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totojuve

Tifoso Juventus
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Tutti i contenuti di totojuve

  1. Anche se la sera bisogna subire le zanzare :interxxx:
  2. Sei sicuro che i due attaccanti nuovi che abbiamo preso siano dei tp? Mi ha, invece, impressionato molto quello del Sassuolo, Berardi. :interxxx:
  3. News di Adriana De Maio 22 luglio 2013 12:34 Acerbi, dopo l’asportazione del tumore: “Tornerò presto e più forte di prima” Il giocatore del Sassuolo, mercoledì scorso, è stato sottoposto ad un intervento chirurgico per l'asportazione di tumore al testicolo. Dopo la grande paura, la voglia di tornare presto in campo. Una scoperta sconcertante, la paura, la prontezza di reagire subito e la volontà di lottare per riprendersi una vita improvvisamente scossa da un terremoto pietrificante. In pochissimi giorni Francesco Acerbi è stato travolto da un vortice di eventi ed emozioni contrastanti: dalla gioia di dover iniziare un’entusiasmante avventura tra le fila del nuovo club allo sgomento nell’apprendere di avere un tumore all’apparato uro-genitale. Una verità scoperta proprio durante i test clinici di rito col Sassuolo. Ma quando sembra che il mondo ti sia crollato sul capo ecco che l’affetto dei cari riesce a dare quella forza che da solo non troveresti. Ed è così che con il sostegno della fidanzata Valeria e del suo procuratore Andrea Cattoli, Francesco è riuscito ad affrontare di petto il problema; anche grazie all’aiuto del patron dei neroverdi Squinzi, l’intervento è stato organizzato in tempi brevi: “mercoledì intorno a mezzogiorno sono stato operato – ha dichiarato il giocatore in un’intervista rilasciata alla giornalaccio rosa dello Sport – e in 36 ore sono stato dimesso. “L’asportazione di un testicolo comporta non pochi dolori nella fase post-operatoria: non è una passeggiata” ha raccontato il difensore ex Milan che ora si trova in Emilia in compagnia della fidanzata ed è in via di guarigione. L’obiettivo è quello di tornare a disposizione di mister Di Francesco il prima possibile, esattamente come ha scritto lo stesso giocatore su Twitter, dove ha ringraziato tutti per i messaggi d’affetto ricevuti in questi giorni. News di Alessio Morra 22 luglio 2013 12:14 Perù, il diciottenne Yair Clavijo muore in campo Clavijo è crollato in campo negli ultimi minuti del match tra lo Sporting Cristal e il Real Garcilaso. Una tragedia ha colpito il mondo del calcio. In Perù, domenica è morto durante una partita il diciottenne Yair Clavijo, che veniva considerato nel suo paese uno dei giovani più promettenti. Lo sfortunato calciatore è crollato a terra pochi minuti prima del termine del match tra lo Sporting Cristal e il Real Garcilaso, match della Peruvian Primare Divisio’n League. Lo Sporting sul proprio sito ha esprisso: “Sgomento e incredulità per una tragedia che ha troncato la vita di una giovane promessa.”, e ricorda che il calciatore era stato sottoposto a tutti i test medici previsti, che non avevano mai evidenziata nessuna anomalia. In Perù non mancano le polemiche perché allo Stadio Municipal de Urcos a Cuzco non c’era il defibrillatore
  4. Blaugrana sotto shock Ricaduta per Vilanova: lascia di nuovo il Barcellona Barcellona (Spa), 19 luglio 2013 Il tecnico dei catalani si è sottoposto a nuove analisi dopo il tumore alla ghiandola parotide: esiti non positivi, si dimette. Alle 20.30 conferenza stampa del presidente Rosell e di Zubizarreta: probabile incarico all'assistente Rubi FerrerNon c'è pace per Tito Vilanova. Il tecnico del Barcellona, che già due volte in passato aveva dovuto lasciare l'attività prima da assistente e poi da capo-allenatore dei blaugrana, è di nuovo costretto a congedarsi dal club per problemi di salute. interventi ed esami — Gli