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Showing content with the highest reputation on 21/12/2024 in Risposte

  1. 3 points
    Piuttosto che pareggiare di nuovo preferisco perdere 4-0 con un primo piano di Nesta che fa l'elicottero con l'uccello in faccia a Thiago
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  3. 2 points
    In realtà, a parte le ironie del caso, proprio italiano ultimamente ha ammesso di aver trovato a bologna una basa da cui partire, quindi meccanismi oleati a cui lui man mano sta mettendo mano con cose sue. Motta alla juve cosa ha trovato? E questo al netto dei TANTI, TANTISSIMI, errori commessi dallo stesso motta e da giuntoli in sede di mercato si intende.
  4. 2 points
    Finita 3-3 nel finale, nonostante il doppio svantaggio Buon risultato Nel prossimo turno scontro diretto casalingo per addirittura poter uscire dalla zona playout
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    Beh si certo, non ci avevo pensato. Grazie di avermelo fatto notare. Però rimango della mia idea, lo spaghettino aveva altre motivazioni...comunque cosa c'entrano gli psicologi? Notare una cosa cercando di analizzarla obbeiettivamente non richiede la presenza di uno psicologo. E' più pertinete con le sindromi ossessive che non con un'opinione personale. Comunque chiedo alla mia fidanzata sia per quanto riguarda lo spaghettino sia per quanto riguarda la faccenda dello psicologo, visto che lei è del ramo
  7. 2 points
    Per @Gnokko questa sarebbe la tipa cessa con la quale uscire nascondendosi dagli amici. @Cheveree l'intera città di @newcastle possono confermare.
  8. 2 points
    Possiamo sempre imparare tanto dai bambini. O meglio possiamo ricordare come eravamo anche noi a quell'etá. Ai bambini non interessa chi sia l'allenatore della Juventus o quali dettami tattici la squadra segua. Fanno il tifo e basta e cosí dovremmo fare anche noi senza l'arroganza di sapere tutto.
  9. 2 points
    ... una appunto però... il 1986-1987 era un'annata che potevamo ancora vincere il titolo se il napoli non fosse stato clamorosamente spinto da tutti, qualcuno ricorda, tra l'altro la laurito che festeggiava con tutto lo studio ad ogni goal loro per dire... la partita a torino fu qualcosa di allucinante... del resto mica si poteva lasciare maracoca con zero titoli nella sua carriere... infatti il trend, tranne la parentesi "camorrista" del 1988, fu quello di spingere i neomelodici in maniera vergognosa anche in europa... semifinali e finale uefa 1989 parlano da sole...
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    Facciamo il tifo cosí, grazie. https://www.facebook.com/watch?v=424771540683416
  11. 2 points
    O come al ritorno quando perdemmo 0-2 in casa grazie a Di Maria e Paredes che ci lasciarono in .... Ah no aspe'
  12. 2 points
    Oltre a Sergio Giunta e Ventrone, ricordo con affetto anche un altro elemento di quello staff: il magazziniere Romeo che ci ha lasciato nel 2006
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    hanno creato un sistema praticamente perfetto, con gente in ogni posto di comando, sportivo e non, che tifa o simpatizza o semplicemente fa da scudo ai cartonati... SOLO nell'ultimo anno ci sono state 5-6 scandali che hanno riguardato i cartonati, ma nessuno si è mosso, anzi... continuano a dare premi a qual tizio che invitava a non farsi vedere dalle telecamere, a capitan onestà e a quell'altro che vendeva i biglietti... dai è una barzelletta... ora la Figc ha dato anche la coppa di cartone per ufficializzare in qualche modo quello scudetto rubato a tavolino, il tutto soprattutto grazie a Johnny che poco più di un anno fa, RICORDIAMOLO, rinunciò ufficialmente a tutti i ricorsi nelle restanti sedi per riavere il maltolto, o quantomeno toglierlo ai prescritti... il problema è sempre quello ; IL MALE DELLA JUVE HA UN SOLO NOME : ELCAN
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  15. 2 points
    Partita molto complicata perche il Monza è in un ottimo momento , un pareggio potrebbe andare bene ad entrambe
  16. 2 points
