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9 pointsSpero si legga Qualcuno doveva pur diglielo …
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6 pointsL'IMBOSCATA - Una sola strada per battere Gravina e Ceferin: la Juve vada al Tar e a Strasburgo per bloccare il campionato e congelare lista club per le coppe. Rovella, Transfermarkt e quello che Chinè non potrà mai spiegare 26.05.2023 di Andrea Bosco Il problema non è se la Juventus sarà penalizzata in questo (o nel prossimo campionato) con una marea di punti superiore ai 10 comminati da Giuseppe Chinè. Il problema (se la Juventus non è colpevole, se ha agito correttamente come ha sempre dichiarato) è se vuole vincere o piuttosto voglia solo dare l'impressione di cercare di “vincere“. Se la Juventus vuole davvero difendersi, e davvero vuole “vincere“ allora deve andare al Tar. Deve bloccare il campionato. Deve fare quanto non fece (mal consigliata da Luca Cordero di Montezemolo) nel 2006: andare al Tar. Se la Juventus non ha percezione che è impossibile vincere senza abbattere Gabriele Gravina e la sua federazione, allora meglio sarebbe accettasse le pene, compresa la serie B. E meglio sarebbe dirlo ai tifosi: la Juventus che voi amate non esiste e non esisterà più. Se Elkann e i suoi consiglieri non hanno percezione di questo, significa che vivono sulla Luna. Meglio sarebbe, allora, uscire dalla Borsa, meglio sarebbe vendere ad altri il club, meglio sarebbe dichiarare il “fallimento” di un progetto che non può essere rammendato. Pezo el tacòn del buso, dicono nella mia Laguna. Non c'è pezza possibile. Elkann che è un brillante uomo d'impresa dovrebbe saperlo: quando sei in difficoltà è indispensabile alzare il livello dello scontro: altro che “patteggiamento“. E se vuoi azzoppare Ceferin (che sta ipotizzando di escluderti per due, forse tre stagioni dall'Europa, non solo dalla Champion's, dall'Europa tutta), sempre che non lo facciano il Tribunale di Madrid e l'Alta Corte Europea di Giustizia, alla devi rivolgerti al Tribunale dei Diritti Umani di Strasburgo, là dove la Juventus non si è mai rivolta, benché nel 2006 una relazione del celebre avvocato J.M. Dupont avesse indicato all'allora presidente Cobolli Gigli, quel “foro“ come l'unico in grado di farla uscire dalla melma di un processo farsesco celebrato in poco più di una settimana e per ammissione di uno dei giudici di quel collegio (Sandulli, chi era costui?) “sull'onda del sentire popolare “ . Non ci sono altre strade. Anzi: questo è il momento. Solo pochi nell'opinione pubblica e tra i media stanno sposando la liceità (si fa per dire) dell' azione di Chinè. Addirittura il “nemico“ Mourinho ha inveito contro la Federazione, parlando pubblicamente di “campionato falsato“. Lotito ha lodato la Juve. Di riforma urgente della giustizia sportiva hanno parlato il ministro dello sport Abodi e quello del Coni, Malagò. Dopo le parole i fatti, please: sarebbe ora. Certo che se il maggiore quotidiano del Paese ti spiega che la giustizia sportiva vigente è il massimo dell'equità, allora, “Houston, abbiamo un problema“. Quindi: se non ora, quando? Peccato che ancora una volta l'indignazione stia montando solo “dopo“ che la Juventus è stata “macellata“. Le plusvalenze sono il sesso degli angeli. E Giuseppe Chinè non potrà mai spiegare per quale motivo un Rovella acquistato per tot milioni, oggi ne valga il triplo. Il dottor Chinè oltre che indottrinarsi su Transfermarkt dovrebbe farsi una vera cultura calcistica. Giuseppe Chinè, calabrese di Bovalino, essendo stato capo di gabinetto del governo Draghi deve essere una persona assai competente nel suo mestiere. E forse per questo Gravina lo ha scelto per l'incarico di procuratore federale, dopo aver congedato Giuseppe Pecararo. Mi piacerebbe che spiegasse per quale motivo Giuseppe Chinè “da aggiunto“ a Latina all'epoca del furto di passaporti e patenti in bianco alla Motorizzazione della cittadina laziale, non abbia amai mostrato, sul tema, un “sussulto“. Secondo il compianto ex procuratore federale Porceddu, tra quei passaporti figuravano anche quelli di alcuni calciatori: compreso quello di Alvaro Recoba. Mi ha telefonato l'avvocato Massimo Durante che lodevolmente sta mettendo a punto una piattaforma (tipo la Rousseau) che si chiamerà “Identità bianconera“ , per discutere (non del giocatore brocco o dell'allenatore da cambiare) ma dei mali e dei problemi che affliggono in calcio nostrano. Ho promesso di dare una mano. Spero saremo in tanti. Voglio essere chiaro: se la Juventus risulterà colpevole io che sono prossimo ai 78 anni e che (per caso) ho cominciato a tifarla da quando ne avevo 7, dopo un orrendo Spal – Juventus visto con mio padre a Ferrara: rete di Karl Hansen, la pretenderò “punita“ in tutte le sedi. E non importa se la mia sensazione sia che i numerosi errori prodotti da Andrea Agnelli (e dalla sua dirigenza), assieme agli scudetti e ai cento trofei, abbiano fatto da detonatore al disastro che è sotto agli occhi di tutti. Errori e invidia. Quando vinci troppo come più di uno ha detto “fai male al sistema“. E questo è un paese democratico ma non liberale. Questo è paese che non perdona: il profitto al pari del successo. Chi troppo vince va fermato. Ma non c'è solo la talebana giustizia sportiva. La Juventus ha fatto il Tafazzi. C'è stata anche l'arroganza. I sogni mostruosamente proibiti di espansione e di vittoria. L'idea che un campione (Ronaldo) per quanto eccelso potesse bastare a vincere in Europa. Gli errori di mercato e gli errori (bilancio in rosso) di gestione. L'incapacità di costruire una stabile “difesa“ mediatica contro i reiterati attacchi del sistema. Se non hai una vera strategia, se ritieni inattaccabile la torre di cristallo nella quale vivi, quotidianamente respiri nell'iperuranio: in una “non“ realtà. E allora congedi i Marotta. E allora ti fai più nemici che amici. E allora non coltivi la politica. Che in un paese come l'Italia conta anche per l'assunzione di una donna delle pulizie. Il club Juventus dopo la morte di Gianni e Umberto Agnelli ha vissuto di ricordi, con l'idea di plasmare il presente e il futuro con sistemi “nuovi“. Andrea Agnelli ebbe le intuizioni Marotta e Conte. Ma poi l'ego smisurato alla fine prevalse e l'uomo dei 9 scudetti consecutivi, non sarà (purtroppo per lui) rammentato per questo non replicabile palmares ma per aver distrutto la società della quale oltre che ex presidente è anche tifoso fin da bambino. “Si vis pacem, para bellum“ recita un proverbio latino: se vuoi la pace preparati alla guerra . La Juventus non l'ha fatto. E' andata contro chi le spara missili con le spade di legno. E tanto per rammentare: pendono ancora due ricorsi (non rammento più in quali fori) relativi a Calciopoli e alla richiesta di togliere dalla bacheca dell'Inter lo “scudetto di cartone“. Tempo perso . Forse è tardi per recuperare. Ma se ancora esistono margini di recupero questi si chiamano Tar (la cosa più temuta dal sistema, non a caso quella parola è vietata tra i commentatori della carta stampata , quelli televisivi e quelli radiofonici) e Corte di Strasburgo. Il Tar può bloccare il campionato. Può impedire la ratifica della classifica. Può impedire la consegna della medesima all'Uefa per l'iscrizione ai vari tornei. Tradotto: se vai al Tar puoi distruggere il Palazzo. Se non ci va troverai sempre un Petrucci ex presidente del Coni, attuale presidente della Federazione Basket che la riforma della giustizia sportiva non la vuole. Lui ama gli inutili “tavoli della pace“. Quelli che fanno fare bella figura a lui e non servono ad una mazza. Pare che i tifosi abbiano in mente una eclatante forma di protesta contro la Federazione. Di qualsiasi cosa si tratti il mio auspicio è che sia fatta in forma pacifica. Questa Federazione neppure vale il disprezzo. Figuriamoci la (eventuale) violenza. Altri commentatori vi racconteranno del futuro di Allegri, di quello di Vlahovic, Rabiot e Di Maria. Qualcuno