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4 pointsIl gioco per Amiga 500 era uno spettacolo, dai! XD
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4 pointsNon riusciremo mai a lavare l'infamia del 2006 se i primi a non rinnegarla sono coloro che ci "dovrebbero" rappresentare (dovrebbero perché da chi dice così io non mi sento rappresentato). Ogni qual volta si evoca il 2006 dovrebbero uscire parole di fuoco e di condanna da parte dei nostri, altro che "non è stato poi così male" Inviato dal mio SM-G781B utilizzando Tapatalk
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3 pointsEsatto, non è un caso infatti che lui sia dirigente in questo momento, e che guarda caso usi queste parole. Nel suo topic quando uscì la notizia mi presi gli insulti, perché dissi che non era mai stato uno juventino vero, come vorrei io. Mi fu detto "ti meriteresti materazzi". Magari, avessimo avuto gente come materazzi. Magari. Come hai detto giustamente te gli unici a difenderci apertamente sono sempre stati Ibra e Capello, che alla Juve non hanno piu messo piede, facciamoci due domande..
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3 pointsPensa un pò Giorgione, per noi quel 2006 fu un vero incubo, qualcosa che cambio irrimediabilmente la nostra storia e il nostro modo di vivere il calcio. Quel 2006 sancì la morte della Juve, fomentò un odio totalizzante verso di noi. ll processo farsa, le bugie scientemente raccontate da giornali faziosi, sancirono la sospensione dello stato di diritto e l'esaltazione del sentimento popolare come strumento di giustizia. In effetti, per i nostri carnefici, quel 2006 non fu così male, molti ci costruirono le loro successive fortune, probabilmente anche le tue, caro Giorgio.
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3 pointsAuguri a tutti voi e i vostri cari. Passare feste felici con chi vi vuole bene e a cui ne volete voi. Il natale è di gran lunga la festa più bella che ci sia.
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2 pointsMichele Padovano, l’innocente Quei 17 anni d’inferno, senza mai una debolezza, prima dell’assoluzione DI GIORGIA MECCA · 21 dic 2024 “Mia moglie non ha mai smesso di fare progetti, anche se io credevo che non sarebbe finita mai” La telefonata di Vialli alla famiglia dopo ogni visita in carcere: “Come sta Michele?” E ora, diciassette anni dopo, parliamo di calcio, del calciatore e basta. Parliamo di quel Pisa- Napoli del 1991 in cui “Diego sembrava Michele e Michele sembrava Diego, quel Diego”, delle parole con cui il presidente Ferlaino lo presentò al pubblico: “Che cosa volete che vi dica? Lo ha voluto Maradona”. E poi la Juve, il ritorno a casa, lui che si fa spazio nello squadrone di Vialli, Conte, Del Piero. È suo il gol del 2 a 0 contro il Real Madrid che vale la semifinale di Champions League, suo uno dei rigori che il 22 maggio 1996 permettono ai bianconeri di alzare la Coppa. Michele Padovano oh oh: a 35 anni ancora da compiere decide di smettere, in carriera ha conquistato una Champions, uno scudetto, due supercoppe italiane, una coppa intercontinentale. E però quei diciassette anni ci sono stati e sono un pugno nello stomaco. Maggio 2006, dieci anni dopo la vittoria all’Olimpico, l’ex calciatore viene arrestato con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di droga. La sua colpa? Quella di avere un amico di infanzia, un amico mai rinnegato come si fa con le persone che hai visto e ti hanno visto crescere e che accetti anche “quando combinano dei casini”, un amico, Luca Mosole, a cui l’ex calciatore ha prestato dei soldi per comprare un cavallo. Nel gergo del sottobosco “cavalli” è uno pseudonimo per indicare qualcosa di illecito, droga per esempio. Nel caso delle intercettazioni di Padovano cavallo voleva dire esattamente cavallo. Dieci giorni in una cella di isolamento a Cuneo, tre mesi nel carcere di Bergamo, e poi gli arresti domiciliari, i gradi di giudizio, le condanne, i ricorsi, la cassazione, infine l’assoluzione definitiva con formula piena, il 31 gennaio 2023 “per non avere commesso il fatto”. Il 9 luglio del 2006, la sera in cui l’italia vince i Mondiali, Padovano guarda la partita da una televisione del carcere di Bergamo. Comincia così, da una stanza di una casa circondariale: “Innocente. 