    L' ho conosciuto. Persona educatissima, affabile, gentilissima. Mi ha dato anche il suo numero di telefono, perché avevo idea prima o poi di intervistarlo, ai miei tempi di ju29ro, poi è successo tutto il casino, e il progetto è finito in un cassetto. Anche perché con il passaggio redazionale a GLMDJ, ho dato predilezione a scrivere di cose più pesanti e questo tipo di cose le ho un po' sottovalutate. Il calcio poi nel frattempo è andato definitivamente a donne meretrici, e quindi sinceramente mi è passato un po' di mente. Poi lo hanno intervistato in tanti dopo, giornali e tv, quindi c'erano molte meno cose da raccontare... Mi ricordo di quando mi raccontò di un infortunio in campo non mi ricordo più di chi. Dal campo gli fanno segno di entrare, lui prende i borsoni e scatta verso il campo. Sente uno strappo ad una gamba, corre tutto sbilenco con una smorfia di dolore, a soccorrere il giocatore. Dopodiché torna in panca, zoppicando vistosamente, nell'attesa della fine del match, perché cammina a fatica e non vede l'ora di andare a casa. Ma, all'improvviso, si fa male un altro giocatore, dal campo gli fanno segno di entrare, lui prende di nuovo i borsoni e scatta verso il campo. Sente uno strappo ad una gamba, l'altra, quella sana, ora non più sana, corre tutto sbilenco con una smorfia di dolore, a soccorrere il giocatore. In due scatti si è strappato tutte e due le gambe, nel giro di pochi minuti. Deve averlo raccontato anche in tv... Posto una sua intervista, per ricordarlo. Oggi abbiamo avuto l’opportunità di intervistare Sergio Giunta, il mitico e storico massaggiatore della Juventus da metà anni ’90 fino alla stagione 2006/2007. È stato alla Juve negli anni più belli della nostra gioventù juventina, quindi in quelli ruggenti di Lippi, in quelli sfortunati di Ancelotti, nei vincenti sul campo di Capello e in quello della risalita dalla B con Deschamps. È stato molto piacevole fare due chiacchiere con lui, è persona davvero amabile e disponibile, ci ha aperto qualche cassetto dei ricordi e si è percepito benissimo il suo amore per questo sport, la passione per il suo lavoro e il legame speciale avuto con la Juventus. Un mese fa circa avevamo intervistato Moreno Torricelli, uno degli eroi di Roma 1996, ci siamo ripetuti con uno degli artefici dietro le quinte di quel successo bellissimo. A pochi giorni dalla sfida con l’Ajax, speriamo sia di buon auspicio . Un ringraziamento speciale va a Franco Leonetti, senza la gentilezza del quale questa intervista non sarebbe stata possibile. Cosa pensa dei tanti infortuni muscolari che abbiamo avuto negli ultimi anni, quale potrebbe essere per lei la causa principale? È argomento delicato questo ed è difficile fare un’analisi generalizzata. Bisogna valutare bene le cose. A volte ci sono degli affaticamenti muscolari dovuti ai troppi e ravvicinati impegni che i calciatori hanno. È molto soggettiva la cosa. Per quanti parametri tu possa avere degli atleti capiterà che un certo giocatore in un determinato giorno sarà più o meno propenso alla fatica e quindi più o meno soggetto a problemi muscolari. Inoltre, anche un certo tipo di allenamento potrebbe essere adatto per un calciatore ma meno indicato per un altro e portare dunque a dei rischi in tal senso. Negli anni ‘80 e poi ‘90 la preparazione atletica ha conquistato sempre più spazio nel lavoro delle squadre e dopo gli anni ‘90 è ormai quasi sempre personalizzata. Quanto è cambiato il lavoro di un massaggiatore in questi anni e quanto sono evoluti gli strumenti tecnologi per misurare la crescita degli atleti? Io ho iniziato negli anni ’80 col Torino e c’era un certo tipo di modalità di allenamento, non c’era il preparatore atletico che come figura è arrivato negli anni successivi. Il programma di lavoro per chi faceva il mio mestiere si concentrava quasi esclusivamente sul dopo partita, nel defaticante, che allora consisteva o nel massaggio o nell’idromassaggio. Invece con l’avvento dei preparatori atletici – e ancor oggi dopo diverso tempo che sono lontano da quell’ambiente penso sia la stessa cosa – il defaticante fatto all’indomani della partita si è trasformato in una corsettina leggera tanto per scaricare le tossine della gara, ma alcuni calciatori comunque gradiscono ugualmente ricevere un massaggio e fare l’idromassaggio. Oggi ci sono sicuramente tanti macchinari tecnologici in più che aiutano, ma ci devono essere sempre la competenza e l’intuito alla base del nostro