vi spiegherà che la Juventus vincendo le prossime due gare potrebbe ancora arrivare in Champion's. Qualcuno (Evelina, ma cosa ti è saltato in mente?) vi racconterà che la “vendetta“ di Ceferin (con quella faccia da Kgb, quell'espressione da Stasi che ha lui, satrapo del Potere) sarà implacabile. E qualcuno parlerà anche di Juventus – Milan che una volta era un match di cartello. Oggi solo l'appendice dell'infamia accaduta lunedì scorso: l'annuncio della penalizzazione alla Juve di 10 punti mentre la squadra usciva dallo spogliatoio prima di Empoli-Juve. Vai Chinè, che vai forte. Chinè, l'uomo che è riuscito, a smentire se stesso: 9 punti di penalizzazione nel primo processo. Poi 15 senza fare un plisset per l'afflittività: (pensa che persino il correttore automatico segnala in rosso trattarsi di cazzata) di Torquemada Torsello. Ora 10. Che gente questi federali! Del resto ci fu un presidente (federale, federale) che (avvolto in Aristotele e Platone ) “decise di non decidere“. Questi sono. E non cambieranno.
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5 pointsnon me ne frega niente di quanti punti ci danno o per quanti anni ci escludono, io in sto sistema mafioso non ci voglio più stare. L'unica mia speranza per continuare a seguire il calcio è la Superlega, quindi avanti a caxxo duro contro tutto e tutti.
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5 pointsSiccome per la questione superlega la uefa non può punire la Juve, sfrutta una situazione che non ha niente a che fare per fargliela pagare comunque. Non so se mi indigna di più quello che sta facendo la UEFA o come viene raccontata questa situazione, perché sostanzialmente stanno descrivendo un vergognoso ricatto, ma lo stanno raccontando come se fosse una cosa normalissima.
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5 pointsCiò che scrive Bosco è esattamente ciò che pensa la stragrande maggioranza dei tifosi juventini. Perché è la pura e semplice realtà dei fatti. Chi pensa cose diverse ha, ormai è assodato, dei seri problemi di comprendonio o di voler bene davvero alla Juve. Non ci sono altre possibilità. Tertium non datur.
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4 pointsSi ma gli anni sono stati 10 non 9.
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3 pointsMettiamoci comodi, pop corn e poltrona! Inoltre è impensabile che l'operazione SuperLega fosse portata avanti da AA senza il benestare di JE; non dimentichiamo che nel CDA aveva messo lui Arrivabene
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3 pointsMi chiedo cosa abbiano in comune Ceferin, la Evelina e i tifosi bianconeri che non fanno altro che ripetere ad ogni piè sospinto di abbandonare questa pagliacciata di Superlega. Come se a furia di dirlo volessero convincere se stessi oltre che gli altri che la Superlega non esiste, che la Superlega è il male. Si direbbe quasi un disturbo ossessivo compulsivo, quasi come quello del Cervo Portoghese di cui spesso si riportano i post su queste pagine... Inviato dal mio SM-G781B utilizzando Tapatalk
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3 pointsSi è fatto tatuare come quell'altro sfigato di Pioli che se lo è fatto l'anno scorso. Una poverata da perdenti certificati. E qualcuno lo vorrebbe da noi
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3 pointsSocietà intransigente e severa coi propri tifosi, passiva e molle coi nemici.
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3 pointsL'UEFA è ormai un esercito di burocrati e politicanti che vuole banchettare sugli enormi rischi d'impresa che pesano sul groppone delle società di calcio, lasciando loro le briciole. Pensano solo a spartirsi poltrone, grana e potere. La pandemia ha fatto venire a galla tutte le magagne. O si riforma pesantemente il sistema calcio a tutti i livelli, ma seriamente, o non ne usciamo. In termini di spettacolo e appeal la vera Superlega è ormai la Premier, e questo l'UEFA lo sa benissimo.