17 anni senza libertà”, la nuova produzione originale di Sky Sport che andrà in onda in due puntate il 3 e il 10 gennaio 2025. A spiccare è proprio la prima parola che compone il titolo: Innocente, innocente e basta. Dopo, tenendo presente la sentenza della corte d’assise di Torino, arriva tutto il resto, la vicenda giudiziaria, calcistica e familiare. Il docufilm racconta la gloria e la caduta, quei gol sotto la curva e la notte in cui è stato fermato e ammanettato. Sua moglie Adriana non poteva andarlo a trovare in carcere perché indagata anche lei. Accompagnava suo figlio Denis, allora tredicenne, e rimaneva fuori dal cancello ad aspettare che il ragazzino ritornasse indietro per sentirsi raccontare come stava il suo papà, suo marito. Ogni volta che tornava da Bergamo arrivava la telefonata di Luca Vialli: “Michele come sta?”. E Michele come stava? Michele stava. Giocava a calcio ogni domenica con gli altri, quindici contro quindici e guai se non era lui a battere le punizioni. Aveva un compagno di cella (anche lui intervistato) che gli diceva di stare tranquillo, che sarebbe tornato presto a casa. Mai una frase di rabbia, mai un episodio di indignazione, mai un grido o un gesto fuori controllo. “Ora voglio ricominciare a vivere e dimenticarmi quello che è successo” racconta Padovano. Il pomeriggio in cui è uscito dal carcere, tre mesi dopo, c’era sua moglie ad aspettarlo all’uscita, lui aveva un sacco nero con tutte le sue poche cose, è salito in macchina e una volta arrivato a casa è andato in cucina e si è messo a preparare il pranzo. Come le famiglie normali, anche se di normale in questa storia non c’è nulla. Sono molte le testimonianze raccolte nel docufilm: Alessandro Del Piero, Antonio Conte, Ciro Ferrara, Luciano Moggi, il suo compagno a Cosenza Gianluca Presicci, Giacomo Francini e Michele Galasso, gli avvocati che lo hanno chiamato il 31 gennaio 2023 per dirgli che era arrivato anche per loro il momento di festeggiare. Quel giorno Padovano non era riuscito a presentarsi in tribunale, aveva preparato un borsone da portarsi dietro nel caso in cui lo avessero condannato. È rimasto lì. Sono proprio gli avvocati a raccontare che durante tutta la durata del processo il loro assistito ha sempre risolto ogni loro dubbio, a cominciare da quelle che sembravano frasi in codice e che invece erano le conversazioni di due amici di infanzia, uno criminale l’altro no. Migliaia di carte e migliaia di giorni, un unico pensiero: il primo appena sveglio e l’ultimo prima di dormire. Era un uomo ricco Michele Padovano, si era guadagnato il suo benessere, ha perso tutto per difendersi. Denis Padovano si ricorda benissimo quegli anni, suo papà che aspettava ore in una sala d’attesa per un colloquio di lavoro, ma chi offre un lavoro a un uomo accusato di essere a capo di una associazione a delinquere, la decisione di aprire un bar, tutte le mattine la sveglia prima dell’alba, tutto quello che era stato e che aveva vinto travolto da un’ombra. In pochi, pochissimi, non sono mai stati attraversati da un dubbio e sono proprio Denis e Adriana, il figlio e la moglie. “Per tutti questi anni mia moglie non ha mai smesso di fare progetti e pensieri rivolti al futuro. Anche quando io credevo che non sarebbe finita mai. Lei continuava a dire: ‘quando ti assolvono faremo, andremo, saremo’ “, racconta Padovano. Mai un tentennamento, mai il timore che suo marito fosse colpevole o almeno coinvolto. Intorno la cultura del sospetto e la solitudine, i tempi patologici del processo, alcuni titoli di giornale, l’ex calciatore diventato delinquente fino a prova contraria. Diciassette anni per dimostrare la verità. Per ritornare a vivere di calcio, a lavorare per il calcio, come commentatore nella squadra di talent di Sky Sport. Come ha detto Libero Tubino, medico della Juve, Michele Padovano è in credito con la vita. Lo sa anche lui ma non vuole farlo pesare a nessuno. “Non ho rancori. Ho subito un’ingiustizia, lunghissima, ma non sono arrabbiato. Se tornassi indietro sarei più cauto ma farei le stesse cose che ho fatto”. Al Delle Alpi nell’anno della Champions gli avevano dedicato un coro. I tifosi lo ricordano ancora oggi. La sua vicenda giudiziaria è un pugno sullo stomaco ed era giusto raccontarla. Per riuscire a ricordarsi chi è Michele Padovano. Ex calciatore. Innocente. E basta così.
