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Showing content with the highest reputation on 27/11/2024 in all areas
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4 pointsNon possiamo fare neanche 5 cambi Una cosa del genere non si e mai vista..che vergogna. Sempre più uguale alla New Holland F.C. di Cobolli Blanc e Secco. JE sinonimo di mediocrità, nel 2006 come oggi.
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3 pointsvabbè, anche capello è uscito senza fare un tiro in porta al liverpool , e aveva uno squadrone francamente l'unico che aveva le palle per andare a comandare in europa era un certo lippi marcello... e non vinceva per i fuoriclasse, ma per lo spirito... abbiamo eliminato il barca con cross di birindelli e testa del panterone, al nou camp
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3 pointsLa differnza di organico era evidente, noi avevamo gente che formava la spina dorsale della nazionale campione del mondo pochi mesi prima, più Bettega ch non andò per infortunio più due mostri ed una serie di giiocatori che oggi, Brio tanto per fare un nome, sarebbe tirolare fisso non solo da noi ma anche in nazionale. Quello che volevo dire è che all'epoca il livello delle squadre inglesi era qualitativamente elevato, lo dimostrano altre meteore, tipo Derby County che arriva in semifinale di coppacampioni e che si permette di suonarle al Real o il West Ham di papà Lampard e Brooking che arriva in finale di Coppacoppe dove si deve arrendere ad un Anderlecht pieno di fuoriclasse (giusto @tifosi3) per tacere del Notthingham due volte campione, o del Tottenham in UEFA. Il Liverpool neanche lo cito. Questo per dire che, in quel decennio, sottovalutare le inglesi, per quanto prive di palmares era un peccato mortale e come accenato prima, viste le altre squadre nei quarti, non fu un sorteggio agevole. Aa bocce ferme tutto sommato sarebbe stato meglio incontrare l'Amburgo in un doppio confronto, ma qyeste sono ferite che ahimè ogni volta che ci passi sopra danno ancora molto fastidio
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3 pointsSi, ma non è che bisogna sapere sempre tutto eh...a volte meglio vivere nell'ignoranza
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3 pointsPer me l'unica sua pecca è che non sta intuendo(tra virgolette) che sarebbe il caso di mettere Kenan al centro del progetto e farlo giocare centralmente da trequartista o sottopunta.
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3 pointsNel frattempo dalle 💩 di Milano... Inter, anche i giudici spaventati: "Quadro inquietante, armi da guerra" Le parole con cui il Gip descrive l'arsenale in mano a Beretta, Ferdico e company mettono paura: "AK 47, Mitragliatrice e bombe a mano, proiezione preoccupante" Cmq niente in confronto alle plusvalenze Mi raccomando continuate ad abbonarvi e a finanziare sta 💩
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2 pointsMadonna che imbarazzo. Giuntoli o a Gennaio mostra perché è stato preso altrimenti a fine anno fuori a pedate. Una roba così non è ammissibile.
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2 pointsPeruzzi credo sia il portiere piu' sottovalutato a livello internazionale dagli anni 90 in poi in UK sbavano ancora per quel cesso a pedali di Seaman, che era tipo al livello di Peruzzi sotto metadone credo che in parte sia per la sfortuna che ha avuto in nazionale, che quando contava era infortunato
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2 pointscmq dai 14 giocatori di movimento per una partita non si vedevano nemmeno all' oratorio cioè è roba da calcio amatoriale, non credo in tempi recenti si sia verificato mai
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2 pointsNon sarebbe male, una volta ogni tanto, vincere una partita. Così, tanto per.
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2 pointsE all'Arsenal l'anno dopo. Sempre con lo squadrone, con un Vieira in più...
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2 pointsE ci credo che si chiude a -200. Gonzalez, Luiz, i soldi che prende Vlahovic, lo stipendio di Arthur, Koop (per ora), l'avere 2 portieri titolari e tantissimi altri soldi buttati alle ortiche.