esami a cui Tito si è sottoposto di recente, dopo aver combattuto a lungo il tumore alla ghiandola parotide che l'aveva colpito, non hanno dato esiti incoraggianti. Vilanova, che nei giorni scorsi era stato protagonista di una polemica a distanza con l'ex tecnico blaugrana Guardiola, ha preferito rinunciare alla panchina e si è dimesso. In gennaio era andato negli Stati Uniti per curarsi, dopo ,essere stato operato in dicembre una seconda volta, lasciando temporaneamente la squadra nelle mani del vice Roura. Il primo intervento era stato effettuato nel novembre 2011. la conferenza — Stasera, alle 20.30, il presidente del Barcellona Rosell e Andoni Zubizarreta daranno ulteriori dettagli in conferenza stampa. L'assistente "Rubi" Ferrer dovrebbe rilevare momentaneamente la guida tecnica della squadra. Gasport
  5. Un anno e sei mesi? Una breve vacanza! Mordi e fuggi. :interxxx:
  6. Qui in Salento non piove, il tempo è bello ma la figgiccì è lo stesso ladra e :interxxx:
  7. Ieri ne ho sentito un altro (cavani) che diceva che i soldi non sono la cosa più importante. Non credo che mi convincerò così facilmente. :interxxx:
  8. Vergogna Atalanta, ultrà con il carrarmato contro la macchina della Roma. Inchiesta della Procura di R. S. BERGAMO - Che cosa c’è di meglio, per inaugurare la nuova stagione sportiva, che passare con un carrarmato (sì, un carrarmato) sopra una vecchia auto dipinta di giallo e rosso, con la scritta “Roma m***a” sulla fiancata? Nulla, devono aver pensato gli ultrà dell’Atalanta che, domenica sera a Orio al Serio, si sono resi protagonisti di questa clamorosa iniziativa. Era la quarta serata della Festa della Dea, organizzata da dodici anni dalla Curva Nord atalantina, e per chiudere il sipario si è pensato ad un copione con il botto. APPLAUSI E CORI Gli ultrà hanno tirato fuori dal garage il carrarmato con il quale era stato presentato qualche anno fa German Denis, il Tanque, l’hanno portato nella piazza principale e l’hanno parcheggiato da un lato. Poi hanno preso due vecchie auto, una pitturata con i colori della Roma e l’altra con quelli del Brescia, e l’hanno piazzate in mezzo alla piazza, esposte al pubblico ludibrio per parecchie ore. Quando, in serata, la piazza si è riempita con tifosi di tutte le età, il carrarmato è stato messo in moto e, con a bordo il nuovo acquisto Migliaccio e il vecchio capitano Stromberg, ha preso la direzione del centro della piazza dove, tra le urla di trionfo, gli applausi e i cori della gente, è passato sopra le due macchine, distruggendole in un attimo. Non è la prima volta che la festa (festa?) degli ultrà atalantini regala colpi di scena così singolari. Su un carro armato avevano fatto irruzione negli anni anche la dirigenza, il presidente Percassi e, come detto, Denis; dodici mesi fa Facundo Parra è atterrato con una mongolfiera (ma il suo campionato non è risultato altrettanto spettacolare); pochi giorni fa, prima della partenza per il ritiro, i giocatori sono arrivati a bordo di una betoniera. STROMBERG IMPAURITO Questa volta la situazione è degenerata tanto che l'ex idolo Glenn Stromberg ha commentato: «Sono tornato sano e salvo». Domanda per il sindaco di Orio, Gianluigi Pievani: ma un carrarmato può circolare così tranquillamente per le strade della sua città? INCHIESTA DELLA PROCURA La Procura Federale ha aperto un fascicolo sui fatti accaduti domenica sera a Orio al Serio (Bergamo) in occasione della festa della Dea organizzata dai tifosi dell'Atalanta. In merito alla vicenda è stata acquisita anche una nota inviata dall'Osservatorio sulle manifestazioni sportive. La procura federale ha aperto anche un fascicolo sul presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, che nei giorni scorsi ha impedito ad un giornalista l'ingresso nel ritiro della squadra.
