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3 points11 azioni di Tomás Rincón che ti faranno venire voglia di scansarti 14 gennaio 2016 “Non l’amore, non i soldi, non la fede, non la fama, non la giustizia, datemi Rincón.” (Henry David Thoreau, detto Cyril) Se un magnate del gas o uno sceicco dell’acqua minerale mi offrissero oggi la panchina di una qualsiasi squadra di calcio, nella realtà o anche solo su Football Manager, non avrei dubbi riguardo il primo nome da comunicare al mio direttore sportivo: Tomás Eduardo Rincón Hernández sarebbe definitivamente il perno del mio innovativo impianto di gioco. Mi sono innamorato di Rincón più o meno un anno fa, quando a gennaio lo scelsi come ottavo per rimpolpare il centrocampo della mia derelitta squadra di fantacalcio. Non lo conoscevo granché, l’avevo visto giocare mezza volta, ma mi faceva gola la sua impressionante sfilza di 6 e 6,5 in pagella. Qualche mese prima, infatti, quando si era presentato al Genoa dichiarando che il paragone con Gattuso non gli piaceva più di tanto, l’avevo etichettato come uno dei classici centrocampisti dal voto assicurato ma senza troppe speranze di bonus: una specie di Daniele Croce, o forse di Mariano Izco. Non sapevo ancora che Rincón era molto, molto di più. Nel corso del girone d’andata appena concluso, in cui ho sistematicamente schierato Tomás nella mia formazione, ho visto per intero alcune partite del Grifone (compreso il pazzo derby di due settimane fa), e ho capito per quali motivi il venezuelano sia meglio noto come El General, e perché i tifosi lo idolatrino sui social, e perché i giornalisti lo definiscano tripallico, e perché in patria appaia sulle lattine della bibita al malto più bevuta del paese: Tomás Rincón rifiuta i paragoni, sfugge alle categorie. Non è solo un coriaceo incontrista né solo un instancabile motorino di centrocampo. Per dire, nelle statistiche di squadra del Genoa primeggia in una sola categoria, e non si tratta dei falli commessi o dei tackle: è primo nei dribbling riusciti. Quello che colpisce di Rincón non è tanto la quantità di zone del campo in cui è possibile ritrovarselo durante una partita (a Marassi giurano di averlo visto schierato in 7 posizioni diverse quest’anno, anche contemporaneamente), quanto il fatto che in lui il concetto astratto di carisma si fa cuore e quadricipiti, distribuendosi uniformemente su 175 centimetri (e 75 chili) di pura materia. Fibre potenti, ma pur sempre consapevoli della propria condizione di subordinazione: https://twitter.com/TomasRincon5/status/269484042343297024 Non sei ancora convinto della mia scelta? Ne riparliamo tra 11 punti. 1. Rincón sa come si affronta il pallone. Anche un pallone d’oro. “Messi? Gli mangerò le caviglie”, ha dichiarato una volta. Nativo di San Cristobal, quasi 1000 metri di altitudine nel cuore delle Ande, Tomás è diventato eroe nazionale nel 2011, quando è stato nominato miglior giocatore della Copa America. Il video “Tomás Rincón humilla a Messi” ha superato le 600,000 visualizzazioni. 2. Rincón segue l’azione. Soprattutto quella degli avversari. Stagione 2014/2015: palla rubata, assist, gol di Matri. Nella nuova stagione, Tomás è a quota 3 assist: gli ultimi due nelle ultime due giornate. A Pavoletti nel derby e a Dzemaili nella vittoria di Bergamo. 3. Rincón ha sempre seguito l’azione. (Qui è la scheggia impazzita nel riquadro giallo, qualche anno fa). In 5 anni ad Amburgo, Tomás ha collezionato 106 presenze, 0 gol e molte preghiere di tifosi e compagni. Giocare insieme a uno così fa correre il concreto rischio di adagiarsi un po’, tanto poi ci pensa lui. 4. Rincón sa prendere velocità, molta velocità. E allora sono c***i. Calcolatevela voi la forza dell’impatto. Le leggi della dinamica sono comodamente disponibili qui. Sappiate solo che Willian dopo questa partita tende a coprirsi gli occhi ogni qual volta vede passare un treno, anche in lontananza. 5. Rincón è l’ultimo ad arrendersi… 6. …perché Rincón è El General Se perdió una batalla pero no la guerra #NURHSV — Tomás Rincón (@TomasRincon5) February 18, 2012 7. (Rincón sa pure segnare dei bei gol, se proprio serve). La sua media realizzativa, in carriera, è di 0.009 gol a partita, cioè meno di un gol ogni 100 partite. Ma davvero vi interessano i dettagli? 8. Rincón memorizza le facce dei suoi nemici… “@EguitarER: 1995 @TomasRincon5 ; @faor89 ; @imalayrincon . pic.twitter.com/bUktjHNe” buena foto Edgar hahahah — Tomás Rincón (@TomasRincon5) February 8, 2013 9. …e poi li sistema al momento opportuno 11. E diventerà presto il tuo filosofo di riferimento. Nacimos para ser FELICES no PERFECTOS.
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1 pointPure io ho visto quel video, se riuscisse a farlo con la nostra maglia sarebbe ottimo, altrochè. Basandomi esclusivamente sul video mi pare tutt'altro che un giocatore poco tecnico, mi baso sul video perché non ho mai visto una sua partita per intero. Bisogna considerare che molti di quelli che contestano il giocatore non l'hanno visto giocare come me, ma lo giudicano negativamente solo per la provenienza.. Finché non lo vedo in campo mi baso solamente sul video..
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1 pointa parte marchisio khedira pjanic e witsel (che sarebbe una buona/ottima riserva) gli altri non sono giocatori da juve ecco stanno bene in panca (nemmeno tutti, diciamo sturaro e lemina) ma dovrebbero essere considerati ultime alternative in una squadra come la juve invece sono addirittura quasi cotitolari ah ferox e non hai messo hernanes ovviamente imho
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1 pointLa nostra maglia è stata praticamente così per 20 anni, dal 1937, quando vennero introdotti i numeri sulle maglie, fino al 1957, quando cominciarono ad utilizzare i numeri rossi senza la banda nera.