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totojuve

Tifoso Juventus
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  1. Giusto. Ma non possiamo campare neanche con la paura, sicut noster amicus wmonterus dixit
  2. (Sportal.it) La trattativa che doveva portare Giannelli Imbula all’Inter è naufragata e ha lasciato con sé dei pesanti strascichi polemici. Ad attaccare il club meneghino è il padre procuratore del giocatore che di certo non le ha mandate a dire. “Io ero molto interessato al suo passaggio all'Inter ed abbiamo aspettato invano che Roberto Mancini parlasse con mio figlio ma per quattro giorni non abbiamo avuto alcun segnale da parte loro – ha dichiarato il padre di Imbula -. Si sono svegliati solo quando hanno sentito che c'era il Porto su di lui, il loro sistema mi fa vomitare. E i loro intermediari mi hanno anche mandato messaggi con minacce". Parole pesanti che sicuramente scaturiranno polemiche. Intanto con Imbula al Porto l’Inter si guarda attorno alla ricerca dell’ultimo rinforzo per il centrocampo da consegnare a Mancini. Si continua a cercare Salah. L'egiziano è diventato un caso, tanto che Panerai, consigliere della Fiorentina, ha attaccato pesantemente i nerazzurri (la Fiorentina si è dissociata dalle sue parole). (A cura della redazione di Sportal.it) Caro, papà di Imbula, non lo dica a noi juventini!
  3. Io non so chi dei cinque che tu citi sia più cliente di zaccone. Il discorso che stavamo facendo è che la difesa di zaccone sta a dimostrare quanta poca voglia, diciamola così, c'era di proteggere la Juventus. L'avvocato disse quattro fesserie e ricevette il suo giusto compenso di circa mezzo milione di euri insieme a pubblici ringraziamenti. Segno che aveva lavorato secondo accordi presi. Chi aveva l'ombrello, come dici tu, avrebbe fatto bene a infilarlo nel ..... .
  4. Su zaccone sono d'accordo con te. Lo cito perchè è l'emblema dell'intervento degli eredi nella società Juventus. Lui in quel tribunale vinse, ottenne quello che i suoi clienti volevano. Concordo con la tua tesi
  5. E' questo il motivo per cui, secondo me, bisogna fare un monumento al Direttore, non solo per i successi della juve dei suoi tempi. Se sappiamo gran parte della verità di Farsopoli lo dobbiamo a lui e alla sua tenacia. I rampolli pagarono 507 mila euro a zaccone.... Ma come catzo si fa?
  6. Non mi permetterei mai Se proprio dovessi, toccherei Biancaneve e mai i nani.
  7. Ah è un verbo! L'avevo confuso con uno dei nani Brontolo, Pisolo, ......., spermolo No?
  8. Ancora una volta Luciano Moggi sta dimostrando che la sua battaglia per la Giustizia è una battaglia che va oltre i suoi interessi personali, ancora una volta Luciano Moggi sta dimostrando che le battaglie non si combattono con i proclami ma con i fatti. La strategia del Direttore è sicuramente resa più facile dalla sua indipendenza, dalla sua libertà di agire autonomamente senza doversi curare di nessun “gioco di squadra” o strategia di Gruppo ; fattori di cui deve tener conto Andrea Agnelli. Ancora una volta Luciano Moggi lotta non solo per sé ma anche per la Juventus e la preoccupazione di Tavecchio di chiudere in fretta il “contenzioso” mi pare ne sia un ulteriore dimostrazione. Mi piace questo passaggio. Dovremmo sempre essere grati al Direttore.
  9. Sentito. Ma non mi pare che il clamore sia uguale a quello di nove anni fa. E questo ha ammesso. Questo ha passato denaro. Questo ha corrotto.