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3 pointsDelusione proprio come uomo. Posso capire la testa ai mondiali, è umano. Posso capire che alla sua età non si possa giocare 90 minuti intensissimi. Ma in una partita come quella di Siviglia, non capire il momento e fare quella ciofeca di colpetto sotto, cercando la giocata ad effetto invece che il gol a tutti i costi, scegliendo PROFESSIONALMENTE la soluzione con meno rischi, è inaccettabile. Fuori dalle palle, e si vergogni. Qui abbiamo avuto giocatori che valevano 10 volte lui, e nessuno ha bisogno di riempirsi gli occhi con numeri da foca ammaestrata.
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2 pointsCome ha scritto anche Zampini in un post su FB, il ricatto (mafioso) supera il diritto e diventa esso stesso legge. Io Uefa non ti punisco perché hai violato qualche regola, ma uso questa presunta violazione, a questo punto molto presunta proprio perché viene usata come pretesto, per punirti perché vuoi fare la Superlega.
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2 pointsSi esatto, l'ho scritto la pagina prima, in pieno stile mafioso. ma ripeto, per chi ancora continua a guardare il dito e non la luna, che non bisogna pensare alla SuperLega così come è stata malamente presentata, cioè un torneo d'élite per 12 squadre. Ma come un segnale di rottura verso lo status quo imposto dalla uefa. I club, giustissimamente, non vogliono più che la Uefa gestisca e trattenga gran parte del denaro che sono invece gli stessi club che generano con investimenti e attrattiva delle singole squadre.
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2 pointsQuesto fine dicitore ha espresso quello che pensiamo tutti, con sobrietà, rispetto per l'istituzione Juventus e soprattutto senza arroganza. Le mani giunte simboleggiano, in maniera inequivocabile, un invito sincero, quasi una preghiera, ad assumere un atteggiamento più consono alle difficoltà che stiamo attraversando!
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2 pointsMa infatti io me la prendo con chi li compra. Tu sei libero di metterli a 200 euro e tu sei libero di non comprarli. Se riempi lo stadio fai passare il messaggio che quel prezzo andasse bene
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2 pointscontinui a non capire che il problema è POLITICO/ECONOMICO ed è ben più grosso degli introiti di 2 anni della coppa. qui non si sta parlando dei prossimi 2 anni, ma dei prossimi cinquanta.
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2 pointsPer me il presente attuale, con gli attuali presupposti, è niente più e niente meno che una presa per il hulo.
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2 pointsLello Merola, ci spiega che basta il sospetto... Mentre per abodi, dppo che si è punita la juve, si può liberare la caverna...
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2 pointsMA DAI! ma chi l'avrebbe mai potuto immaginare, eh....
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2 pointsBoicottare e non cedere di un millimetro sulla questione ESL. Inviato dal mio SM-A528B utilizzando Tapatalk
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2 points"Eh ma loro fanno i comunicati su twitter!!!!!" strano, son capaci di scrivere 4 rutti su twitter, ma di far mandare una pec dal loro avvocato chiedendo la riomozione del loro logo dal sito con una bella diffida a fianco non sono capaci. si vede che avranno perso la password della pec di aruba...
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2 pointsstrano, a sentire gli utenti che pensano di saperla molto lunga sulla faccenda la UEFA ci sta ricattando eprchè vuole che rinunciamo a una cosa che non è mai esistita e che è morta e sepolta. chissà come mai...