  9. L'attesa è lunga. Prima o poi qualcosa dovrà passare. Per il momento, solo fetore, qualche residuo organico, e nulla più. Dobbiamo avere pazienza. :interxxx:
  10. Hai ragione, ma non so crearla io. Aspetto che qualcuno la faccia. Intanto :interxxx:
  11. Tecnici in fuga, stadi riaperti la stagione comincia male [spy calcio - f. Bianchi] Le premesse non sono affatto belle: l'Osservatorio del Viminale, in vista della prossima stagione, dovrebbe richiamare i club ma anche le questure ad una maggiore attenzione. Sì, perché se si abbassa la guardia i violenti, i teppisti, i beceri si rifanno sotto. Vergognoso quello che è successo a Brescia: il tecnico in seconda, Fabio Gallo, ha rinunciato all'incarico perché minacciato dai tifosi. Il motivo? Quando era calciatore, aveva dichiarato che i tifosi dell'Atalanta sono migliori di quelli di Brescia, le due squadre in cui aveva militato. Dichiarazioni di 18 anni fa! Ma i tifosi, si sa, hanno la memoria lunga (almeno per certe così). E così, Gallo era stato "invitato" a non accettare l'incarico da un gruppo di ultrà, circa una ventina, della curva Nord "Andrea Toninelli". Era presente anche la Digos di Brescia: cosa ha fatto? Niente. Assordante anche il silenzio di Gino Corioni, da anni nel mondo del calcio. Silenzio da parte delle istituzioni bresciane e anche dei club di tifosi (che spesso si sono distinti per gesti di solidarietà). Una brutta, triste storia. Non è la vittoria degli ultrà, questa. E' la vittoria dei violenti. Possibile che la polizia non sia intervenuta? Non si è trattato di minacce o violenza privata? In questi casi, esiste il Daspo. A Lecce invece la questura è stata sollecita nell'individuare i teppisti che avevano creato disordini dopo il playoff con il Carpi. Meno sollecita la giustizia sportiva: quattro partite a porte chiuse in primo grado, ora le porte sono state riaperte e restano chiuse solo le due curve. Troppo poco per quello che era successo. La prossima stagione andranno in vigore le nuove norme contro il razzismo: prevista anche la chiusura delle curve, prima della chiusura dell'intero stadio. C'è da augurarsi che, se necessario, sia applicata. Le multe del giudice Tosel servivano a poco o nulla. Inoltre sarebbe il caso che il ministro Angelino Alfano prima o poi rimettesse mano al progetto della tessera del tifoso. Va rivisto, alla radice. Non si devono penalizzare le persone perbene, la stragrande maggioranza, ma colpire quei pochi violenti che se ne approfittano quando le maglie sono allentate. Il ministro Delrio ripristina i fondi per i disabili "Sono stati ripristinati i fondi destinati al Cip". Lo afferma il ministro per gli Affari Regionali, le Autonomie e lo Sport, Graziano Delrio. "L'impegno assunto dal presidente Enrico Letta - continua il ministro - nei confronti del Comitato italiano paralimpico è già stato attuato, a dimostrazione dell'importanza che riveste per la Presidenza del Consiglio l'attenzione al coinvolgimento e all'integrazione di tutti cittadini e tutte le cittadine attraverso la pratica sportiva ". La Presidenza del Consiglio ha infatti provveduto, d'intesa con il Ministro, a ripristinare i 721.038 euro tagliati nei giorni scorsi al Cip ( comitato italiano paralimpico), frutto di una riduzione lineare su tutte le spese decisa dallo scorso governo e in attuazione ora. Il ministro Delrio, nella sua nuova veste di ministro per lo Sport, aveva incontrato in mattinata il presidente del Cip, Luca Pancalli, per “rinnovare l'impegno ad una intensa collaborazione, confermando l'attenzione verso il Cip, sia per i risultati internazionali, sia per la funzione sociale e di comunità”. (13 luglio 2013)