mestiere. Spesso dopo i gol Alessandro Del Piero correva ad abbracciarla, sintomo di un grande feeling tra di voi. Lo sente ancora? Come vedrebbe una sua posizione all’interno dell’assetto societario? Ho avuto un bellissimo rapporto con Ale. Io sono arrivato nel ’94 e lui era agli albori della sua carriera ed era lì dall’anno prima. Nel tempo è diventato quel campione che tutti conosciamo. Attualmente non siamo in contatto, anche perché lui è andato prima in Australia come calciatore, poi ora sta spesso in America per le sue attività imprenditoriali e quindi si è allontanato “dalla mia visione”. Mi è capitato di risentirlo alcuni anni fa, poi ho perso il suo telefono e non ci siamo più sentiti. Per quanto riguarda la seconda parte della domanda, sicuramente come persona avrebbe le qualità per ricoprire un ruolo dirigenziale, perché è un ragazzo molto intelligente e sicuramente legato ai colori bianconeri. Rimanendo su Del Piero, lei lo aveva intuito le prime volte che lo vide allenarsi e giocare che avrebbe potuto avere il tipo di carriera che ha avuto e diventare tra le leggende più luminose della storia juventina? Calcisticamente si. Si vedeva che ogni anno diventava sempre più forte. Era poi un ragazzo ambizioso, finito l’allenamento si fermava spesso un’ulteriore mezz’oretta per calciare in porta e provare a migliorare sempre di più, era un grande giocatore già dagli inizi. Ha trovato differenze particolari lavorando prima con Lippi e poi con Capello? Premetto che sono entrambi due grandi allenatori. Il rapporto che ho avuto con Lippi, durato ben 8 anni, è andato oltre l’aspetto lavorativo, si è creato un legame speciale, di confidenza. Si parlava non solo di calcio, ma anche della famiglia, dei figli, dei nipoti, era un rapporto molto intimo se vogliamo. Con Capello era leggermente diverso ma devo dire che son stato bene anche con lui. Quale è stato il giocatore che con più frequenza ricorreva alle sue attenzioni o era particolarmente soggetto a stress muscolari e di contraltare quale quello che al contrario meno aveva bisogno delle sue cure? Chi non aveva quasi mai bisogno delle mie cure erano sicuramente Zidane e Nedved, che bisognava prenderli con la forza per metterli sul lettino. Tra chi gli piaceva il massaggio invece posso citare Fonseca e Trezeguet. O anche, quando lavoravo per il Toro, Leo Junior e Pato Aguilera. Alla fine ho fatto 14 anni di Torino e 13 di Juventus, una vita nel calcio. Della Juventus poi sono stato anche giocatore nelle giovanili, dal ’60 al ’70, giocando con Bettega e Causio, ero un’ala sinistra. Ho giocato pure una partita in prima squadra in amichevole al posto di Menichelli, mi pare nel 1968. Diventare il primo massaggiatore della Juventus, dopo essere stato juventino anche da bambino come giocatore, per me è stato il massimo. E l’essere stato prima un calciatore devo dire che mi ha aiutato molto anche nella mia attività di massaggiatore, mi ha aiutato a capire sia i giocatori che gli allenatori, non ho mai litigato né discusso nemmeno una volta con alcuno. Oltre ai mister bianconeri ho avuto la fortuna di poter stare accanto a quelli del Torino, da Radice a Mondonico, e non ho mai avuto uno screzio con nessuno di loro. Ha un aneddoto sull’Avvocato da raccontarci? Che fosse un gran personaggio è indiscutibile. Personalmente non è che avessi grandi rapporti con lui, occupando il ruolo che avevo non era così frequente poterci parlare. A volte si soffermava agli allenamenti, o quando la domenica si giocava in casa arrivava e parlava col mister. È capitato però a volte che mi facesse delle domande sul tipo di fasciature, perché ne aveva viste in passato sempre di molto voluminose, mentre io con poco cerotto e poche altre cose riuscivo a stabilizzare una caviglia, ad esempio. Per me il contatto con questo grande uomo è stato particolare, perchè io prima di iniziare questa carriera ero operaio in FIAT, per cui ritrovarsi in qualche modo vicino a Giovanni Agnelli non era una cosa di tutti i giorni, era davvero un’emozione per il sottoscritto. Come nacque la vicenda della campagna della vergogna e cosa risponderebbe a chi tutt’oggi ancora insulta la Juve con le farneticanti accuse di doping? Guardi, io queste cose non voglio neanche sentirle, son stato alla