Venuti in città per l’Unesco Cup contro la Juventus, i dirigenti del Boca Jr hanno incontrato la stampa al Golden Palace. Il presidente Daniel Angelici non si è sottratto alle domande su Carlitos Tevez tornato a giocare con i colori del cuore. «E’ difficile spiegarlo ai tifosi bianconeri, ma un club grande come la Juve ha capito e voluto rispettare la decisione del giocatore di tornare a casa. Era da dieci anni fuori dal suo Paese, le bambine e la moglie volevano rientrare. E’ stata grande la Juve, il presidente Agnelli, Marotta. C’è un vincolo di fraternità fra i due club. Alla fine, è stata rispettata la volontà del giocatore. Quando si tratta di calcio non si parla di affari, il calcio è passione, dà allegria vederlo con la maglia del Boca, come primo tifoso. La Juventus adesso ha Vadalà, una promessa del futuro. E ha la possibilità di opzione per i tre migliori Under 21 del vivaio che sono in prima squadra. Quindi, per Carlos non si tratta di affare, ma di essere umano, di persona che aveva un desiderio». Il presidente torna su Vadalà: «E’ un ragazzo molto giovane. In tutte le categorie è stato il goleador del Boca. In una vittoria per 8-2 lui ha segnato 7 gol. E’ rapido e tecnico. Sta facendo esperienza, ma è un grande cambio per lui. Deve crescere come fisico e come personalità, però ha qualità e velocità». PALERMO LODA DYBALA - Martin Palermo è un idolo del Boca, un centravanti che ha scritto una piccola parte di storia azul y oro. «Sono orgoglioso della convocazione. I giocatori sempre sono disposti a collaborare per eventi benefici. Speriamo ci sia molta gente domani sera allo Stadium, sarà molto bello anche per noi affrontare la Juve con grandi campioni del passato che ritroveremo in campo, con fine solidale per i bimbi dell’Africa. Grazie alla Juventus per l’invito». Martin che sognava l’Italia e l’ha soltanto sfiorata. «Vero, non sono mai venuto a giocare da voi. Ne avevo avuto la possibilità nel 1999 quando la Lazio poteva comprarmi ma mi sono rotto il crociato, sono stato sei mesi fuori, allora non era più il momento. Poi sono andato in Spagna e quindi sono tornato in Argentina. Il calcio italiano è esigente, molto fisico e tattico e mi è sempre piaciuto, ma il destino ha voluto che non mi confrontassi con il vostro campionato e tornassi al Boca. Un sogno non realizzato, l’Italia. Dybala? E’ cresciuto moltissimo a Palermo, è alla Juventus per il grande campionato disputato in Sicilia dove ha segnato molto. L’avevo visto all’Instituto di Cordoba, aveva futuro ma non così. Ha acquisito personalità e giocare qui alla Juve per rimpiazzare Carlo Tevez è una grande sfida. Farà un’ottima stagione, ma è pesante sostituire Tevez, deve dimostrare di saperlo fare». Su Tevez: «Carlos ha avuto un’evoluzione importante nel calcio, ho giocato con lui 6 mesi poi è andato al Corinthians, in Inghilterra e in Italia e in tutte le squadre ha fatto grandi cose, è stato campione. E’ maturo, il calcio lo ha educato e formato, ha una personalità totale, gli anni fuori lo hanno aiutato a crescere in campo e fuori».
LA PARTITA - La sfida delle Leggende si giocherà domani sera allo Stadium (martedì 8). L'iniziativa di beneficenza legata al Boca è stata promossa dal gruppo alberghiero AllegroItalia che devolverà il ricavato dalla suite Papa Francesco per finanziare il viaggio dei bambini bisognosi di Buenos Aires in Italia, seguiti dal progetto di Boca Social del presidente Enzo Pagani.