  12. Tutto tace lungo la riva. Si sente solo il mio :interxxx:
  13. L'anno scorso i tifosi romanisti odiavano la Juve Quest'anno odiano i loro dirigenti e i loro giocatori. :interxxx:
  14. Ciò che non è decisivo potrebbe essere DIROMPENTE!
  15. ................................................. Già si è detto che il tribunale stima che la ricostruzione è complessivamente affidabile, ed è ininfluente la circostanza che la ricostruzione a carico di Bertini sia stata carente dell’elemento di appoggio costituito dai dati emergenti da intercettazioni telefoniche di utenze nazionali, poichè nei confronti di Bertini non è stata mai disposta intercettazione telefonica (vedi esame p.m. teste Di Laroni Michele ud.10/11/09: no, Bertini non era intercettato... su quelli che monitoravo avevo un elemento in più, però il metodo di attribuzione delle svizzere è stato sempre lo stesso... per gli intercettati io avevo dei numeri e quindi potevo ricavare da quei numeri anche le celle, per i non intercettati io non avevo le celle). Il metodo adoperato è stato descritto dal teste Di Laroni specificamente con riferimento alla scheda 41XXX155 attribuita a Bertini, ovvero è stato accertato che la scheda agganciava celle tutte in Arezzo, luogo di residenza di Bertini, e il tribunale ravvisa una insignificante deficienza nel fatto che non sia stato controllato dall’investigatore quanti e quali appartenenti alla CAN A e B avessero parimenti residenza in Arezzo, e se Bertini fosse effettivamente in Arezzo il giorno in cui veniva agganciata cella in Arezzo (vedi verbale udienza 10/11/09 pagg.150 e seguenti), poiché è preminente la considerazione che la scheda agganciava cella in Coverciano quando v’erano riunioni in Coverciano. Né è decisiva la circostanza che, non sempre quando v’erano raduni in Coverciano la scheda agganciava cella in Coverciano, rientrando in un criterio di normalità la mancanza di uso costante, e peraltro il teste ha riferito che, in occasione di uno dei raduni improduttivi di contatti tra le due schede, Bertini si trovava all’estero. Neppure è dirompente, nella visione del tribunale, che il teste Di Laroni non sia riuscito a dare spiegazione della mancata corrispondenza tra i contatti in entrata e quelli in uscita, risultanti dall’esame incrociato delle schede 41XXX194, in possesso del Moggi, e 41XXX155, in possesso del Bertini (vedi pag.167 verb.ud. 10/11/09), se comunque il possesso è altrimenti provato dai contatti tra la scheda 41XXX155 e la scheda 41XXX185 in possesso di Gianluca Paparesta, e al possesso della scheda il tribunale ritiene di attribuire un alto valore indiziante, indipendentemente dalla quantità e qualità delle parole pronunziate, rimaste ignote. Non vale, dunque, alla difesa appigliarsi al mancato accenno da parte di Bertini a possesso di scheda svizzera con l’amico Gianluca Paparesta, che per sua parte pure la possedeva (vedi esame p.m. e controesame difesa Bertini teste assistito Paparesta Gianluca: sicuramente con Bertini ci ho parlato quel giorno...sono molto legato da un rapporto di amicizia duraturo...non mi ha mai detto di possedere una scheda svizzera telefonica... mai ho chiamato Bertini sul numero 41XXX155 non esistevano rapporti privilegiati di Bertini con i vertici arbitrali). Così pure, di fronte al possesso della scheda straniera, non è decisivo che non vi è possibilità di valutare parole pronunziate da Bertini, in assenza di intercettazione telefonica che lo mostri diretto interlocutore anche su