L'IMBOSCATA - Allegri coltiva nuova idea tattica. I nomi sotto osservazione per gennaio, in Italia e all'estero. Calciopoli, si può riaprire processo sportivo. Agnelli, l'interista Tavecchio e i simboli coperti: trattativa in corso?
Andrea Bosco ha lavorato al “Guerin Sportivo“, alla “giornalaccio rosa dello Sport“, al “Corriere d'Informazione”, ai Periodici Rizzoli, al “Giornale“, alla Rai e al Corriere della Sera.
INFINITA CALCIOPOLI
Come è noto il Tar non ha ritenuto di essere competente per quanto attiene alla richiesta danni presentata dalla Juventus adversus Federazione, relativamente alle sentenza del processo sportivo.
I legali della Juventus stanno esaminando le motivazioni del Tar. Ma, semplificando, alla Juventus rimangono ancora due strade: il Consiglio di Stato e il tribunale dei diritti Umani di Strasburgo. Ho già scritto come la penso in proposito. In Italia la Juventus non troverà mai un giudice in grado di sentenziare in modo equo. Calciopoli da evento strettamente sportivo è diventata nel corso di un decennio, un affaire politico-finanziario. Solo anime semplici possono ritenere che Calciopoli abbia avuto un unico manovratore (Moggi, radiato dalla Federazione, condannato in tre gradi di giudizio per Associazione per Delinquere, pena finita in prescrizione). L'idea della “ cupola”, consacrata dai pm di Napoli, alla luce di quanto è emerso in questi dieci anni è una idea bizzarra, sorretta da teoremi più che da fatti concreti.
Ma le sentenze vanno rispettate, anche se appaiono poco attinenti alla realtà. Una riforma della giustizia ( penale e sportiva ) appare indispensabile. Ma nessuno vuole mettere mano alla questione: governo in primis.
Un dirigente della Federazione ha sostenuto che le parti ( Juventus e Federazione ) stanno cercando una via extragiudiziaria per mettere la parola fine a Calciopoli. Francamente non riesco ad ipotizzare dove- attraverso la via indicata dal dottor Uva- si possa arrivare.
Il nodo della questione è lo scudetto a tavolino graziosamente elargito dal Commissario Straordinario Guido Rossi all'Inter. Per sanare questa situazione, la Federazione dovrebbe riaprire il processo sportivo, togliendo il titolo assegnato via fax all'Inter e restituendolo alla Juventus. Ma una azione del genere equivarrebbe ad un sasso foriero di una valanga. Moratti si opporrebbe (come si oppose nel famoso tavolo della pace imbandito dall'allora presidente del Coni, Petrucci ), alla revoca dello scudetto di cartone. Revoca che metterebbe sul tavolo inevitabilmente anche il secondo scudetto scippato alla Juventus. Trofeo senza un padrone per una stagione mai indagata. Né dalla giustizia sportiva , né da quella penale.
Ma se una strada per risolvere il problema la stanno trovando: benvenuta.
Oggi, la situazione appare davvero delicata .
Per la gara della Nazionale contro la Spagna, la Federazione ha imposto alla Juventus , di coprire lo scudetto con il numero 34 che campeggia gigantesco all'entrata dello Juventus Stadium.
Cosa che ha fatto imbufalire (così come è accaduto in passato) la maggior parte degli juventini .
Se coprire il simbolo di rivendicate stagioni sportive sia giusto o non giusto, io non saprei dire.
Reputo, tuttavia, che due realtà tanto distanti tra loro non possano convivere.
Non ci può essere una simbologia che vale per i tifosi e la società, durante il campionato e la Champion's. E una seconda che vale ( persino in sala stampa dove sono state oscurati i quadri della Juventus) per la Federazione.
Ma soprattutto non ci può essere un presidente Federale, che impone le cose che ho appena descritto e che gira con una pochette nel taschino con i colori dell'Inter.
La Juventus deve risolvere questo problema una volta per tutte. La maggior parte dei tifosi juventini detesta Tavecchio, così come detestava il suo predecessore Abete. La maggior parte dei tifosi juventini odia Guido Rossi: il responsabile della faida in atto. Le cose sono note. Oscurare i simboli che rivendicano quanto è stato conquistato sul campo, pone la Juventus in una posizione equivoca rispetto al sentimento dei tifosi.
Le parole di Andrea Agnelli, in quella famosa conferenza nella quale annunciava una serie di azioni legali verso la Federazione per il diverso trattamento subito nel 2006 rispetto ad altri, non sono state dimenticate.
Personalmente ho nel cuore la Nazionale. E' la squadra del mio Paese e il mio sentimento al netto della mia passione sportiva è quello di sostenerla sempre. Ma conosco molti tifosi che al pensiero di sostenere la “ Nazionale di Tavecchio “ vengono presi da colite.
E' una situazione che la Juventus, ma anche la Federazione conoscono. Far finta che non ci sia può alla lunga risultare pericoloso.
Perché molti tifosi si sentono presi in giro. Oscurare i simboli che da dieci anni la Juventus rivendica, ottemperando al diktat di una Federazione ambigua e tiranna è cosa , per la maggioranza dei tifosi juventini, intollerabile.
Andrea Agnelli ha sempre agito per il bene della società. Ma questo episodio lo dovrebbe far riflettere. O con la Federazione si tratta (si sta trattando?) e allora bisogna dirlo ai tifosi. Bisogna dire quali sono i termini della trattativa. Qualsiasi risultato questa (eventuale?) trattativa porterà, i tifosi vanno informati . Passo dopo passo. Oppure con la Federazione non è possibile trattare e allora una gara della Nazionale allo Stadium forse non vale la “ dignità “ della società Juventus. La sua storia.
Concordo con quanto scritto da Massimo Pavan: oscurare i simboli dell'orgoglio bianconero ha il sapore della resa. Ha il sapore di una sconfitta. Ha il sapore di una “inevitabilità“ alla quale nessun tifoso bianconero è disposto a piegarsi . Si sta trattando? Si dica su quali basi. Non c'è trattativa? E allora la Nazionale giochi ovunque, magari anche a Torino, nell'Olimpico sede del Torino. Ma non allo Stadium. Il presidente Tavecchio è un interista dichiarato. E da interista si è comportato e si sta comportando. Da presidente della Federazione è stato visto esultare in tribuna al Meazza per la vittoria dell'Inter sulla Juventus . Non ho memoria di esultanze di Tavecchio per una vittoria della Juventus, o del Milan, del Napoli o della Roma. Reputo non ci sia altro da aggiungere.
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