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2 pointsi conti hanno cominciato a non andare bene proprio quando è venuta meno l'etica del lavoro. Un acquisto a gazzo non rovina nessuno due idem ma se canni 3-4 campagne acquisti di fila poi la matematica quella è... una rosa è composta da 22-25 acquisti. Rabiot e Ramsey a zero nella stessa sessione tutta la finanza creativa dei vari Romero, Pellegrini, Demiral,Arthur, Mandragora,ecc. Kulusevski pagato 35 milioni dopo letteralmente 6 MESI di calcio in provincia McKennie medioman Locatelli strapagato ( il prezzo per averlo avuto in prestito 2 anni gratis) Kean strapagato (il prezzo per essere andati ad elemosianrlo a 6 ore dalla chiusura del mercato) Pogba preso per 4 anni quando era da 3 che giocava pochissimo (e ora siamo tutti a pregare ) Paredes già detto Di Maria idem Zakaria preso a fare la mezzala (??!!) ecc.ecc. Questo stiamo stati negli ultimi anni. E tutto è cominciato quando le cose andavano bene. E dato che andavano bene ci siamo seduti comodamente a trastullarci, annullando in poco tempo un gap tecnico che era semplicemente allucinante. Questa era la rosa dell'inter quando arrivò marotta: https://it.wikipedia.org/wiki/Football_Club_Internazionale_Milano_2018-2019 nessun trucco, nessun inganno, tutto vero: Joao Mario, Keita Balde, Vecino, Karamoh, Nainggolan, Dalbert, Vrsaljko, borja Valero, Ranocchia,ecc.ecc. Ma poi voglio dire... chi sono stati i nostri migliori acquisti (o comunque innesti in rosa) quest'anno? per me in ordine: Fagioli - Gatti - kostic Ossia un ragazzo con tecnica e voglia di emergere un 25enne che ha fatto tanta gavetta e c'ha tanta grinta un esterno che nel fare quel lavoro (quinto a centrocampo) è da anni tra i migliori in europa. Non un fenomeno, ma un onestissimo mestierante. In sintesi: gente giovane, gente motivata e gente utile ad un progetto. Non è difficile. Se hai voglia
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2 pointsper me la soluzione è semplice: mix tra incompetenza e poca voglia di lavorare. Ti serve un regista? e che problema c'è. Il psg ha come esubero Paredes. Guadagna uno sproposito, non gioca da 6 mesi, ma ehi, perchè provare a sviluppare Rovella o spendere 15 milioni su Enzo Fernandez? prendiamo questo qui, facile, easy La squadra ha problemi realizzativi? e noi prendiamo il capocannoniere della serie A 22enne per 80 milioni. Dopo 18 mesi stiamo a dire se merita la Juve o no. Serve un centrale dopo aver venduto De Ligt? e che problema c'è. l'inter sta chiudendo bremer a 30, noi gliene offriamo 45 e quasi raddoppiamo l'offerta di ingaggio interista ehehehe Il tutto ovviamente quando per evitare proprio di scomodarsi d'estate rinnovano i vari De Sciglio, Alex Sandro,ecc.
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2 pointsPiù mi rileggo il mio manuale di diritto comunitario sulla concorrenza più mi rendo conto che l'abuso della posizione dominante della UEFA è, per l’appunto, da manuale
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2 pointsLa risposta è "Juventus caccapopò"
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2 pointsFa tenerezza vedere ancora molti qua dentro che si arrabattano coi punti, l'EL, la Conference, quest'anno no, l'anno prossimo sì, o forse no. Quelli che sperano nel patteggiamento. Come patteggiare con un rapinatore. Eppure nel 2006 ci hanno mandato in B con uno scudetto appena vinto. E non abbiamo capito. Pensavamo che ritornando, (quasi) forti come prima, ci avrebbero rispettati. E invece no, hanno rosicato e si sono attrezzati. Quest'anno si sono divertiti a darci punti a c****, come gli gira, senza nemmeno un motivo, anzi "proprio per non mandarti in Europa". Non c'è più nessuna regola, nessun motivo: gli stiamo sulle palle e ci bastonano come gli pare. E' inutile ascoltare avvocati, opinionisti, fare ragionamenti. Probabilmente oggi stiamo facendo cose, regolarissime, che domani ci verranno contestate e porteranno a nuove condanne. Anche se oggi patteggi, domani si ricomincia. Finché non lo capiamo non possiamo andare avanti. Quando lo capiremo, probabilmente seguiremo il curling. La proprietà è complice? Non lo so, mi sembra da idioti. E' possibile, ma me ne frega sempre meno. Se vogliono questo, che se lo tengano. Non mi diverte, non mi interessa, più passa il tempo più cresce lo schifo.