utenza altrui (vedi controesame avv.Messeri teste Auricchio ud. 16/3/10: mai intercettata una telefonata in cui interlocutore era Paolo Bertini). Neppure è decisivo che né Ancelotti né Mancini, portatori di interessi in contrasto con quello di Moggi nel campionato 2004/2005, abbiano fornito un qualche dato concreto sul quale poter fondare il giudizio di particolare legame tra Bertini e Moggi, (vedi ud.11/5/10 e 25/5/10), e parimenti non è decisivo tutto quello che Bertini ha fatto valere in sede di dichiarazioni spontanee (vedi ud.16/11/10), e in particolare che la Juventus nel campionato 2004/2005 con lui ebbe una media di punti inferiore a quella che poi attenne nell’intero campionato (con me ottenne un risultato inferiore rispetto a quello che poi ottenne con altri arbitri che non sono qui presenti all’interno di questo processo...con me il Mlan ottenne più punti di quanti ne ottenne la Juventus...ci sono dati che non tornano). Notare quante loquzioni diverse tra loro trovano per annullare tutte le osservazioni fatte dalla difesa
  16. Scacco agli ultras. Tredici arresti per le violenze dopo Lecce - Carpi „ Scacco agli ultras. Tredici arresti per le violenze dopo Lecce - Carpi Tra i destinatari delle ordinanze di custodia cautelare, firmate dal gip Giovanni Gallo su richiesta del procuratore Cataldo Motta e del sostituto Massimiliano Carducci un palermitano che avrebbe appiccato il fuoco alla vettura della polizia “ Redazione 6 luglio 2013“ LECCE – Dall’alba di oggi gli agenti della Digos della questura di Lecce stanno eseguendo tredici ordinanze di custodia cautelare in carcere per gli episodi di violenza verificatisi al fischio finale di Lecce – Carpi, gara di ritorno della finale play-off della Lega Pro. E tra i destinatari ci sarebbe anche un tifoso del Palermo, considerato responsabile di aver dato alle fiamme un veicolo della polizia, alle spalle della Tribuna centrale. Tra le curva giallorossa e quella rosanero esiste un consolidato rapporto di amicizia, sancito a suo tempo anche da un gemellaggio. Quella domenica "nera" per il calcio leccese - era il 16 giugno scorso - era finito in manette, colto in flagrante durante un lancio di pietre fuori dall'impianto sportivo, un 27enne di Mesagne ma residente a Erchie mentre altre due persone erano state denunciate. Secondo quanto si apprende da lanci dell’agenzia Ansa, il provvedimento odierno è stato richiesto dal procuratore Cataldo Motta e dal sostituto Massimiliano Carducci al giudice per le indagini preliminari Giovanni Gallo al termine di un’attività investigativa condotta sulla base delle registrazioni video all’interno e all’esterno dello stadio di Via del Mare. I reati contestati sono danneggiamento, aggressione alle forze dell’ordine, minacce e invasione. Condotte anche una trentina di perquisizioni. “
  17. 63 milioni di euro per Cavani. Ma il fair play finanziario non dovrebbe valere pure per il psg? :interxxx:
  18. Leonardo, ricorso boomerang: pena aumentata di cinque mesi La Commissione disciplinare non crede al ds del Paris Saint-Germain e rincara la dose: tornerà il 30 giugno 2014 Ricordate i famosi “missili” di Occhetto? E’ stato Corrado Guzzanti a renderli immortali ironizzando sulla loro beffarda traiettoria: scagliati con lo scopo di abbattersi sull’avversario politico di turno e di far trionfare la giustizia, i missili del “Líder Minimo” non solo mancavano puntualmente il bersaglio ma, dopo aver compiuto un’ampia parabola, ritornavano alle spalle dell’incauto