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2 pointsMilik è stato fuori rosa per due mesi e mezzo st’estate.. poi siccome non son riusciti a sbolognarlo a nessuno, lo han dovuto reintegrare e qui sopra tocca leggere panzane del tipo “eh ma a agosto mica potevano sapere che era marcio” PRAVDA
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2 pointsBisogna cedere la Juve come lo dico da anni. Troppi dilettanti ovunque nello staff medicale, proprieta... guarderei solo Motta e un paio di giocatori. Il resto VIA.
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2 pointsBravo SuperDino, pensavo proprio a quella sera Io c'ero, Serata esaltante, all'epoca uscire con un risultato positivo da un campo inglese era un'impresa, figuriamoci con una vittoria. E poi la coppa era roba loro, i brits se la portavano a casa da sei anni e loro i Villans, quell'anno erano i detentori, quindi viste anche le squadre rimaste, non proprio un sorteggio fortunato. Il piccolo capolavoro aveva la firma di Ron Saunders capace di riportare il titolo nazionale al villa Park, dopo ben 71 anni, ma la stagione successiva non sembra avere lo setsso sapore dolce, per dispute contrattuali, Saunders a febbraio dell'82 saluta la compagnia con la squadra, nei quarti di Coppa Campioni ma in campionato al limite della zona retrocessione. Il cerino resta in mano al vice di Saunders, Tony Barton Barton riesce a traghettare i Villans fuori da acque pericolose e poi, sorprendendo un po tutti, arriva in finale di Coppa. Solo che a Rotterdam con l'Aston Villa c'è anche il Bayern Monaco che in una finale è un partner scomodo un po' per tutti, figuriamoci per una esordiente In Baviera, ammiccano e si danno di gomito pregustando l'ennesimo trionfo, dimenticando che un paio di anni prima, era stato lo strafavorito Amburgo a dover alzare bandiera bianca contro il Nottingham di Brian Clough. Per il Villa non comincia bene, dopo nove minuti devono rinunciare a Rimmer, l'esperto portiere ex Arsenal, ma da li in poi la partita sembra stregata, Bayern all'arrembaggio e Aston Villa in contenimento e contropiede. In campo c'è solo il Bayern ma Spink le prende tutte, mosche comprese, e quando non ci arriva lui ci pensa Evans a salvare sulla linea. Poi all'improvviso, in una delle rare sortite offensive dei Villans, Tony Morley, accenna un passo di danza, va sul fondo e mette il pallone davant alla porta dove un solitario ed incredulo Peter Withe mette dntro il gol della vittoria, per il Bayern è una mazzata. Non la riprenderanno più e la cenerentola Aston Vlla porta la coppa a Birmingham Fast Forward Eccoci al Villa Park, data astrale 2 marzo 1983. La serata è tipicamente britannica, fa freddo ma nonostante la pioggia caduta in giornata il campo è in buone condizioni. Il Trap schiera la Juve con la formazione solita, da recitare tutta d'un fiato, un misto fra una preghiera pagana, una formula magica ed una poesia epica ZoffGentileCabrini...proseguite voi il resto lo sapete. La formazione, dicevo, è la solita, ma il Trap alla faccia di tuti gli stereotipi sul presunto difensivismo si mette a tre dietro, con Cabrini - che arretra in fase di non possesso - Bonini-Tardelli centrali con Bettega largo a destra. Davanti Platini, Boniek e Paolino Rossi. La partita non la da la RAI che opta per la partita di Coppacoppe dell'Inter, con diferita su RAI2 a cura di Bruno Pizzul. La diretta la manda, in quasi tutta Italia, Telemontecarlo, che non inizia certo nel migliore dei modi. Intanto il collegamento dal Villa Park salta quansi subito e gli infreddoliti Luigi Colombo e Josè Altafini vengono ammutoliti da un problema tecnico, e così la telecronaca va in onda dallo studio di Milano dove un impreparato Fabio Capello si prende la briga di sciropparsi quasi un'ora di telecronaca da solo uscedone tutto sommato bene. Ma la