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1 pointHa ragione, il Napoli con la ndrangheta non ha nulla a che vedere....
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1 pointin realtà è che siamo stati talmente pirla da non usare delle sim senza nome
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1 pointbeh dai..qui sul forum la maggioranza preferirebbe l'estinzione totale del calcio italico e dell'uefa. che poi ci sia qualche pensiero disconrdante, credo che faccia parte di un normale scostamento statistico su cui inutile fare troppi ragionamenti
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1 pointnon ho letto (e non ho intenzione di farlo!) l'articolo sulla caccarosa ma immagino che dopo il titolone acchiappaclic si siano premuniti nell'articolo con le solite frasi da dico non dico (si sospetta che, voci bene informate dicono, una fonte anonima confida...eccecc.) tutte robe che rendono quasi impossibile scalfire il muro della disinformazione italica nei tribunali (per via della libertà di stampa sbandierata in ogni dove e dei rapporti simbiotici tra giornalisti e procuratori). invece lasciare che una dipendente uefa, membro aggiuntivo della UEFA nel Consiglio della FIFA e confermata dal 2021 membro del Fifa Council, apertamente minacci sanzioni a fronte di un ricatto su una questione in discussione alla corte di giustizia europea è assurdo!
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1 pointvedremo come andrà a finire, sicuramente stiamo facendo una lotta da soli e gli altri club (real e Barcellona in primis) dovranno rendersene conto e darcene atto (come non so, ma con risposte economiche si aggiustano tante cose).vedremo.
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1 pointUn lettore scrive alla giornalaccio rosa, leggete la risposta I MERITI DELLA JUVE E LA NASCITA DI UNA NUOVA ERA DEL CALCIO ITALIANO di FRANCO ARTURI · 26 mag 2023 Tutti addosso alla Juventus: ma proprio non abbiamo combinato niente di buono noi bianconeri? Fulvio Accesini Credo che il quesito meriti una risposta onesta e affermativa. La Juventus, anche di questi tempi, conserva importanti meriti. Ne individuo tre principali. Il primo è aver costruito il proprio impianto di proprietà, pur se un po’ sottodimensionato rispetto ai grandi club d’Europa: da questo punto di vista la società è avanti anni e anni rispetto alle principali concorrenti italiane. Il secondo è la cura del vivaio e dei giovani, che si è notata anche in questa stagione: da Fagioli a Miretti, da Iling a Soulé, da Kean a tre elementi importanti e di un passato non lontano, come Marchisio, Giovinco e De Ceglie. Solo il Milan negli ultimi 20 anni (ma non di recente) ha saputo produrre altrettanto bene. Il terzo punto di grande contenuto etico è la coerenza e la durezza con le quali il club ha preso più volte la distanza dalla frangia esagitata degli ultrà: gli episodi a proposito sono stati tanti. Ci vuole coraggio, anche personale, per questi comportamenti virtuosi, che non sono poi molto diffusi nel nostro calcio. Naturalmente i pregi elencati non diminuiscono per nulla la gravità dei comportamenti, improntati all’arroganza, che le dirigenze Juve hanno mostrato dal 2006 a oggi, con una serie senza precedenti di condotte censurabili. Ed è soltanto una fuga dalla realtà sostenere che quest’anno senza la penalizzazione la Juve sarebbe seconda sul campo: se quella rosa, che ti conferisce il piazzamento, è stata costruita anche sulla slealtà e su magheggi di bilancio, come stanno dimostrando sentenze in serie, non ha proprio senso essere orgogliosi di quel secondo posto, come Allegri continua a fare. Ma temo che sia proprio questa la tossina letale che tradisce spesso la Juve: quel considerare la vittoria «l’unica cosa che conta». Un vero e proprio antivalore, l’anticamera di errori in serie. Mi auguro proprio che, una volta passata la tempesta in atto, su tutti i fronti ancora aperti, non sentiremo più parlare per sempre di dimissioni in blocco di dirigenti della Juve e di processi a suo carico. Tuttavia, questo avrà un prezzo: la «normalizzazione» del club, dal punto di vista del fatturato. Dubito, anche a causa di una probabile assenza dalle coppe europee, che la Juve possa continuare a permettersi un monte-ingaggi doppio o più di quelli del Milan, della Roma o del Napoli, per non parlare di Lazio e Fiorentina, ottenendone, almeno da un paio di stagioni in qua, risultati scadenti. Da questo punto di vista può essere che l’intero calcio italiano stia entrando in una nuova epoca, nella quale mancherà la (o le) società-faro. Quattro scudettate diverse nelle ultime quattro stagioni sono un segnale già importante: non accadeva da vent’anni. L’abilità sul mercato, soprattutto dei giovani, la qualità e la modernità del gioco, la voglia di stupire sapendo di non essere sconfitti in partenza costituiranno i nuovi asset per sognare. E, anche grazie al Var, se lo potranno permettere molti, se non tutti. Tanti alibi cadranno uno dopo l’altro: là fuori non c’è più Mangiafuoco.