  10. Intanto, è proprio vero: la madre dei cretini è sempre incinta. Guardate questo: http://www.echecalcio.it/il-bologna-festeggia-ed-infama-la-juve-il-ritorno-in-a-e-ignorantissimo-video/
  11. Per caso, ci dobbiamo confessare? Io non voglio dire i miei peccati, e ci sono, a chicche e sia
  12. Scusa, non volevo fare il sapientone, ma mi veniva il dubbio
  13. La rabbia, la rabbia.. Faccio fatica a controllarmi. Ma che catzo di paese è questo?
  14. Qui deve rimanere la traccia: “Compravano partite”: sette arresti a Catania. Tra loro il presidente Pulvirenti Ordinanza cautelare anche per l’ad Cosentino e l’ex dg Delli Carri. Il procuratore Salvi: «Cinque match truccati. Il prezzo? 10 mila euro a incontro». La Figc apre un’inchiesta FABIO ALBANESE CORRISPONDENTE DA CATANIA Truffa e frode sportiva per salvare la squadra dalla retrocessione ma anche per realizzare ingenti vincite con le scommesse. Sul Calcio Catania si abbatte una bufera: nella notte la Digos ha notificato ordinanze di custodia cautelare e ha posto agli arresti domiciliari il presidente della società, Antonino Pulvirenti, l’amministratore delegato Pablo Cosentino e l’ex direttore sportivo Daniele Delli Carri. Il patron del club, Pulvirenti, si dice «estraneo» alle accuse contestate e «certo di potere dimostrare la totale estraneità ai fatti». Le cinque partite del Catania nel mirino degli inquirenti (VIDEO) Oltre ai vertici della società, la procura di Catania contesta gli stessi reati anche a due procuratori sportivi, Pietro Di Luzio, tesserato del Genoa, e Fernando Arbotti, e a due gestori di scommesse on line, Giovanni Impellizeri e Fabrizio Di Luzio. Perquisizioni a Catania, Roma, Chieti e Campobasso, nelle abitazioni degli arrestati e nella sede della società. Indagate altre 12 persone, nove sono giocatori, gli altri tre sono dirigenti del Messina calcio per una partita della squadra peloritana, quella con l’Ischia, il presidente Pietro Lo Monaco, e i dirigenti Fabrizio Ferrigno e Alessandro Failla. Tra i giocatori che hanno ricevuto avviso di garanzia ci sono: Alessandro Bernardini del Livorno, Riccardo Fiamozzi del Varese, Luca Pagliarulo e Antonio Dai del Trapani e Matteo Bruscagin delLatina. Al centro dell’indagine della Dda di Catania, il «miracoloso» salvataggio della squadra in serie B, dopo un intero campionato trascorso nelle ultime posizioni della classifica, con partite vinte nelle ultime giornate e con risultati che a volte hanno lasciato perplessi perfino i tifosi, oltre che alcune società che si occupano di controllare i flussi di scommesse su cui ora indaga la polizia postale. Il Catania si salvò all’ultima giornata. L’indagine, partita da una denuncia dello stesso presidente del Catania Pulvirenti, preoccupato per le minacce ricevute dai tifosi in quei mesi in cui la squadra perdeva tutte le partite, ha poi travolto lo stesso patron e gli altri vertici della società. Indagando, e ascoltando le telefonate dello stesso Pulvirenti,la Digos ha scoperto la combine che, al momento, riguarda cinque partite , tutte della fase finale del campionato di serie B: Varese -Catania del 2 aprile, vinta dagli etnei 0-3, Catania - Trapani dell’11 aprile (4-1), Latina-Catania del 19 aprile (1-2), Catania - Ternana del 24 aprile (2-0), Catania - Livorno del 2 maggio (2-1). Sotto esame anche Catania -Avellino del 25 marzo, finita 1-0. A ogni giocatore avvicinato, venivano dati diecimila euro, soldi che poi venivano ampiamente recuperato con gli incassi delle vincite delle scommesse. Nel pomeriggio, il capo della procura della Figc, Stefano Palazzi, ha aperto un procedimento sul caso Catania. Palazzi ha chiesto alla Procura etnea gli atti dell’inchiesta. IL CASO - A febbraio la denuncia del Crotone: “A Catania minacce e intimidazioni”
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