serataccia di TMC continua perchè la partita inizia mentre sta andando la pubblicità e nesuno vede in diretta il tacco di Bettega, il cross di Cabrini e l'inzuccata di Pablito, quasi una fotocopia del gol al Brasile di qualche mese prima. Juve in vantaggio dopo nemmeno un minuto. Il Villa si scuote, e spinto del pubblico del Villa Park attacca a folate, è una battaglia, Brio e Withe se le danno di santa ragione, Tardelli incrocia la sciabola con il pericoloso Morley, l'indicazione del Trap a forza di fischi alla pecorara è chiaro: non fatelo andare sul fondo. Ovviamnete la partita la fanno gli inglesi, senza mai pero mai impesierire Zoff se si eccettua un gol annullato, da Weissweiller al centrale scozzese Ken McKnaught per fallo in attacco. Juve che controlla e riesce a rendersi pericolosa in un paio di occasioni. Secondo tempo che inizia con lo stesso copione ma dai e dai, il Villa riesce a riequilibrare l'incontro, cross dalla trequarti di Gibson e zuccata del giocatore più talenuoso della squadra, Gordon Cowans arpiona in tuffo il pallone a centro area e la mette alle spalle di un incolpevole Zoff. La partita a quasto punto cambia spartito, la Juve prende in mano l'iniziativa e l'Aston Villa pur continuando ad attaccare deve farlo in maniera men arrembante, Paltini da una parte e Cowans, ambidestro, piedi vellutati e gran visione di gioco, salgono in cattedra, ne viene fuori un secondo tempo maschio, combattuto ma estreamente interessante. E' la Juve che va più vicina al gol e prima lo sfiora quando Spinks, l'eroe di Rotterdam, devia sul palo una rasoiata di Paolo Rossi e poi lo trova quando su appoggio di Bettega, Michel con un no-look di esterno destro mette un pallone con il contagiri sulla corsa di Boniek, Zibi entra in area e caccia un petardo sul quale stavolta Spinks deve arrendersi. Game, set e match, finisce fra gli applausi del Villa Park il ritorno nonostante le scarmanzie del Trap è solo una formalità, il 3 - 1 finale mette il timbro sul biglietto aereo per Łodz, la semifianale è col Widzew è a casa Boniek. Speriamo di rivivere uan serata simile domani sera
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2 pointsLo dico da sempre , questa competizione x noi è maledetta sotto tutti gli aspetti.... Neve , aerei in ritardo tutte a noi capitano le stranezze , a qualcuno altro invece grazie ad una millenaria eruzione di un vulcano costrinse la squadra avversaria a 24 ore di viaggio in pullman.....
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1 pointOggettivamente un mistero il fatto che venga così poco considerato. Praticamente ne parliamo solo noi e i laziali
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1 pointMa è ovvio che finirà così. O va come hai detto te, oppure "indagano" solo l'inda e finisce tutto in una bolla di sapone (o prescrizione, o pene lievi, o paga un cogli*ne qualsiasi della società x tutti e la società viene dichiarata parte lesa...) La strada è già tracciata, devono solo capire quale conviene prendere. Ma il punto di arrivo (a prescindere da quale sarà il percorso) è scontato al 100% che porterà all'assoluzione totale dei prescritti, di marotta, di inzaghi, dei giocatori ecc. D'altronde loro mica sono la Juve...
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1 pointProprio poco fa leggevo che un parlamentare avrebbe sollecitato un'inchiesta da parte delle Autorità estesa a tutte le curve, perchè si ritiene che il problema sia più o meno generale. Un'ottima cosa , sicuramente. Pienamente condivisibile .Se non fosse che a me questa faccenda fa venire un maligno e anche un pò perfido dubbio ( a pensar male...si sa!!!) .Vuoi vedere che adesso qualcuno, finirà per applicare il principio " tutti colpevoli, nessun colpevole" in modo da confondere le cose e parare le terga alle milanesi? Io spero di no, ma , si sa mai!!!