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1 pointDirei che la stagione è alquanto fallimentare. Secondo anno consecutivo senza titoli. Ancelotti fu brutalmente silurato dalla Triade. Mi aspetto lo stesso trattamento per Allegri ma sono consapevole che è una speranza velleitaria.
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1 pointDai su... un "sono juventino ma" è per sempre! La cercano tutti coloro cui non sembra vero di avere una illustre sedicente juventina spalare M***A sulla Juve come non ci fosse un domani. E non è un caso che laddove lei compare, gli altri ospiti sono Adani, Tardelli e un qualsiasi altro che fa sì con la testolina...
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1 pointse c'è una cosa che ancora mi piace del calcio sono proprio questi derby nelle serie inferiori
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1 pointB Baccin Dario Bachi Marco Mario Bachini Jonathan Baggio Dino Baggio Roberto Baglioni Daniele Baiocco Davide Balbiani Agapito José Antonio Balbiani Angelo Balbis Fabio Baldi Luigi Baldini Francesco Balestro Lorenzo Balzaretti Federico Bamba Abdoulaye Ban Zoran Bandirali Mario Banfi Raúl Banfo Giuseppe Barale Giovanni Barale Oreste Baratella Maurizio Barbagli Marco Barbasso Claudio Barberi Bruno Barberis Alberto Barberis Giovanni Barberis-Doria Lorenzo Barberis Luigi Barberis Teobaldo Barbieri Tommaso Bardi Francesco Barengo Antonio Barile Bruno Barisone Alfredo Barlocco Luca Barolo Carmine Baroncini Daniele Barrenechea Enzo Barrera Evaristo Barrera Giovanni Bartolini Giorgio Bartolucci Giovanni Barucco Emilio Domenico Barzagli Andrea Bassaoule Yobie Battaglia Roberto José Battoia Giorgio Beccaris Sandro Beccuti Renato Bedini Angelo Belardi Emanuele Belcastro Luca Belfasti Nazzareno Bella Bellini Savino Bello Galeazzo Bellucci Cristiano Belotti Sergio Beltrame Stefano Beltrame Tommy Benatia Medhi Bendtner Nicklas Benedetto Michele Benelli A. Benetti Romeo Bentancur Rodrigo Bentivoglio Simone Berardo Felice Bercellino Giancarlo Bercellino Silvino Bergante Giuseppe Bergomi Giancarlo Bergonzini Mario Bernardeschi Federico Bernardini Alessandro Berruto Giovanni Bertelli Mario Bertero Aldo Berti Massimo Bertin Frantz Bertinetti Francesco Bertinetti Marcello Berto Alessandro Bertolini Luigi Bertuccelli Alberto Beruatto Pietro Besaggio Michele Besozzi Angelo Bettega Alessandro Bettega Roberto Bettini Bevilacqua Bey Carlo Bianchi Carlo Bianchini Bianco Raffaele Bianzino Mario Bigatto Carlo Bigatto Eugenio Bilucaglia Luca Binda Elio Bindi Mario Binelli Dario Binotto Jonatan Biondi Mario Birindelli Alessandro Bizzotto Luigi Bizzotto Romolo Blanc Jean-Claude Blanchard Jocelyn Blanco Moreno Carlos Blando Francesco Blasi Manuele Bo Mario Boakye Richmond Bobbio Carlo Biagio Bobbo Stefano Bodini Luciano Bodo Antonio Bodoira Alfredo Bogani Ferdinando Boggio Pio Boglietti Ernesto Boglietti Romolo Bojinov Valerij