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2 pointsCerto che si sbaglia giudizio, ma gli stessi sbagli dovrebbero portare a sviluppare posizioni di maggior equilibrio. E' invece un continuo gioco dell'oca, si sviluppa una posizione estrema, dopo tot la si ribalta, si chiede un altro cambiamento, al cambiamento si riparte con una nuova posizione estrema. Anche chiedere di esonerare Motta prima di Natale potrebbe essere un giudizio sbagliato, che si aggiunge a quelli avuti in precedenza. Non era realistico che cambiare allenatore a giugno si portasse via problemi profondi che avevano messo in crisi una figura certificata come esperta, allo stesso modo non è realistico che la stessa cosa possa succedere adesso, facendo banalmente l'ennesimo tentativo. C'è sempre l'errore alla base, il pensiero che se cambio allenatore tuttappost Delle due l'una, o a Torino le figure tecniche diventano improvvisamente tutte incompetenti, oppure bisogna cominciare ad affrontare la questione con ottiche diverse.
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2 pointsCi lamentiamo, a ragione della giustzia sportiva ma quella ordinaria, civile e penale, non è da meno! La giustizia in Italia è da pelle d'oca P.S. Posso dirlo perchè ho anche io le mie ferite...
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2 pointsTornare infatti a fare quello che si faceva, ovviamente con persone diverse a questo punto, non è esattamente una cattiva idea. Non è che abbiamo bisogno di tanti modelli dall'esterno, basta guardare alla nostra migliore versione di noi stessi. Eravamo un esempio di calcio virtuoso fino a solo pochi anni fa, e non è una coincidenza che nello stesso momento le cose funzionavano molto bene.
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2 pointsSo da fonte molto certa (poi per carità, mi ha potuto dire una scemenza o l'hanno detta a lui, ma la fonte è certissima) che la scelta della Juve fosse Pochettino (col senno del poi, menomale che non andò in porto...). Guardiola probabilmente era fumo negli occhi. In quel momento mi disse anche che però l'affare non sarebbe andato in porto e che alla Juve sarebbe arrivato Sarri (me lo disse in tempo non sospetto, per cui proprio l'arrivo poi di Sarri mi fece ritenere veritiera tutta la "soffiata"). Secondo me quello fu l'errore madornale: sfumato l'all in su un allenatore in quel momento di caratura europea, occorreva fare un passo indietro per garantire continuità di risultati e poi riprovare il grande salto con un paio d'anni di ritardo. Occorreva senza se e senza ma virare su Conte. Sono convintissimo che in quel momento non solo Conte avrebbe accettato ma che anche la storia sportiva dell'Inter, senza l'allenatore leccese, non sarebbe stata la stessa. Avremmo probabilmente continuato a dominare ininterrottamente fino ad oggi (chiaramente non con Antonio in panchina in modo continuativo, dopo due anni sarebbe andato via di nuovo) ma con i se e i ma si fa poco. A tutto questo aggiungiamo la lunga sequenza di acquisti costosi e sbagliati (che però avrei voluto vedere in un contesto / progetto tecnico diverso), alla fine CR7 è stato sì costosissimo ma non tecnicamente sbagliato. Ogni tanto mi vado a rivedere tutti i gol in bianconero, col senno del poi si vedono cose che oggettivamente sono molto fuori dal comune.