Juventus per 13 anni, ho vinto scudetti, la Coppa Campioni e altre coppe assortite, ma non ho mai pensato minimamente ad avvenimenti del genere. Per me sono i giocatori che han vinto, l’ambiente che noi avevamo era fantastico: perché per vincere occorre che i vari comparti siano tra loro ben amalgamati, c’era una bella famiglia. Con Lippi, con Capello, con Ancelotti, con Deschamps, noi si è sempre vinto perché secondo il mio modesto parere eravamo davvero un gruppo unito, un corpo solo. Tra non molto sarà l’anniversario della scomparsa di Andrea Fortunato, un suo ricordo legato a lui? Purtroppo no perché in pratica io sono arrivato nel ’94, l’anno che Fortunato è stato fermo per la tremenda malattia e l’ho incontrato mi pare a Genova quando lui era venuto a trovare la squadra, ma non ho avuto particolari rapporti con lui. Domanda riguardante i settori giovanili. Ultimamente si sta sempre più assistendo a continui infortuni importanti a ragazzi pronti ad esplodere. Secondo lei per quale motivo succede questo? Troppi carichi di lavoro? Lavoro eccessivo per dei ragazzi in sviluppo? Oppure semplice casualita? Anche questa è una domanda a cui non è facile rispondere. Bisogna vedere innanzi tutto cosa fanno adesso nei vari settori giovanili. Io ho fatto il settore giovanile della Juventus, dove avevamo Mario Pedrale che è stato un grandissimo talent scout di giovani, ma parliamo di quasi 50 anni fa. I metodi di allenamento sono sicuramente cambiati, dirle altro sarebbe complicato perché ci sarebbero troppi fattori da valutare. Un tempo nei settori giovanili di sicuro gli allenamenti erano molto più semplici e fisicamente leggeri di oggi, che il calcio sta evolvendo sempre di più verso una fisicità esasperata e alcuni ragazzi potrebbero assorbire meglio i carichi rispetto ad altri. È soggettiva la cosa. C’è qualche calciatore con cui ancora adesso ha un legame particolare? Mi capita spesso di messaggiare con Zidane, Deschamps, Pessotto, per rimanere in chiave juventina. Passando alla sponda granata mi sento ancora con Giacomo Ferri, con Benedetti, Leo Junior, quest’ultimo proprio a dicembre mi ha mandato una foto del suo nipotino con la maglia del Flamenco. Ultima domanda. Lei è stato il massaggiatore dell’ultima Champions vinta dalla Juve. Dopodomani riparte l’avventura europea con i quarti proprio contro l’Ajax. Per lei potrebbe essere veramente l’anno giusto questo, con un Ronaldo in più e un campionato archiviato ben prima di Pasqua? Già negli ultimi anni ci siamo andati vicini con due finali perse e due eliminazioni immeritate, quest’anno con l’apporto di questo eccezionale campione io direi che si potrebbe pensare di poter vincere la coppa. Ma sono sempre dell’idea che il pallone è rotondo e di conseguenza non si può avere certezza. Naturalmente mi auguro che vinca. Io di finali ne ho fatte 4 e ne ho perse 3, anche abbastanza stupidamente. Ho perso quella a Manchester ai rigori col Milan (che è quella che più di tutte mi è rimasta sullo stomaco), quella con il Borussia Dortmund a Monaco 3 a 1 in una stagione che fino alla finale avevamo vinto sempre in casa e fuori, e ho perso contro il Real Madrid ad Amsterdam 1 a 0, dove Pippo Inzaghi – un’altro giocatore che sento sempre volentieri tutt’ora – arrivò fisicamente in condizioni veramente poco ottimali, così come anche lo stesso Del Piero… E loro fino a quel momento erano stati una coppia gol pazzesca. Per questo dico il pallone è rotondo. Noi ci si allenava al mattino, prima della partita della sera, e sembrava che avessimo il cortello tra i denti, la voglia di fare l’impresa. E poi si arrivava alla partita ed eravamo un po’ stressati, scarichi. In più ci sono anche gli avversari. Sono tanti i fattori che incidono insomma. È stato un piacere poterla ospitare. La ringraziamo di cuore. È stato un piacere per me. Lorenzo Nicoletti https://radioblackandwhite1897.wordpress.com/2019/04/08/intervista-a-sergio-giunta/ Caro Sergio, RIP.
  17. 1 point
    Vabbè il Genoa ha perso anche contro di noi
  18. 1 point
    L’Athletic Bilbao nostrano. La squadra del popolo con profonde radici nel territorio. Gli indiani contro i cowboys. L’unica società romantica rimasta in questo calcio di plastica e multinazionali. A proposito quando arriva la Red Bull?