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1 pointD'accordissimo. Il 20-30% citato da altri utenti è una vera sottostima. O meglio, occorre riconoscere che esistono allenatori (Gasperini ad esempio, per certe peculiarità Conte) che sanno incidere con una percentuale molto alta nella resa della squadra. Sono i risultati a parlare per loro. Alle volte ci si lascia offuscare dalle vittorie. Vincere non è mai banale, rivincere men che meno. È altrettanto vero che occorre avere l'abilità di contestualizzare le vittorie. Ad esempio, quanto valgono in valore relativo le Champions vinte negli ultimi anni da Ancelotti?
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1 pointQuesto, avendo fiutato le difficoltà, lo rivuole in prestito aggratis con magari parte dell'ingaggio da parte della juve, praticamente circonvenzione di incapace.
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1 pointAbodi: "Non mi aspetto sanzioni, ma le norme federali e sportive prevedono che non ci siano rapporti, soprattutto di questo tipo, tra tesserati e delinquenti sotto forma di tifosi" Il ministro dello sport dice che le "norme federali e sportive" sono in sostanza carta straccia, ma non lo dice per denunciare la cosa, ma prendendone atto, accettandola come se fosse tutto normale. Che schifo!
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1 pointalmeno koop gioca...male ma gioca. che luiz non giocasse mai non era preventivabile, purtroppo. imho sono i 40 per gonzalez che fanno inkazzare!
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1 pointDa una parte mi affascina la decisione di Motta di andare in trasferta con gli uomini contati, è una cosa che carica tantissimo i giocator però io nel dubbio due ragazzin due i li avrei portati, Anghelé e Vacca precisamente.
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1 pointCosa succede a Peppino di Capri? Inizia a sbroccare? "Voglio farmi del male" Apparso davanti ai microfoni, Guardiola non ha potuto nascondere un graffio sul volto e altri segni sul volto. Nello spogliatoio, molto probabilmente, sarà arirvato il rimprovero per la sua squadra, ma il tecnico spagnolo sembra essersela presa anche, e soprattutto, con sé stesso. In conferenza stampa, uno dei giornalisti presenti gli ha chiesto cosa fosse successo, lui ha risposto: "I graffi? Li ho fatti con le mie dita. Voglio farmi del male". Una risposta secca che non lascia spazio a repliche, ma che fa riflettere sul momento che sta vivendo Pep al City. Prossimo step si toglierà la giacca o questo è già lo step successivo?
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1 pointSi...anche Zaniolo è stato operato da Mariani... rotto il crociato a gennaio 2020, operato appunto da Mariani, rientrato a luglio e a settembre s'è rotto l'altro crociato...e poi l'hanno mandato in Austria a operarsi. Milik rotto il crociato a ottobre 2016, rientrato a febbraio 2017 (dopo 4 mesi...) e a settembre 2017 s'è rotto l'altro crociato. Anche Pjaca è stato operato da Mariani... lui però è stato fuori 8 mesi (anche se bisogna capire se effettivamente fosse indisponibile o se non venisse utilizzato perché era fuori condizione), però pure lui poi s'è rotto anche l'altro crociato. Anche Strootman operato da Mariani al crociato poi l'han dovuto operare di nuovo allo stesso ginocchio...non mi pare che sia proprio na garanzia insomma...anche perché a giocare coi crociati e fare i luminari di sta m*****a coi recuperi lampo rovini la carriera alla gente
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1 pointBe giuntoli per ora non sta brillando Sei alla juve e prendi mln Anche a voler fare i buoni Sei senza punte ma hai 2 portieri analoghi Koopmainers e dluiz sono costati 100 mln Sei sesto in serie A. Vediamo
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1 pointPartita struggente. Direi generazionale. Mi riferisco ovviamente alla gara del 2 marzo 1983.