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2 pointsTipico personaggio paraculo che in questa Juve Elkanniana ci sta benissimo e ben la rappresenta! Semplicemente vergognoso che un giocatore presente nel campionato "incriminato" e oggi dirigente se ne esca con affermazioni come questa! Ci difendono di più Capello e Ibra dall'esterno; vero che abbandonarono la nave ma oggi almeno hanno il coraggio di rivendicare di aver vinto sul campo quei campionati! Mi sento sempre più lontano da questa società...
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2 pointsQuello che è accaduto dopo i tre anni e che sta accadendo tutt'ora tra Ronaldo e la Juve fa parte di un discorso che va al di là del lato tecnico e a mio avviso è anche difficile prendere le parti. Ma nei tre anni in campo CR7 è stato sensazionale, nulla oggettivamente da poter obiettare. Se poi ovviamente il tifoso medio si limita al 2+2 = 4 non è colpa di Ronaldo, della dirigenza, ecc. Come giustamente fai notare si è cercato di fare all-in con un margine di errore molto risicato dovuto anche al covid. Ronaldo probabilmente era solo il primo elemento dell'all in, non l'ultimo o l'unico. Pazienza, è andata male.
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2 pointsBuon Natale da Giorgione, che ci ricorda che "il 2006 non fu cosi male" Gli altri ci sparano bombe atomiche, da decenni, noi rispondiamo coi sorrisi ebeti, le interviste demenziali, il rigore, la pacatezza e la non arroganza.
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2 pointsIo per esempio di Motta ero molto contento, non fatico ad ammetterlo.. Ad oggi lo reputo disastroso non tanto per la situazione di classifica in sé, quanto perché non vedo alcun miglioramento (anzi, a me sembriamo in parabola discendente più che ascendente) e soprattutto perché non mi sembra minimamente disposto a mettere in discussione alcune sue idee che evidentemente non stanno funzionando
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1 pointTraguardo raggiunto solo da Real, Barcellona e Arsenal. Senza sconfitte in A, come il Psg in Ligue1, ma in più è imbattuta da 25 partite di campionato e si tratta della serie aperta più lunga di match consecutivi senza sconfitta nei top cinque campionati europei "Volevamo vincere, ci siamo riusciti e non sono preoccupato della nostra fase difensiva". Il sunto di Thiago Motta fotografa così la vittoria numero 1700 della Juventus in Serie A. Un traguardo, questo, che soltanto Real Madrid, Barcellona e Arsenal hanno raggiunto dal 1930, considerando la prima divisione nazionale dei maggiori cinque campionati europei. E sempre restando in una dimensione europea, Madama grazie al 2-1 di Monza ha continuato la sua serie positiva in questa stagione: come la Juve attualmente nel continente c'è soltanto il Paris Saint-Germain. Imbattuta dunque, nessuna sconfitta finora in campionato come i francesi guidati da Luis Enrique che tuttavia in Ligue 1 sono primi con 40 punti dopo 16 giornate grazie alle 12 vittorie e ai 4 pareggi messi a referto (contro i 7 successi e i 10 pari della Juve). Calciomercato Juve, Thiago Motta: "Sintonia totale con il club" La Juve non sa perdere A Parigi, è chiaro, non si è sofferto della pareggite che ha colpito la squadra di Motta ma l'aver interrotto la saga delle 'X' all'U-Power Stadium, anche se non senza qualche brivido nel finale e un po' di sofferenza, è stata una boccata d'ossigeno per chi veniva da quattro pari di fila. I 31 punti di Thiago e i suoi piazzano la Signora al sesto posto, sempre a 9 punti dalla Dea, che viaggia su altre frequenze, ma soprattutto a 3 lunghezze dalla Lazio quarta. Perché alla fine l'obiettivo dichiarato è questo: "Restare nelle prime quattro ovviamente", la sentenza di Giuntoli. "Abbiamo cominciato un nuovo corso, con tanti calciatori nuovi, un allenatore nuovo, abbiamo cambiato tanto, un modo di pensare calcio differente, quindi paradossalmente siamo anche contenti di come sta andando". Imbattuta in questa Serie A e più ampiamente nelle ultime 25 partite di campionato (con 9 vittorie e 16 pareggi): si tratta della serie aperta più lunga di match consecutivi senza sconfitta nei cinque maggiori campionati europei. Prima di Monza, sembrava non sapesse più vincere in campionato; la realtà invece è che questa Juve non sa perdere. Magra consolazione e insieme punto di partenza, base per costruire qualcosa che i tifosi stanno ancora aspettando. Guendalina Galdi 23 dicembre 2024 (modifica alle 16:25) - MILANO
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1 point@Zico1982 quando Dusan fa gol : Si scherza, ovviamente. XD
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1 pointOt I tempi gloriosi dell'Amiga... O.o Fine Ot Inviato dal mio SM-A528B utilizzando Tapatalk
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1 pointNon ci ho mai giocato, e mi pare persino strano, bene o male, i giochi dell'Amiga penso di averli giocati quasi tutti. Pensa che fino a qualche mese fa ogni tanto ne emulavo ancora qualcuno. Comunque per non andare troppo ot, auguriamoci che Luiz possa tornare presto in campo. Io lo vedrei in un 433 con a fianco Koop e Locatelli/Thuram.