Boksic Alen Boldi Benito Bollinger Friedrich Bona Valerio Bonadio Guido Bonaiuti Adriano Bonci Fabio Bonetti Andrea Bonetti Dario Bonetti Ivano Bonetto Riccardo Boniek Zbigniew Boniforti Enrico Bonini Massimo Boninsegna Roberto Boniperti Filippo Boniperti Giampaolo Boniperti Giampiero Bonivento Mario Bonnefoi Landry Bonucci Leonardo Borchiellini Beniamino Borel Aldo Giuseppe Borel Ernesto Borel Felice Placido Borgo Ezio Borgo Guglielmo Börjesson Rune Borriello Marco Bosca Luigi Bosco Luigi Botto Carlo Guido Botto Ugo Bottone Donato Boumsong Jean-Alain Bouy Ouasim Bozzalla Giorgio Bozzao Gianfranco Bozzi Marco Braccini Simone Bracco Giuseppe Brady William Brandao Gonçalo Branescu Laurentiu Bredo Riccardo Bremer Gleison Breuci Briaschi Massimo Brighenti Andrea Brighi Marco Brighi Matteo Brio Sergio Brocic Ljubisa Bronée Helge Brown Jack Bruna Antonio Brunella Luigi Bruno Pasquale Bruno Roberto Brutto Giovanni Bruzzano Marco Büchel Marcel Budjanskij Viktor Buenacasa Sergio Bufardeci Andrea Buffon Gianluigi Bulgheri Attilio Bunino Cristian Burelli Guglielmo Burgato Giuliano Burgnich Tarcisio Buscaglia Carlo Busidoni Luigi Buso Renato Bussone Giovanni
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1 pointA Abbiati Christian Accusani di Retorto Giuseppe Aegli Karl Aggradi Piero Agnelli Andrea Agnelli Edoardo Agnelli Gianni Agnelli Umberto Airaldi Michele Aitken William George Ajmone Curta Giulio Ajmone Marsan Alessandro Ajmone Marsan Annibale Ajmone Marsan Riccardo Aké Marley Albera Giovanni Gaspare Alberico Lanfranco Albertoni Angelo Alcaraz Carlos Alcibiade Raffaele Alejnikov Sergeij Alessandrelli Giancarlo Alessio Angelo Alex Sandro - Lobo Silva Allegri Massimiliano Allemandi Luigi Allodio Almirón Sergio Bernardo Altafini José Altobelli Alessandro Amadori Angelo Amaral Paulo Amáro Amauri Ametrano Raffaele Amoretti Ugo Amoruso Nicola Anastasi Pietro Ancelotti Carlo Andorno Davide Andrade Jorge Anelka Nicolas Angeleri Stefano Angelillo Antonio Valentin Angelini Elio Annoni Paolo Ansermino Carlo Antelmi Roberto Antonello Walter Antonini Probo Giuseppe Luigi Antonioli Fabio Antoniotti Lelio Anzidei Vincenzo Anzolin Roberto Appelt Pires Gabriel Appiah Stephen Aquilani Alberto Arduzzi Areias Lopes Miguel Alexandre Ariaudo Lorenzo Arigò Davide Arioni Augusto Armanini Bruno Armano Alfredo Armano Gioacchino Aronica Salvatore Arpas Jan Arthur Melo Artico Fabio Asamoah Kwadwo Ascagni Tiziano Asquini Roberto Astorri Mario Athirson Audero Emil Audisio Francesco Avallone Salvatore Avedano Carlo Avere Bruno Avitabile Nicola Ayers William
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1 pointStagione negativa, semplicemente per il fatto che sono mancati i 2 fattori principali, i risultati sono stati scarsi sul campo e non hai costruito nulla, nessuna base per il futuro... Le ultime 4 partite non possono far dimenticare troppe partite giocate senza senso alcuno.