mittente colpendolo nel luogo più umiliante e doloroso. Ecco, il ricorso presentato dal Paris Saint-Germain contro la squalifica di nove mesi inflitta a Leonardo per la spinta rifilata all’arbitro Castro è davvero un “missile” strepitoso: la squalifica – anziché attenuarsi – si è inasprita di brutto (da nove a quattordici mesi) e a suggellare la figuraccia in mondovisione ora manca solo il Tapiro d’oro. Complimenti vivissimi agli strateghi del club parigino, cui è rimasta la possibilità di presentare un ultimo disperato ricorso al Comitato Nazionale Olimpico e Sportivo Francese (CNOSF) e quindi, potenzialmente, di aggravare la situazione. Se la lasceranno sfuggire? REGOLAMENTO DI CONTI – I fatti per i quali Leonardo è stato così duramente sanzionato dalla Commissione disciplinare della Ligue 1 francese risalgono allo scorso mese di maggio. Al Parco dei Principi si è da poco conclusa la partita di campionato fra PSG e Valenciennes (1-1 il finale) e il ds dei parigini, inviperito per l’arbitraggio di Alexandre Castro (tutti i torti non li ha: gli episodi dubbi sono tanti e fra questi spicca l’espulsione, apparsa troppo severa, di Thiago Silva al 43’ del primo tempo), attende il direttore di gara nel sottopassaggio che conduce agli spogliatoi e poi lo affronta urtandolo con una leggera spallata come a dire – forse – “caro Castro, tu espelli un giocatore per una cosa così?”. Il gesto, assolutamente non violento ma comunque molto grave, viene ripreso dalle telecamere e le immagini fanno il giro del globo. L’IMPRUDENZA AL POTERE – La squalifica scatta quasi immediata e il club dei campioni di Francia reagisce difendendo Leonardo a spada tratta: “La direzione del Paris Saint-Germain prende atto della decisione della Commissione Disciplinare della Lfp di sospendere il direttore sportivo del club, Leonardo, per un periodo di nove mesi e di sanzionare il club con 3 punti di penalizzazione con la condizionale (in caso di recidiva la sanzione scatterà automaticamente, ndr). Tenuto conto degli elementi presentati ai membri della Commissione disciplinare, il PSG ritiene questa decisione infondata ed estremamente severa. Di conseguenza, il Paris Saint-Germain, totalmente solidale col suo direttore sportivo, ha deciso di fare ricorso contro questa decisione”. LA MALDESTRA DIFESA DI LEONARDO E DEL PSG – “È il delegato prima di me, quello con l’auricolare nero, che mi blocca il cammino” – ha affermato Leonardo ricostruendo i fatti in modo assai fantasioso – “È lui che mi spinge verso l’arbitro. Sono io che vengo spinto e assalito. Non mi pare che l’arbitro abbia l’espressione di una persona aggredita. Non c’è stata alcuna violenza da parte mia. Volevo solo discutere”. Sulla “non-intenzionalità” del gesto, davvero credibilissima, è stata impostata anche la linea difensiva degli avvocati del PSG, che evidentemente l’hanno considerata come l’unica possibilità per configurare un ricorso. Peccato che non abbiano intuito – di fronte a immagini così eloquenti – che era anche un’ottima ragione per non farlo. CILIEGINA SULLA TORTA – Come se non bastasse la fragilità della difesa, Leonardo ha avuto pure la bella idea di non presentarsi all’udienza di ieri in tribunale (“è impegnato in una trattativa per un giocatore” ha spiegato il dg Jean-Claude Blanc). Insomma, non c’è che dire: davvero una vicenda giudiziaria condotta alla grande dall’inizio alla fine. Chapeau! Enrico Steidler