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1 pointIl vantaggio è che la Fiorentina vorrà attaccare forte per fare dimostrazione, con Kean che vorrà fare colpo e quindi giocherà molto apertamente.. Come regola generale, è più facile per noi, che giocheremo in contropiede. Il vantaggio per noi è che avremo Vlahovic e Nico Gonzalez che puniranno questa squadra abietta.
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1 pointNon in questa, ma in altra occasione gli hanno fatto una domanda simile, ma lui non risponde mai, solo risposte generiche, che capisco siano la norma nelle conferenze, ma di concreto non c'è mai nulla. Temo pure io che ci stia capendo poco, che sarebbe la cosa più preoccupante.
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1 pointanche se ot, sai che questo non lo ricordo?
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1 pointPare sia colpa di Thiago e del suo staff che, contrariamente al parere dei fisioterapisti che suggerivano prudenza, hanno forzato il recupero... Ci siamo giocati DL https://x.com/mirkonicolino/status/1871265920397795813?t=b-VSqW5cPvGJa_cYfJP2qQ&s=19 PD Inviato dal mio SM-G781B utilizzando Tapatalk
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1 pointMa che il tifoso sia umorale è normalissimo, Maria Luce! ( cit. ) Diciamo che per molti ( me compreso ) il cambiamento di panchina dopo tre anni di limbo era uno stairway to heaven. Per adesso è una scalinata piuttosto fragile. Da qui a dire che Motta non debba mangiare il panettone ce ne passa.
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1 pointÈ da stamattina che cucino, ma non potevo ritagliare un momento per fare gli auguri di Buon Natale a tutti gli amici del forum più bello del mondo.... Ooops, ho sbagliato forum Scherzo ovviamente, Buon Natale e Buon Santo Stefano e....magnate poco
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1 pointqui non si tratta di difendere le proprie idee, ma di portare il cervello all'ammasso di una società di calcio... Qui siamo a livello dei terrapiattisti e dei testimoni di geova, che l'operazione D.Luiz non c'entrasse nulla con il calcio si sapeva da questa estate, ma i lemmings sono pronti a buttarsi nell'oceano pur di non dar torto a giuntoli
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1 pointBeh, più modello di una squadra che domina in Italia e che ben figura anche in Europa, per anni…I tempi cambiano ma una Juve vincente può tornare se c’è tanta competenza
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1 point@Allegrivattene ah no, già arrivato da mesi il regalo Auguri a tutti, riprendiamoci il primo posto l'anno prossimo!
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1 pointSperando che nel frattempo in parecchi non facciano la fine dei Soule, Huisen e Fagioli, che quando si parla di giovani l'aria che percepisco io attualmente a Torino è questa in realtà
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1 pointLa penso come te. Nei libri di storia sportiva e nei nostri ricordi avranno maggior peso le vittorie, non certo qualche stagione sofferta.