  19. 1 point
    Che schifo, hanno vinto pure i napoLeTami. Pur di veder loro sfuggire lo scudetto sono disposto a rinunciare a leggere@mamozio Inviato dal mio SM-G781B utilizzando Tapatalk
  20. 1 point
    Te che rapporti hai con la Juve essendo tifoso del napoli ? In caso si giocasse un campionato tra Juve Milan e Inter tiferesti per il Milan o per l' Inter ? Domanda seria non è una battuta.
  21. 1 point
    Ma a loro va bene così, l'importante è non aver fatto un piacere ai gobbi e far partire,anzi continuare, la contestasiun!
  22. 1 point
    Espulsioni: 1 di numero. Sta leggenda della svogliatezza è bellissima, gli altri suoi compagni in campo invece tutti col furore agonistico addosso, mangiavano il campo proprio Era un accozzaglia di buonissimi/ottimi giocatori sparsi in campo alla c**** di cane, però una volta era kurpa di di Maria, un'altra del carattere di Paredes, un'altra delle emorroidi del magazziniere...comunque vecchi e ritriti discorsi, che fortunatamente non torneranno più
  23. 1 point
  24. 1 point
    Permettimi di dissociarmi totalmente
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    Thiago Motta🎙️: «Oggi valuteremo le condizioni di Cambiaso, su Douglas Luiz invece potrei anche portarlo, ma visto che voglio tutti al 100% preferisco rimandare il suo ritorno tra i convocati»
  26. 1 point
    Ci siamo fatti distrarre troppo da Alisha...questa è un altra categoria
  27. 1 point
    (si ricorda che la Sprint race è prevista in tutti i GP) Bisognerebbe ricordarlo a Pecco
  28. 1 point
  29. 1 point
  30. 1 point
    Motta dovrebbe riportare Koop in 10 Non possiamo vincere 4-0 troppo spesso, rischiamo di prendere cattive abitudini...
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  33. 1 point
    Oddio, anche il duo Blanc-Cobolli era a livelli assoluti.....
  34. 1 point
    su quella vera e originale c'è scritto Juventus e ce l'abbiamo noi, a loro gli hanno dato una copia posticcia e puzzolente ironia dai social: "Dietro c’è la dicitura - Originale esposto al J-Museum"
  35. 1 point
    La situazione di questo calciatore è tragicomica e paradossale. Degna di film come Paulo Roberto Cotechiño, l'allenatore nel pallone e mezzo destro mezzo sinistro.
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    Questa situazione è come quella degli infortuni, disgustosa.
  37. 1 point
    Era sempre inquadrato era un grande
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    Nico Gonzalez ha subito un infortunio da 1 mese. Tornato dopo 2 mesi Douglas Luiz ha subito un infortunio da massimo 2,3 settimane, tornato a dicembre e di nuovo rotto Cambiaso messo in gruppo dopo 3 giorni Juve Bologna e dopo due settimane ha ancora dolore. 3 indizi fanno una prova. Via tutti via via
  39. 1 point
    presenza iconica di quella Juve non iniziava/finiva una partita senza almeno un'inquadratura a lui dedicata RIP
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  41. 1 point
    Mi ricorda una grandissima Juve. R.i.P
  42. 1 point
    Credo che gli manchino solo difensore centrale e portiere e poi avrà ricoperto tutti i possibili ruoli calcistici durante la sua permanenza alla Juve. Giocatore fondamentale visti tutti gli infortuni che colpiscono la nostra rosa.
  43. 1 point
    Che tristezza, ricordo molto bene Giunta, uno degli uomini dell'epoca lippiana. Tra l'altro non era nemmeno troppo vecchio. Riposi in pace.
  44. 1 point
    Un simbolo per chi come me era bambino negli anni '90. Impossibile non ricordarsi di lui coi baffoni, le borracce in mano, l'abbigliamento Kappa e le esultanze ai nostri gol. Ciao Sergio
  45. 1 point
    Quante cose in gara puoi fare costruire inventare ma trova un minuto per RESTARE SANO CHE DAVANTI ABBIAMO VLAHOVIC E BASTA
  46. 1 point
    https://x.com/juventusfans/status/1868625520155668565?t=EAkWxDNID9Rjd01ULS0UgQ&s=19
  47. 1 point
    Se fossimo in un paese serio il sig. presidente del torino dovrebbe essere convocato dalla procura federale per essere sentito in merito e, nel caso non abbia prove di quello che dice, radiato.
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  49. 1 point
  50. 1 point
    Un proprietario serio avrebbe cacciato Scanavino già da un mesetto…ma siccome un proprietario serio non lo abbiamo….
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