  19. Calcio, orrore in Brasile: l'arbitro uccide un giocatore, poi viene decapitato Campionato dilettanti nel Nord del Paese: il calciatore protesta per un'espulsione, due morti sul campo UN ARRESTO Campionato dilettanti nel Nord del Paese: il calciatore protesta per un'espulsione, due morti sul campo Otávio da Silva Cantanhede (rotadosertao.com) L'arbitro accoltella un calciatore, uccidendolo, e finisce decapitato. Orrore domenica scorsa in Brasile, come racconta Globoesporte. È successo nello stato del Maranhão, nel nord.L'ACCOLTELLAMENTO - L'incontro tra dilettanti che si stava svolgendo a Pio XII ha avuto un doppio, tragico, epilogo. L'arbitro, Otavio Jordão da Silva de Catanhede, 20 anni, ha espulso un giocatore, Josenir dos Santos Abreu, 31 anni. Questi ha protestato rifilando anche un calcio al direttore di gara, che ha estratto un coltello ferendolo mortalmente (è morto durante il trasporto in ospedale). Due i fendenti che hanno ucciso Abreu. IL MASSACRO - Gli spettatori hanno reagito con un'invasione di campo, e sconvolti, hanno raggiunto Catanhede legandolo al palo, lapidandolo, squartandolo e decapitandolo. La testa è stata poi esposta su un palo. PRIMO ARRESTO - La polizia locale (Ssp) ha annunciato che il responsabile delle indagini, Valter Costa, ha avuto accesso a delle immagini registrate con i cellulari per identificare gli autori del gesto. Un uomo, Luis Moraes de Sousa, 27 anni, è stato arrestato dagli agenti di Santa Inês, a 33 km da Pio XII, e avrebbe confessato almeno l'aggressione a Catanhede. Altre due persone sono ricercate, una per lo squartamento e una perché avrebbe partecipato all'omicidio: . Francisco Edson Moares de Sousa, detto Chiquinho, e Josimar de Sousa, noto come Pirolo. Costa ha infatti spiegato: «I racconti dei testimoni ci avevano messo sulla pista giusta. Abbiamo identificato Luis Moraes, che ha precedenti, come l'ideatore del delitto. "Chiquinho" e "Pirolo" lo hanno aiutato a squadrare la vittima. Siamo sulle loro tracce e li prenderemo, perché un crimine non giustifica mai un altro». Redazione Online
  20. Arbitri, Can: tutti confermati. Nicchi: "Braschi sa che rischia molto" Non cambiano i vertici arbitrali del calcio italiano: Braschi guiderà la A, Messina la B, Stefano Farina la Pro. Nome nuovo per la Cai: è Antonio Giannoccaro, fresco di ritiro. Nicchi: "Avere la responsabilità della Serie A non è semplice, c'è troppa visibilità" ROMA - Tutti confermati. Non cambiano i vertici arbitrali del calcio italiano: Stefano Braschi rimane saldamente in sella alla Can A, così come Domenico Messina resta responsabile della Can B e Stefano Farina della Can Pro. Volti nuovi invece per la Can D (Carlo Pacifici) e per la Cai, con Antonio Danilo Giannoccaro che passa direttamente dai campi di Serie A a un ruolo di responsabilità, a pochissimi mesi dal ritiro. NICCHI: BRASCHI CORRE RISCHI - Durante la conferenza stampa di inizio stagione, Marcello Nicchi, presidente dell'Aia, ha rivelato le sue sensazioni sull'annata 2013-14. "Braschi è quello che corre i rischi maggiori: ha le responsabilità più grandi e una visibilità enorme, essendo a capo del campionato più importante. Stefano sa bene che, assieme al suo gruppo, lo attende un compito importante: dovrà partire con il piede giusto". Parla anche Antonio Giannoccaro: "Il campo mi mancherà tantissimo, come succede a chi interrompe una lunga carriera. Svolgerò il mio ruolo con entusiasmo, convinto di dare un grande supporto ai giovani che designerò". (04 luglio 2013
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