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1 pointChiellini, Marchisio, sono gli juventini che vengono stimati dagli antijuventini, chiediamoci perché…
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1 pointTutto perfetto. Tornare ad essere la Juve non era facile ma abbiamo perso troppo tempo ed è ora di farlo. Con chi e come spetta a loro
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1 pointLo spartiacque della nostra storia recente è rappresentato dall'acquisto di CR7. Ai tempi sembrò di vedere una grande sinergia tra tutti i membri della società, eccetto Marotta, che infatti uscirà presto dai quadri dirigenziali. Il suo addio ci ha indebolito e ha ridato vigore a una rivale. La colpa a mio avviso è di tutti. Di chi ha proposto e concluso l'acquisto del portoghese, di chi, dai piani alti, lo ha avvallato. Non dimentichiamo che l'anno dopo il principale acquisto fu De Ligt, onerosissimo tra l'altro. Si era persa del tutto la visione, l'idea banale era quella di andare ad acquistare il giocatore di tendenza - ironia della sorte, tutti e due ci eliminarono dalla champions andando a segno, prima cr7 poi de ligt - in una fase in cui il gruppo storico era saturo, in là con gli anni e necessitava di ricambi oculati. Per carità, le epoche hanno un termine, è difficile per tutti fare il famoso ricambio e nel frattempo continuare a vincere. Ma da noi è stato gestito malissimo, e ancora non abbiamo ritrovato la via.
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1 pointIn realtà "la Juve si è fermata a Cardiff" solamente dal punto di vista psicologico per alcuni tifosi. Quella partita ha un po' infranto l'idea di essere i migliori del cucuzzaro, ma solamente quello. Per ancora qualche anno dopo Cardiff la Juventus ha continuato ad essere la stessa Juventus. Sarebbe come dire "la Juve si è fermata a Berlino". La rotta è cambiata (decisamente in peggio) diverso tempo dopo. Quando è proprio cambiata la linea gestionale e soprattutto quella strategica. Quando il cambiamento (tentato per aspirare al meglio, va detto) ha fatto sparire le bussole che avevano portato a far benissimo fino a quel momento. Si vede palesemente quando crolla la Juventus, quando inizia la fase in cui a Torino non si capisce più niente. Non è la sera di Cardiff. Non succede materialmente nulla quando si passa dal pre-cardiff al post-cardiff.
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1 pointQuesta è l'unica vera discriminante sensata: da qui a fine anno vanno visti dei risultati in termini di proposta di gioco, agonismo, amalgama della squadra, ecc. In tal caso si va avanti con Motta a prescindere dai risultati. Se si vuole provare a ripetere il "modello Barcelona" si deve avere pazienza, individuare l'allenatore giusto e fare un discorso a lungo termine che riguardi non solo la prima squadra ma anche la Next Gen e la Primavera. Ma se da qui a fine anno non ci fosse alcun miglioramento (valutando anche il discorso infortuni che è tutt'altro che banale...) sarebbe giusto cambiare, sempre a prescindere dai risultati.
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1 pointQuando parlavo di Juve che si è fermata a Cardiff, parlavo principalmente di un connubio di fattori tra dirigenti, presidenza, calciatori, allenatori e mentalità che anno dopo anno si sono impoverite fino ad arrivare alla fase attuale. Mi ricordo che durante la primavera/estate parecchi incensassero Motta come uno dei più promettenti allenatori d'Europa, che avrebbe portato furore agonistico, e caxxi e mazzi, che ancora non si sono visti. Io non rimpiango il passato calcistico, non penso nemmeno al futuro, ma questo presente non mi piace nemmeno. So che il quarto posto dista solo tre ( virtuali ) punti, ma speravo in un miglioramento rispetto agli altri anni scorsi che ancora non c'è stato. Molte delle argomentazioni che leggo parlano solo di aspettare, avere pazienza, lavorare, lavorare, lavorare, che se uno ci riflette somigliano molto a parole propagandistiche che ci propinano quotidianamente politici ed amministratori vari per ammansirci. Non c'è scritto da nessuno parte che si debba automaticamente migliorare così come anche peggiorare, ovviamente. Il presente è fosco. Quindi quando io critico l'attuale gestione, non avendo la palla di cristallo nel prevedere il futuro, non voglio essere né Cassandra e nemmeno John Connor, ma nemmeno un predicatore che prega aspettando il Messia. Ad ora oggettivamente stiamo facendo schifo, e non credo di dover finire in manicomio o di prendere psicofarmaci, nel dirlo. Non siamo nel mondo de i Ponti di Madison County di Pumana memoria, ma nemmeno in Qualcuno volò sul nido del cuculo.