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1 pointZigoni il ribelle in pelliccia I suoi 80 anni incontrando De André e Pasolini. E studiando Platone e Kant DI ALBERTO FACCHINETTI · 23 nov 2024 “Il calcio mi ha stufato, seguo solo le mie squadre, Verona, Roma e Inter. E quella di mio figlio” “Oggi sarei miliardario perché ero il migliore del mondo. Poi arrivò Maradona” Gianfranco Zigoni è appena uscito dalla sua casa di Oderzo e si incammina, come fa tutti i giorni, verso il circolo ricreativo dove all’esterno campeggia da poche settimane un murale con il suo volto. Un concittadino in bicicletta lo sorpassa appena e gli urla: “Zigo, guarda come cammini ancora bello dritto, sembri un cinquantenne”. L’ex calciatore di Juventus, Genoa, Roma e Verona scuote la testa: “Ma cosa ti meravigli, io sono leggenda!”. “Stai arrivando a una cifra tonda, Zigo”. “Non rompere i co*****i anche tu, lunedì chiudo il telefono e non rispondo a nessuno. La festa si fa quando nasce un bambino, non quando uno compie ottanta anni”. Lunedì 25 novembre Gianfranco Zigoni diventa ottuagenario, rimanendo fedele al se stesso di quando da calciatore negli anni Sessanta e Settanta non sopportava gli arbitri, prendeva squalifiche da record e si sedeva (l’ha fatto una volta) in panchina con indosso una pelliccia e in testa un cappello da cowboy. Quest’ultima è l’istantanea di una carriera, basta digitare il suo nome su Google e quella risulta essere la sua foto più diffusa. Un’icona lo è diventato in quel momento. Al Bentegodi si giocava Verona-fiorentina, Zigoni torna disponibile, guarda caso da una giornata di squalifica, e l’allenatore Ferruccio Valcareggi preferisce far giocare in attacco la coppia Luppi-Marchi, lasciando fuori il suo pupillo. È febbraio, fa freddo e Gianfranco opta per un abbigliamento poco consono per la Serie A di allora come per quella di oggi. C’è da vincere una scommessa fatta in spogliatoio con i compagni. In quel periodo, ma anche adesso che fa ottant’anni, Zigo si sentiva più forte di Pelé ed era amatissimo dai tifosi dell’Hellas: “Dio Zigo, pensaci tu”. L’attaccante ribelle fu anche uno dei protagonisti della Fatal Verona che nel 1973 fece perdere lo scudetto al Milan con un’incredibile vittoria per 5-3 passata alla storia. Arrivato davanti al murale, sembra commuoversi. “L’hanno realizzato degli amici – racconta al Foglio Sportivo – io non avrei voluto, mi sento a disagio quando lo vedo. Cosa ho fatto per meritarlo? Sono stato solo un calciatore, ok, il più forte di tutti. Ma non conta nulla, io sono nulla e non mi frega un c**** di nulla”. All’interno dello spazio ci sono gli amici, un televisore che fa vedere le partite. “Qui soprattutto si mangia salame e si beve vino. Il calcio mi ha stufato, seguo solamente le mie squadre, Verona e Roma, l’Inter per cui tifavo da piccolo e le formazioni dove c’è mio figlio Gianmarco, ora al Taranto”. Come era il suo calcio? “Un tempo il calcio era più povero ma più sicuro, ti promettevano un milione di lire e te lo davano. Il procuratore? Sì, io avevo quello che mi procurava damigiane di raboso. Sarei miliardario oggi se ne avessi avuto uno per davvero, essendo stato io il miglior giocatore al mondo, Maradona è arrivato dopo. Non mi sono mai interessato ai soldi, io sul denaro ho vinto, mentre George Best ha stravinto. Certo oggi averne avuto qualcuno in più, mi sarebbero serviti, ma non per me stesso, per poter donarli ai poveri, alle famiglie con bambini che ne hanno bisogno. Magari anche per lasciare qualcosa ai figli e nipoti per