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totojuve

Tifoso Juventus
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  1. ma vi raccomando anche l'allenatore della Juve Decisamente inadatto.
  2. Come no. Io aspetto quello di questa settimana. Se Dio vuole, oggi farò il terzo giorno di lavoro. Stasera però SPERAMOLO!
  3. lanciane uno sulla scelta tra la Seredova e la D'Amico e vedrai che successo
  4. Elezioni Fifa, l'Uefa vara il 'piano B': Infantino candidato al posto di Platini Ufficiale la candidatura del segretario generale della federazione europea, delegato a sostituire il presidente qualora il francese decidesse di ritirare la propria candidatura dopo la sospensione di 3 mesi inflittagli dal Comitato Etico. Intanto si è candidato ufficialmente lo sceicco del Bahrein Al Khalifa YON – E' Gianni Infantino, segretario generale dell’Uefa, il piano B disposto dal massimo organo calcistico europeo in vista delle elezioni presidenziali della Fifa. Con Michel Platini sospeso per tre mesi dal Comitato Etico della Fifa per del denaro ricevuto da Joseph Blatter, l’Uefa è corsa ai ripari. Molte federazioni, infatti, hanno conservato la propria fiducia nei confronti dell’ex stella del calcio francese, ma altrettante hanno preso le distanze in attesa di ulteriori chiarimenti. La decisione, anticipata dalla Uefa alle federazioni affiliate, è stata ufficializzata. INFANTINO GIA’ A LAVORO – Un nome spendibile e fuori da ogni polemica, quello dell’avvocato italo-svizzero, che ha già incontrato i dirigenti della Federazione asiatica (AFC) a Doha. Qualora Platini ritirasse la sua candidatura, l’Uefa ha dunque in Infantino un serio candidato, pronto invece a tornare nell’ombra se l’attuale numero uno dell’organismo europeo decidesse di correre comunque per la massima poltrona della Fifa, sconvolta sino alle fondamenta da numerosi casi di corruzione. UFFICIALE LA CANDIDATURA DI AL KHALIFA – Nel frattempo, ha ufficializzato la propria candidatura anche il patron del calcio asiatico, lo sceicco del Bahrein Salman ben Ibrahim Al Khalifa. Presidente della confederazione asiatica dal 2013, vice-presidente della Fifa e membro della famiglia reale del Bahrein, è stato un fervente sostenitore della candidatura e dell’attribuzione al Qatar dei Mondiali del 2022. Attribuzione le cui modalità sono oggetto di un’indagine della giustizia svizzera. Al Khalifa è il sesto candidato ufficiale dopo il principe Ali, Jerome Champagne, David Nakhid e Mosima Gabriel “Tokyo” Sexwale. La candidatura di Michel Platini è al momento sospesa. Le elezioni della Fifa si terranno il prossimo 26 febbraio. Hanno fatto fuori Platini. Troppo bravo per certa gente!
  5. Giancarlo Abete torna a ‘pesare’ in Federcalcio (in chiave anti-Tavecchio) Dopo l'anno sabbatico post dimissioni, l'ex numero uno del Federcalcio è tornato in auge: "Mi sento ancora un punto di riferimento, fra un anno parteciperò attivamente alla scelta del prossimo presidente" ha detto a ilfattoquotidiano.it. Per molti è l'unico a fare opposizione all'attuale governo del pallone italiano di Lorenzo Vendemiale | 26 ottobre 2015 Una pausa di qualche mese, per smaltire le scorie delle dimissioni, defilarsi, osservare da lontano il calcio italiano che provava a voltare pagina sotto la nuova gestione di Carlo Tavecchio (eClaudio Lotito). “Mi sono preso un anno sabbatico, anche per una questione di rispetto: non mi sembrava corretto discettare di tutto e di più dopo essermene andato”. Ma adesso Giancarlo Abete è tornato a far sentire la sua voce. E ancora di più potrebbe farlo nel prossimo futuro. Giovedì pomeriggio, nel corso del Consiglio federale che ha votato a larga maggioranza la proroga fino al 31 dicembre al commissariamento della Lega Pro, l’ex numero uno della Federcalcio è stato l’unico (o quasi) a parlare contro la decisione presa da Tavecchio. L’Associazione calciatori diTommasi non era presente in segno di dissenso, gli arbitri diNicchi si sono astenuti. L’AssoAllenatori di Ulivieri ha detto no (ma vale solo il 10%, come peso specifico), insieme ovviamente al consigliere Gabriele Gravina (guida dei club di Lega Pro che hanno “rovesciato” Macalli e prossimo candidato alla presidenza). Abete non ha votato (è membro di diritto), ma pure la sua contrarietà (espressa in maniera lunga, convinta ed articolata) ha pesato più delle altre. Al punto che oggi alcuni sarebbero tentati da identificare in lui l’opposizione al governo Tavecchio. “La mia non