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1 pointPari pari alla storia della calcificazione ossea di Arthur . Questo chissà quando mai lo rivedremo per due partite di fila (SE mai lo rivedremo) Negli ultimi anni abbiamo avuto infortuni sempre particolari, più unici che rari, con complicazioni mai sentite da altre parti Tacciamo và
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1 pointDi Gregorio Danilo gatti Kalulu cambiaso Thuram Locatelli koopmainers Conceicao vlahovic Yildiz Inviato dal mio 22101320G utilizzando Tapatalk
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1 pointO semplicemente l’abbiamo immaginato diverso da com’è. Ma alla fine le conferenze stampa lasciano il tempo che trovano secondo me, anche Conte l’abbiamo giustamente massacrato per il ristorante da 100 euro, ma alla fin fine si tratta di personaggi del calcio, non di intellettuali, mica ci si deve aspettare chissà cosa
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1 pointil real e il barca secondo me manco lo sapevano del loro "record", perchè a loro interessa l'europa come primo obiettivo.
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1 point- Avete visto che gesto atletico? Pam, in tribuna! - E il record di partite senza sconfitta? Meraviglioso! - Meraviglioso, bello, bello, ma intanto come abbiamo fatto ad essere sesti a nove punti dalla prima? - Fin quando Motta si ostina a schierare la squadra a zona è chiaro che si pareggia. Guarda che il Venezia è forte fisicamente, non puoi mettere la difesa alta, quelli ti infilano in contropiede, dai!
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1 pointMa sì, non vinceremo lo scudetto, lo so. Ma stare vicini alla vetta per tutto il campionato o quasi, mi sembra tutt'altro che impossibile. Cioè, siamo quasi a metà campionato, e giocando male e facendo centomila pareggi, siamo comunque solo a -9, non mi sembra così audace pensare che potremmo stare tra i primi fino alla fine. Vedo che molti si preoccupano della posizione in classifica, siamo sesti, ma la classifica è corta. In quel gruppone nella parte alta della classifica, prima o poi alcune squadre inizieranno a mollare, come succede sempre. L'importante è non essere noi, e continuare a stare attaccati alla vetta, il resto verrà da sè.
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1 pointBuon natale a tutti ma proprio a tutti. E godetevi la vita che passa così in fretta...
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1 pointMah, non mitizzerei troppo gli ultimi tre anni. E' chiaro che anche tu ( come molti altri ) parli principalmente per simpatie od antipatie. A Sarri che ha vinto uno scudetto, tra le righe lo smonti, mentre sei disposto a tollerare i tre anni insipidi del secondo avvento di Max. A me che degli allenatori frega poco o nulla, interessa solo ciò che vedo in campo. Tutti gli ultimi allenatori, per motivi diversi, hanno lasciato quasi solo macerie. Anche Motta sembra prendere quella strada. La Juve si è fermata a Cardiff.
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1 pointmò calendario prossimi 35 giorni Juve-Fiorentina 29.12 (A) Juve-Milan 3.1 (Supercoppa) eventuale finale (SC) Torino-Juve 11.1 (A) Atalanta-Juve 14.1 (A) Juve-Milan 18.1 (A) Brugge-Juve 21.1 (CL) Napoli-Juve 25.1 (A) Juve-Benfica 29.1 (CL) highway to hell sul mercato servirebbe annunciare i due difensori e l'attaccante tipo già Domani eh certo che st'approccio mentale da sfigato fatalista quando penso alla juve m'ha rotto trequarti di fava amicici prima di crepa vorrei tornare a vivere almeno una volta l'attesa delle partite col mood "vabbe gli apriamo il kulo"
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1 pointIeri ammetto che non ho resistito alla tentazione di fare due passi in corso Agnelli al fischio finale. Bellissimo vedere le loro facce da ennesimo Natale rovinato e sentire i loro cori contro i Cairo. Che spasso!
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1 pointio so qual è la verità.. di quello che pensano gli altri, della versione ben confezionata data in pasto ai boccaloni me ne frego e ci rido sopra sinceramente questo per me vale anche nella vita di tutti i giorni.. io non mento a me stesso