una vita più rilassante, i giovani di adesso hanno mille problemi, un tempo la vita era più lenta. Ora i ragazzi quasi non sognano più”. Gianfranco da piccolo non sognava di fare il calciatore, ma il falegname, perché sia un fratello che un cugino lo erano, il legno e i boschi gli sono sempre piaciuti. Poi però dopo aver iniziato a giocare a pallone nel patronato dietro casa, lo chiama il Pordenone, che aveva allora un legame diretto con la Juventus. Il passaggio a Torino fu quasi scontato per un ragazzino con quel talento. “Piansi perché non volevo uscire dal mio Bronx. Quando arrivai a Torino, vidi per la prima volta in vita un tram. A casa ho una foto di quella formazione bianconera. Tanti dei miei ex compagni sono scomparsi, siamo rimasti vivi solo io e Gino Stacchini. Quando muore un ex calciatore io sto male per giorni, sono fatto così. Ho provato dolore per Aldo Bet, Anastasi, Ginulfi, Vendrame, Mascetti.. Toccandomi i co*****i, io sto bene, spero solo di morire prima dei figli e nipoti”. Negli ultimi anni Zigoni per sua scelta personale è uscito raramente da Oderzo, che definisce “la mia patria”. Si muove a piedi per il paesotto trevigiano, raramente prende l’auto e quando lo fa in automatico si accende il cd di Fabrizio De André. “L’ho conosciuto quando giocavo con il Genoa, un paio di volte è venuto a salutarci. Avrei scoperto più tardi che ero uno dei suoi idoli. Se n’è andato troppo presto, aveva 58 anni e andava per i 59, esattamente l’età in cui è scomparso mio padre. Ascolto sempre La Buona Novella, disco nel quale ci sono canzoni spirituali. Io mi definisco un buddista anarchico. Fatico a credere in Dio anche se ci provo, la ricerca è lunga e difficile. A messa non ci vado, mi annoio troppo, in chiesa vado solo quando un amico sale al cielo. Credo comunque più in Dio che nell’uomo, pensa quanto poco credo in quest’ultimo. Se dovessi fare una scommessa direi che Dio non esiste, sennò i bambini non morirebbero in guerra. I preti mi dicono che è tutto un disegno. Sì, ma un disegno del c****”. Zigoni nella sua vita ha avuto l’occasione di conoscere anche Pier Paolo Pasolini. “Nel 1972 in una partita di beneficenza ho giocato con lui, non ero a conoscenza del fatto che ci sapesse fare con il pallone. Invece mi ha fatto un cross di esterno destro e ioho fatto gol di testa. Madonna, Pier Paolo, questo è un colpo da Serie A. Ma mi prendi per il c**o? mi chiede il poeta. Non mi permetterei mai! E ci siamo abbracciati. Ho visto nei suoi occhi una gioia incredibile. Tre anni dopo ci sarebbe stata la sua tragica morte. Nel frattempo avevo passato insieme a lui una nottata al King’s di Jesolo, la discoteca, non a parlare di calcio. Ma di filosofia”. Zigoni dice che al pomeriggio legge ancora molto. “Io sono un genio in tutto. Hai letto la poesia che ho scritto? Studio Platone, Aristotele, Hesse, Kant. Ma mi diverto ancora guardando i film di Totò, in casa avrò 50 sue videocassette. Appena Totò apre bocca, io mi sento felice”. Senza usare il cellulare per gli auguri: buon compleanno, Zigo.
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1 pointQuesto rientra prima di Nico Gonzalez.
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1 pointquoto. lasciatelo tranquillo. lasciatelo sbagliare. ne ha il diritto.
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1 pointYldiz deve giocare titolare. Deve avere la possibilità di sbagliare un tot di partite, perché ha 19 anni, perché i numeri 10, a parte Messi e altri 2 o 3 nella storia del calcio, sono discontinui per natura.