è un’opposizione di logica di schieramento fra le parti”, spiega a ilfattoquotidiano.it. “Io prendo posizione sulle singole questioni, e in questo caso mi sembrava doveroso farlo in favore della maggioranza delle società a cui non viene concesso di andare al voto. I club devono autodeterminarsi, è la democrazia”. Eppure ilConsiglio federale la pensa diversamente. Anche perché la partita è molto più delicata di quanto sembri: in ballo non c’è solo la presidenza della Lega Pro, ma anche gli equilibri della Federcalcio (dove la terza divisione conta per il 17%). Nel 2014 Macalli fu decisivo per l’elezione di Tavecchio, così come lo è stato nei mesi successivi per garantirgli la maggioranza. Se dovesse vincere la fazione opposta guidata dall’ex dg Francesco Ghirelli e da Gabriele Gravina (candidato in pectore), cambierebbe tutto nel palazzo di via Allegri, dove Tavecchio ha già contro arbitri e allenatori, e ha visto sfarinarsi il suo controllo sui Dilettanti (che non sono più un blocco unico). Guarda caso, Gravina è uomo legato proprio ad Abete, che oggi può tornare ad avere un ruolo da protagonista nella scena politica del pallone italiano. È vicepresidente Uefa, membro in Giunta Coni e siede in consiglioFigc, dove non vota ma pesa. Il diretto interessato si schernisce, ma ammette: “È chiaro che mi sento ancora un punto di riferimento, è normale che sia così dato il mio passato e le cariche attuali. Al momento delle dimissioni avevo promesso che avrei continuato a fare politica sportiva, e questo sto facendo, con lo spirito di chi non ha ambizioni personali per il futuro”. Ma è davvero così? Fra un anno si tornerà a votare per la presidenza della Federcalcio, dove i tanti nemici di Tavecchio ancora non hanno trovato un candidato da opporgli. Qualcuno potrebbe rimpiangere le sue “capacità conciliatorie”, messe all’indice solo un anno fa come causa del declino del calcio italiano. Lui non ci pensa neanche: “Non è assolutamente nei miei piani: quella da presidente è stata una bella esperienza, finita per motivi personali, professionali e politici. Bisogna essere lucidi e coerenti, è un capitolo chiuso”. Ma qualche spiraglio resta aperto: “Alle ultime elezioni mi sono mantenuto equidistante fra due persone diverse che erano state miei vicepresidenti. Fra un annoparteciperò attivamente alla scelta del prossimo presidente. Anche perché – conclude – a volte si può essere più utili da dietro le quinte che in prima linea”. Qualcuno di noi pensava di essersene liberato?
  6. Tienici informati. Sono ad oltre 1000 km.
  7. Un po' meglio rispetto alle partite precedenti, ma non vedo gioco organizzato. C'è solo tanta improvvisazione e confusione. A parte i colori, l'Atalanta non mi è così antipatica.
  8. Per quanto mi riguarda, voglio pensare che stia lavorando in silenzio con i suoi avvocati senza fare dichiarazioni pubbliche. Si prenda tutto il tempo che serve. Noi aspettiamo. Sono passati troppi anni dal liceo. Cicerone ti perdonerà.
  9. Nei dilettanti si trova sempre, nei due o tre allenamenti settimanali, il tempo per preparare il calcio d'angolo e le punizioni dal limite dell'area.
  10. No, tu devi parlare! Hai visto che disastro di squadra ci sta propinando allegri? Che facciamo? Lo cambiamo? Noi della riva abbiamo questa facoltà? Allora votiamo. Io voto per l'esonero.
  11. Ma è da qualche anno che è uscito dal Granillo. Non lo sapevi?
  12. Io spero ma la fede.... Si dice che il campionato è lungo ma ogni domenica è sempre meno lungo.
  13. La linea della mia vita........................................ supera i 100 cm purtroppo
  14. Ma probabilmente oltre a quelli della Juve faceva anche suoi interessi. Ma questo lo fanno tutti. Credo. Però, per condannare bisogna trovare i reati, veri e non inventati. Cercarono nella Gea, ma non trovarono granchè, anzi niente, se non che alcuni giocatori erano stati trattati male, o qualcosa del genere. Fatto sta che per Moggi è stata applicata l'espulsione a vita dal calcio, mentre Preziosi risulta veramente prezioso per il calcio italiano, pulvirenti fra tre anni sarà riabilitato, il falsificatore di documenti lavora per la figgiccì, e così via. Nessuno sa spiegare per bene di cosa è colpevole Moggi. La sentenza della cazzazione sembra scritta veramente da un ultrà della roma o dei cartonati, o dei violacei, se non proprio da presidente del bologna fallito che adesso chiede danni. CCezzionale!
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