presidente, Alza La Voce Juve!
DRAGO DI CHEB ha risposto al topic di dossi87 in Il nostro forum
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L'ultimo Saluto Ai 2 Ragazzi
DRAGO DI CHEB ha risposto al topic di juventino a vita!!!! in L'Archivio Di Tifosibianconeri.com
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L'ultimo Saluto Ai 2 Ragazzi
DRAGO DI CHEB ha risposto al topic di juventino a vita!!!! in L'Archivio Di Tifosibianconeri.com
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DifendiAMOlaJuve - J1897.COM: ricevuta risposta
DRAGO DI CHEB ha risposto al topic di dossi87 in Il nostro forum
quoto